Cronaca
Sequestrano lo zio per costringere il nipote a saldare un debito
Due pregiudicati arrestati in un'operazione congiunta della P.S. di Andria e Barletta
Andria - martedì 26 settembre 2017
13.58
Operazione congiunta da parte del personale dei Commissariati di P.S. di Andria e Barletta culminata ieri con l'arresto di due pregiudicati andriesi, un 47enne ed un 58enne.
In particolare, nel corso della mattinata, il Commissariato di P.S. di Barletta ha ricevuto una richiesta di intervento da parte di un uomo, il quale ha raccontato che poco prima si era incontrato in un bar della periferia barlettana con il proprio zio e subito dopo, atteso che quest'ultimo avrebbe dovuto incontrarsi con una persona di Andria, l'uomo ha raggiunto la stazione di servizio "Q8" per fare rifornimento alla propria autovettura. Mentre questi si accingeva a far rifornimento, è stato raggiunto da un'autovettura Fiat Tempra SW con a bordo i due andriesi. Uno dei due si sarebbe avvicinato all'uomo al quale avrebbe imposto, con minacce, di salire a bordo della Fiat Tempra. Ad un suo netto rifiuto, il 47enne che era seduto al lato passeggero è salito sull'autovettura della vittima, minacciandolo questa volta di salire a bordo con lui. A questo ulteriore rifiuto, non ha esitato ad asportare le chiavi della macchina, nonché un borsello nero contenente gli effetti personali dell'uomo e si è allontanato dal luogo a bordo della Fiat Tempra.
Dopo pochi minuti, la vittima ha ricontattato il Commissariato di Barletta per riferire che i due lo avevano nuovamente raggiunto presso la stazione "Q8" aggiungendo che a bordo della loro autovettura aveva visto suo zio, che sedeva accanto al lato guidatore, il quale appariva visibilmente spaventato. Inoltre, aggiungeva che i due gli imponevano nuovamente di salire a bordo, altrimenti non avrebbero lasciato andar via l'anziano zio che, nella circostanza, implorava di essere lasciato libero.
Anche a questa nuova minaccia, è stata disattesa dall'uomo, motivo per il quale il 47enne ed il suo complice, andavano via in direzione Andria, sempre con a bordo l'anziano. Sulla scorta delle indicazioni fornite immediatamente dalla polizia di Barletta, gli agenti del Commissariato di Andria, hanno rintracciato i due andriesi, che si trovavano in compagnia della vittima del sequestro.
A seguito di una perquisizione, lo stesso personale di polizia, rinveniva nella disponibilità dei due andriesi, le chiavi dell'autovettura ed il borsello asportati a Barletta, al nipote dell'anziano uomo. Le due vittime, ed in particolar modo l'anziano sequestrato, hanno denunciato formalmente quanto accaduto, ricostruendo in maniera dettagliata gli eventi così come accaduti. In particolare gli investigatori, hanno accertato che l'anziano uomo avrebbe avuto un debito di poche centinaia di euro nei confronti dei due andriesi che, al fine di recuperare il danaro, lo sequestravano per indurre il nipote a saldare quanto dovuto.
Tale ricostruzione, ha permesso agli investigatori di acquisire importanti ed esaustivi elementi probatori, tali da consentire l'arresto dei due uomini, ritenuti responsabili dei reati di sequestro di persona e rapina in concorso, nonché esercizio arbitrario delle proprie ragioni con violenza.
Per gli arrestati si sono aperte le porte del carcere di Trani.
In particolare, nel corso della mattinata, il Commissariato di P.S. di Barletta ha ricevuto una richiesta di intervento da parte di un uomo, il quale ha raccontato che poco prima si era incontrato in un bar della periferia barlettana con il proprio zio e subito dopo, atteso che quest'ultimo avrebbe dovuto incontrarsi con una persona di Andria, l'uomo ha raggiunto la stazione di servizio "Q8" per fare rifornimento alla propria autovettura. Mentre questi si accingeva a far rifornimento, è stato raggiunto da un'autovettura Fiat Tempra SW con a bordo i due andriesi. Uno dei due si sarebbe avvicinato all'uomo al quale avrebbe imposto, con minacce, di salire a bordo della Fiat Tempra. Ad un suo netto rifiuto, il 47enne che era seduto al lato passeggero è salito sull'autovettura della vittima, minacciandolo questa volta di salire a bordo con lui. A questo ulteriore rifiuto, non ha esitato ad asportare le chiavi della macchina, nonché un borsello nero contenente gli effetti personali dell'uomo e si è allontanato dal luogo a bordo della Fiat Tempra.
Dopo pochi minuti, la vittima ha ricontattato il Commissariato di Barletta per riferire che i due lo avevano nuovamente raggiunto presso la stazione "Q8" aggiungendo che a bordo della loro autovettura aveva visto suo zio, che sedeva accanto al lato guidatore, il quale appariva visibilmente spaventato. Inoltre, aggiungeva che i due gli imponevano nuovamente di salire a bordo, altrimenti non avrebbero lasciato andar via l'anziano zio che, nella circostanza, implorava di essere lasciato libero.
Anche a questa nuova minaccia, è stata disattesa dall'uomo, motivo per il quale il 47enne ed il suo complice, andavano via in direzione Andria, sempre con a bordo l'anziano. Sulla scorta delle indicazioni fornite immediatamente dalla polizia di Barletta, gli agenti del Commissariato di Andria, hanno rintracciato i due andriesi, che si trovavano in compagnia della vittima del sequestro.
A seguito di una perquisizione, lo stesso personale di polizia, rinveniva nella disponibilità dei due andriesi, le chiavi dell'autovettura ed il borsello asportati a Barletta, al nipote dell'anziano uomo. Le due vittime, ed in particolar modo l'anziano sequestrato, hanno denunciato formalmente quanto accaduto, ricostruendo in maniera dettagliata gli eventi così come accaduti. In particolare gli investigatori, hanno accertato che l'anziano uomo avrebbe avuto un debito di poche centinaia di euro nei confronti dei due andriesi che, al fine di recuperare il danaro, lo sequestravano per indurre il nipote a saldare quanto dovuto.
Tale ricostruzione, ha permesso agli investigatori di acquisire importanti ed esaustivi elementi probatori, tali da consentire l'arresto dei due uomini, ritenuti responsabili dei reati di sequestro di persona e rapina in concorso, nonché esercizio arbitrario delle proprie ragioni con violenza.
Per gli arrestati si sono aperte le porte del carcere di Trani.