Cronaca
Semaforo rosso della Gran Bretagna ai prodotti italiani: stop all'olio extravergine
E' la Food Standards Agency ad assegnare frettolosamente parere negativo per la salute
Andria - venerdì 22 novembre 2013
12.51
Lo scorso 19 giugno il Governo britannico con in testa il Ministro della Salute, Anna Soubry, ha diffuso una raccomandazione relativa all'utilizzo in Inghilterra di uno schema volontario di etichettatura sul fronte-pacco, che sollecita la classificazione degli alimenti in base al contenuto di grassi, grassi saturi, sale e zucchero. Secondo il disciplinare, la classificazione avviene nei tre colori semaforici verde, giallo e rosso, in base al contenuto di ciascun componente in 100 grammi di prodotto. E' un sistema in fase sperimentale gestito dalla Food Standards Agency, ma ben supportato e voluto dalla distribuzione britannica per questioni di marketing più che di vera utilità sociale. La classificazione, infatti, non tiene conto della dieta complessiva e tende a creare enorme confusione nei consumatori britannici. Uno dei prodotti più penalizzati è stato l'Olio Extravergine d'Oliva che ha, suo malgrado, un bel bollino rosso che inevitabilmente lo inserisce tra i prodotti che i cittadini britannici cominceranno ad evitare di acquistare.
Il primo a riportare attenzione verso questo tema così delicato per l'export italiano ed in particolare pugliese, è stato Benedetto Miscioscia, assessore alle Attività Produttive della Città di Andria e coordinatore regionale delle "Città dell'olio pugliesi", che ha scritto tre giorni fa un accorato appello ai massimi vertici politico-amministrativi della Regione Puglia ed al Presidente della Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale del Parlamento Europeo, Paolo De Castro: «Fermo restando il comune obiettivo di contrastare il problema dell'obesità e del sovrappeso delle nostre popolazioni – scrive Miscioscia – non si comprende bene quale sia stato il criterio seguito dalla Food Standards Agency, (l'Agenzia responsabile della salubrità del cibo nel Regno Unito), nell'assegnare il bollino rosso anche all'olio extravergine di oliva, peraltro considerato per eccellenza 're della dieta mediterranea' e, paradossalmente, accomunato erroneamente ad un comune grasso di origine animale. Questa decisione potrebbe favorire la diffusione di un messaggio distorto a discapito dell'intero settore dell'export alimentare, ed in particolare dell'olio extravergine di cui la nostra regione è il principale produttore».
A seguire l'onorevole andriese del Movimento 5 Stelle, Giuseppe D'Ambrosio ha presentato una interrogazione parlamentare a risposta scritta per chiedere al Governo di intervenire in materia: «Quello del bollino rosso all'olio extravergine è un duro colpo alla produzione nostrana, oltretutto alla produzione di un prodotto in realtà salutare ed inserito ufficialmente nella dieta mediterranea. L'Olio Extravergine di Oliva apporta molte micro-molecole essenziali o comunque molto utili per l'organismo umano. Alcuni studi hanno dimostrato un effetto positivo verso il sebo cutaneo grazie alle relative caratteristiche emollienti e sebo-ricostitutive. L'olio extra vergine di oliva è alimento portante della nostra dieta mediterranea, recentemente riconosciuta patrimonio dell'umanità dall'Unesco. Tale classificazione - conclude Giuseppe D'Ambrosio - quasi certamente produrrà una ricaduta negativa sulle esportazioni verso quel Paese, con danni per il settore olivicolo. Quali interventi urgenti si intendono porre in essere a difesa dell'olio extra vergine di oliva, prodotto dalle indiscutibili qualità nutrizionali e salutistiche, e del comparto olivicolo italiano».
Il primo a riportare attenzione verso questo tema così delicato per l'export italiano ed in particolare pugliese, è stato Benedetto Miscioscia, assessore alle Attività Produttive della Città di Andria e coordinatore regionale delle "Città dell'olio pugliesi", che ha scritto tre giorni fa un accorato appello ai massimi vertici politico-amministrativi della Regione Puglia ed al Presidente della Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale del Parlamento Europeo, Paolo De Castro: «Fermo restando il comune obiettivo di contrastare il problema dell'obesità e del sovrappeso delle nostre popolazioni – scrive Miscioscia – non si comprende bene quale sia stato il criterio seguito dalla Food Standards Agency, (l'Agenzia responsabile della salubrità del cibo nel Regno Unito), nell'assegnare il bollino rosso anche all'olio extravergine di oliva, peraltro considerato per eccellenza 're della dieta mediterranea' e, paradossalmente, accomunato erroneamente ad un comune grasso di origine animale. Questa decisione potrebbe favorire la diffusione di un messaggio distorto a discapito dell'intero settore dell'export alimentare, ed in particolare dell'olio extravergine di cui la nostra regione è il principale produttore».
A seguire l'onorevole andriese del Movimento 5 Stelle, Giuseppe D'Ambrosio ha presentato una interrogazione parlamentare a risposta scritta per chiedere al Governo di intervenire in materia: «Quello del bollino rosso all'olio extravergine è un duro colpo alla produzione nostrana, oltretutto alla produzione di un prodotto in realtà salutare ed inserito ufficialmente nella dieta mediterranea. L'Olio Extravergine di Oliva apporta molte micro-molecole essenziali o comunque molto utili per l'organismo umano. Alcuni studi hanno dimostrato un effetto positivo verso il sebo cutaneo grazie alle relative caratteristiche emollienti e sebo-ricostitutive. L'olio extra vergine di oliva è alimento portante della nostra dieta mediterranea, recentemente riconosciuta patrimonio dell'umanità dall'Unesco. Tale classificazione - conclude Giuseppe D'Ambrosio - quasi certamente produrrà una ricaduta negativa sulle esportazioni verso quel Paese, con danni per il settore olivicolo. Quali interventi urgenti si intendono porre in essere a difesa dell'olio extra vergine di oliva, prodotto dalle indiscutibili qualità nutrizionali e salutistiche, e del comparto olivicolo italiano».