Scuola e Lavoro
Scuole chiuse: anche all’ Istituto Comprensivo “Verdi” i genitori portano gli zaini a scuola
Si sono dati appuntamento alle 8 davanti ai cancelli per protestare contro il provvedimento di Emiliano
Andria - venerdì 30 ottobre 2020
11.40
Una protesta silenziosa si è svolta stamane dinanzi a tutte le scuole della Regione. Anche ad Andria, i genitori si sono dati appuntamento alle ore 8.00 all'ingresso dell'istituto scolastico "Giuseppe Verdi", dove hanno lasciato le cartelle vuote dei figli davanti ai cancelli per richiamare l'attenzione dei decisori pubblici di fronte la gravità di decisioni prese senza calcolarne i costi per le future organizzazioni.
E' la protesta organizzata dal movimento "Priorità alla scuola" contro l'ultima ordinanza emessa dal governatore Michele Emiliano, che fino al 24 novembre, prevede la sospensione di tutte le attività scolastiche della regione, tranne di quelle dell'infanzia e degli asili nido.
"Oggi è una giornata nera, da domani tutti gli studenti di ogni ordine e grado torneranno in dad fino al 24 novembre e non sappiamo cosa verrà dopo. Non possiamo non far sentire la nostra voce. Ma non possiamo metterci in condizione di pericolo e di strumentalizzazione politica. Domani ore 8.00 recatevi a scuola e abbandonate in modo ordinato uno zaino e andate via. Ognuno di fronte il proprio istituto. Tornerete alle 13 a riprenderlo. Quando ci saranno tanti zaini di fronte le scuole senza i bambini l'immagine di silenzio e disperazione sarà pesante come un macigno. Fate una foto, priorità alla scuola condividerà e poterà la protesta silenziosa alla stampa e al governo" – si legge nel post con il quale, via Facebook, ieri, giovedì 29 ottobre, l'organizzazione ha chiamato a raccolta il popolo della scuola.
Il coordinamento dei genitori attivi pugliesi, autori del manifesto "La Scuola che vogliamo – Scuole diffuse in Puglia" denuncia il rischio sanitario per decine di migliaia di minori pugliesi privati della didattica in presenza. "Riteniamo infatti, scrivono i genitori, che la relazione non mediata con gli insegnanti e l'apprendimento tra pari, se negato per troppi mesi, possa influire sullo sviluppo psico – fisico dei bambini e delle bambine, delle ragazze e dei ragazzi con conseguenze serie sulla loro salute e quindi con ricadute gravi sulle famiglie e le Comunità.
Alla manifestazione pacifica hanno preso parte anche il "Coordinamento genitori attivi", il quale tramite un comunicato diffuso tramite il social network "rileva con estremo rammarico che nonostante il governo regionale sia stato più volte sollecitato da Maggio ad oggi ad assumere adeguate misure sanitarie per consentire la ripresa delle attività didattiche in presenza in sicurezza ancora oggi, dopo otto mesi dalla chiusura di Marzo scorso, non abbia predisposto un adeguato sistema di medicina territoriale, di tracciamento dei contagi nelle scuole e di incremento del sistema del trasporto pubblico scolastico.
In merito a quest'ultimo punto i genitori attivi stanno in queste ore trasmettendo un'istanza di accesso civico all'agenzia regionale A.S.S.E.T. con relativa richiesta di informazioni relative all'incremento del trasporto pubblico nelle sei provincie pugliesi a seguito di stanziamento di fondi regionali nel periodo settembre – dicembre 2020. "Lasceremo le cartelle vuote dei nostri figli davanti ai cancelli d'ingresso ed osserveremo un minuto di silenzio per richiamare i decisori pubblici difronte alla gravità di decisioni prese senza calcolarne i costi per le future generazioni.
I bambini e le bambine, le ragazze ed i ragazzi pugliesi devono rientrare a Scuola da Lunedì diversamente – dichiarano i genitori - scriveremo al Ministro Speranza e denunceremo l'Italia all'OMS Europa sottolineando quanto la Puglia non stia tutelando la salute dei bambini e delle bambine, delle ragazze e dei ragazzi relativamente al loro equilibrio psico-fisico e contravvenendo all'articolo 14 della carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea".
E' la protesta organizzata dal movimento "Priorità alla scuola" contro l'ultima ordinanza emessa dal governatore Michele Emiliano, che fino al 24 novembre, prevede la sospensione di tutte le attività scolastiche della regione, tranne di quelle dell'infanzia e degli asili nido.
"Oggi è una giornata nera, da domani tutti gli studenti di ogni ordine e grado torneranno in dad fino al 24 novembre e non sappiamo cosa verrà dopo. Non possiamo non far sentire la nostra voce. Ma non possiamo metterci in condizione di pericolo e di strumentalizzazione politica. Domani ore 8.00 recatevi a scuola e abbandonate in modo ordinato uno zaino e andate via. Ognuno di fronte il proprio istituto. Tornerete alle 13 a riprenderlo. Quando ci saranno tanti zaini di fronte le scuole senza i bambini l'immagine di silenzio e disperazione sarà pesante come un macigno. Fate una foto, priorità alla scuola condividerà e poterà la protesta silenziosa alla stampa e al governo" – si legge nel post con il quale, via Facebook, ieri, giovedì 29 ottobre, l'organizzazione ha chiamato a raccolta il popolo della scuola.
Il coordinamento dei genitori attivi pugliesi, autori del manifesto "La Scuola che vogliamo – Scuole diffuse in Puglia" denuncia il rischio sanitario per decine di migliaia di minori pugliesi privati della didattica in presenza. "Riteniamo infatti, scrivono i genitori, che la relazione non mediata con gli insegnanti e l'apprendimento tra pari, se negato per troppi mesi, possa influire sullo sviluppo psico – fisico dei bambini e delle bambine, delle ragazze e dei ragazzi con conseguenze serie sulla loro salute e quindi con ricadute gravi sulle famiglie e le Comunità.
Alla manifestazione pacifica hanno preso parte anche il "Coordinamento genitori attivi", il quale tramite un comunicato diffuso tramite il social network "rileva con estremo rammarico che nonostante il governo regionale sia stato più volte sollecitato da Maggio ad oggi ad assumere adeguate misure sanitarie per consentire la ripresa delle attività didattiche in presenza in sicurezza ancora oggi, dopo otto mesi dalla chiusura di Marzo scorso, non abbia predisposto un adeguato sistema di medicina territoriale, di tracciamento dei contagi nelle scuole e di incremento del sistema del trasporto pubblico scolastico.
In merito a quest'ultimo punto i genitori attivi stanno in queste ore trasmettendo un'istanza di accesso civico all'agenzia regionale A.S.S.E.T. con relativa richiesta di informazioni relative all'incremento del trasporto pubblico nelle sei provincie pugliesi a seguito di stanziamento di fondi regionali nel periodo settembre – dicembre 2020. "Lasceremo le cartelle vuote dei nostri figli davanti ai cancelli d'ingresso ed osserveremo un minuto di silenzio per richiamare i decisori pubblici difronte alla gravità di decisioni prese senza calcolarne i costi per le future generazioni.
I bambini e le bambine, le ragazze ed i ragazzi pugliesi devono rientrare a Scuola da Lunedì diversamente – dichiarano i genitori - scriveremo al Ministro Speranza e denunceremo l'Italia all'OMS Europa sottolineando quanto la Puglia non stia tutelando la salute dei bambini e delle bambine, delle ragazze e dei ragazzi relativamente al loro equilibrio psico-fisico e contravvenendo all'articolo 14 della carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea".