Religioni
Seconda Domenica di Quaresima: la Trasfigurazione
Riflessione di Gennaro 'Gino' Piccolo, referente del centro Igino Giordani di Andria
Andria - domenica 13 marzo 2022
Oggi la Chiesa ci propone la pagina del Vangelo della Trasfigurazione. Misterioso avvenimento, sosta di Luce, Cielo sulla Terra, apice della Bellezza. Mentre una "nuvola rossa appariva, percossa dal sole tramontante sul lontano mare", una Voce avvolse ogni cosa e, nel grembo del silenzio, risuonò: "Questo è il mio Figlio diletto, ascoltatelo!". Incomparabile è la Bellezza di questa pagina che racchiude tutte le bellezze del Vangelo: da quella dei gigli del campo a quella degli uccelli dell'aria; dalla pioggia che cade su buoni e cattivi, alla luce e calore del sole che tutti avvolge ogni giorno! La Bellezza: "trabocchetto di cui Dio si serve per aprire la nostra anima a Lui" (così Simone Weil).
Quest'anno però, tanta Bellezza contrasta con tanti orrori e odori di guerra che vorrebbero spingerla – la Bellezza – agli orli della Bruttezza, con le sue montagne di carri armati, coi suoi fucili mitragliatori che impazzano da una città all'altra, città che ardono dal cui fuoco sono divorate opere d'arte, biblioteche, ponti, strade e le notti sono illuminate da terribili esplosioni più che dalle luci dei lampioni!
La gente mangia più lacrime che pane.
I bambini non giocano più!
Gli anziani non sanno se invocare o maledire!
Nella devastazione la fede religiosa pare vacillare!
Finché si sperava in una sollecita fine, ci si rivolgeva a Dio, come alla salvezza ultima; ora si comincia a disperare; la tempesta sommerge gli spiriti che, pare, affondino (Igino Giordani).
Oh, Dio!
Oh, Dio!
Sì! Se davvero capissimo tutti quel "piangere lacrime e sangue" di Francesco!
Quest'anno però, tanta Bellezza contrasta con tanti orrori e odori di guerra che vorrebbero spingerla – la Bellezza – agli orli della Bruttezza, con le sue montagne di carri armati, coi suoi fucili mitragliatori che impazzano da una città all'altra, città che ardono dal cui fuoco sono divorate opere d'arte, biblioteche, ponti, strade e le notti sono illuminate da terribili esplosioni più che dalle luci dei lampioni!
La gente mangia più lacrime che pane.
I bambini non giocano più!
Gli anziani non sanno se invocare o maledire!
Nella devastazione la fede religiosa pare vacillare!
Finché si sperava in una sollecita fine, ci si rivolgeva a Dio, come alla salvezza ultima; ora si comincia a disperare; la tempesta sommerge gli spiriti che, pare, affondino (Igino Giordani).
Oh, Dio!
Oh, Dio!
Sì! Se davvero capissimo tutti quel "piangere lacrime e sangue" di Francesco!