Religioni
Seminario Diocesano, seconda fase con riflessioni e proposte
"Per un lavoro dal volto umano", mercoledì 28 gennaio alle 19
Andria - giovedì 22 gennaio 2015
Si terrà il prossimo 28 gennaio alle ore 19.00 presso l'Opera Diocesana "Giovanni Paolo II", in via Bottego 36, la seconda fase del Seminario Diocesano di studio sul tema: "Per un lavoro dal volto umano. Riflessioni e proposte". La prima fase, vissuta nei giorni 19 e 20 novembre scorsi, ha visto la partecipazione di tre delegati per ogni comunità parrocchiale e un delegato per ogni aggregazione laicale o associazione di categoria. «A detta di tanti partecipanti si è respirato un clima sereno, fraterno, di dialogo schietto e di partecipazione attiva - ha detto Don Gianni Massaro, Vicario della Diocesi - Dal confronto sono emerse le diverse aree di disagio riferibili a problematiche connesse o derivanti da difficoltà in ambito lavorativo, ma si sono individuati anche strumenti concreti di azione, capaci di rispondere, almeno in parte, ai diversi bisogni».
Quanto prodotto durante la prima fase, in termini di proposte, considerazioni e provocazioni, verrà restituito in assemblea nella serata del 28 gennaio per proseguire nel lavoro di programmazione e progettazione nonché di attuazione di interventi semplici ma efficaci, per cercare di "restituire dignità" a chi l'ha perduta per un lavoro che non c'é più o che risulta precario o che non è come dovrebbe essere, generando pertanto disagio e sofferenza. «Il significato del lavoro - ha proseguito Don Gianni - rimanda sempre al significato della dignità della persona e della sua concreta realizzazione come mezzo di libertà, di identità, di crescita personale e comunitaria, di inclusione e di coesione sociale, di responsabilità verso la società. L'interesse della Chiesa verso il mondo del lavoro è motivato dall'interesse verso l'uomo e in particolare verso chi vive situazioni di precarietà lavorativa. La scelta di promuovere un seminario di studio sul tema del lavoro, dandone però un taglio operativo più che dottrinale, nasce infatti dalla riflessione sulle indicazioni del nostro Vescovo, Mons. Raffaele Calabro, contenute nel programma pastorale per gli anni 2013-2015 "La famiglia tra lavoro e festa", nonché dal cammino intrapreso lo scorso anno allorquando ponendoci in ascolto, come chiesa diocesana, delle famiglie di tutte le comunità parrocchiali si è pensato di prestare attenzione al grido di dolore e di aiuto di quanti vivono condizioni di sofferenza».
Dal confronto vissuto nel Consiglio Pastorale Diocesano è emerso che la principale preoccupazione di tante famiglie è costituita dalla precarietà lavorativa che provoca sì impoverimento ma si riflette pesantemente anche sulle tenute relazionali, talvolta sulla stessa salute fisica e sulla resistenza morale davanti ad illusorie occasioni vantaggiose che si presentano al di fuori della legalità. «Bando però alla rassegnazione ed ai lamenti - ha affermato Mons. Calabro nel suo intervento di apertura del seminario di studio - ma pronti tutti a rimboccarci le maniche con l'obiettivo di assicurare ai giovani e alle nostre popolazioni un futuro migliore».
Quanto prodotto durante la prima fase, in termini di proposte, considerazioni e provocazioni, verrà restituito in assemblea nella serata del 28 gennaio per proseguire nel lavoro di programmazione e progettazione nonché di attuazione di interventi semplici ma efficaci, per cercare di "restituire dignità" a chi l'ha perduta per un lavoro che non c'é più o che risulta precario o che non è come dovrebbe essere, generando pertanto disagio e sofferenza. «Il significato del lavoro - ha proseguito Don Gianni - rimanda sempre al significato della dignità della persona e della sua concreta realizzazione come mezzo di libertà, di identità, di crescita personale e comunitaria, di inclusione e di coesione sociale, di responsabilità verso la società. L'interesse della Chiesa verso il mondo del lavoro è motivato dall'interesse verso l'uomo e in particolare verso chi vive situazioni di precarietà lavorativa. La scelta di promuovere un seminario di studio sul tema del lavoro, dandone però un taglio operativo più che dottrinale, nasce infatti dalla riflessione sulle indicazioni del nostro Vescovo, Mons. Raffaele Calabro, contenute nel programma pastorale per gli anni 2013-2015 "La famiglia tra lavoro e festa", nonché dal cammino intrapreso lo scorso anno allorquando ponendoci in ascolto, come chiesa diocesana, delle famiglie di tutte le comunità parrocchiali si è pensato di prestare attenzione al grido di dolore e di aiuto di quanti vivono condizioni di sofferenza».
Dal confronto vissuto nel Consiglio Pastorale Diocesano è emerso che la principale preoccupazione di tante famiglie è costituita dalla precarietà lavorativa che provoca sì impoverimento ma si riflette pesantemente anche sulle tenute relazionali, talvolta sulla stessa salute fisica e sulla resistenza morale davanti ad illusorie occasioni vantaggiose che si presentano al di fuori della legalità. «Bando però alla rassegnazione ed ai lamenti - ha affermato Mons. Calabro nel suo intervento di apertura del seminario di studio - ma pronti tutti a rimboccarci le maniche con l'obiettivo di assicurare ai giovani e alle nostre popolazioni un futuro migliore».