Politica
Scuola, Uil BAT: «Durante i banchetti PD, consegneremo un documento»
Il sindacato chiede attenzione per le emergenze da risolvere negli istituti
BAT - sabato 5 dicembre 2015
9.46 Comunicato Stampa
«Diciamo basta all'atteggiamento dilatorio ed illogico della compagine governativa che continua ad ignorare le esigenze dei lavoratori della scuola immessi nei ruoli e di cui lo stesso Sindacato si e' fatto partecipe in più di ogni occasione. La Segreteria della UIL Scuola della terra di Bari – Bat, in occasione dei banchetti del PD in mille città italiane programmate sabato 5 e domenica 6 Dicembre, invita i propri iscritti e simpatizzanti a consegnare l'allegato documento riguardante l'invito ai politici di fermarsi e riflettere sulla Scuola». E' una nota del sindacato territoriale che chiede attenzione al Governo per il mondo della scuola e, soprattutto, chiede l'immediata risoluzione di alcune questioni rimaste irrisolte.
«La legge n. 107/2015, in vigore dal 13.07.2015, lungi da offrire situazioni di miglioramento per la scuola italiana, ha affossato le speranze delle famiglie, degli alunni e in ultima, se non in prima, analisi dei docenti con anni di precariato sulle spalle. Presenta, nella sua applicazione concreta, molti punti critici. Li abbiamo messi in evidenza a più riprese, ne abbiamo prefigurato gli effetti, ora siamo più che mai convinti che si può e si deve porre rimedio ai guasti sopraggiunti. Gli errori di questa legge, piena di rigidità, risulta scritta da chi non conosce la scuola e ne ignora la vitale complessità democratica. Abbiamo ribadito in ogni sede la nostra contrarietà: al Parlamento, nelle audizioni, al Ministero, nelle iniziative pubbliche, nelle manifestazioni, nelle assemblee nelle scuole. E ora andiamo a ribadirlo anche nei banchetti del PD – commenta Carlo Callea, Segretario Provinciale presentando l'iniziativa promossa oggi dalla Uil Scuola nel fine settimana - Siamo convinti che cambiare la legge non solo è possibile ma è indispensabile – spiega Carlo Callea. Le contraddizioni della legge approvata dal Governo sono solo sopite, assolutamente non risolte».
«Intendiamo riportare l'asse della discussione nel merito – afferma il Segretario Provinciale – per riconoscere il lavoro di chi la scuola la fa funzionare ogni giorno, lontano da tecnicismi e burocrazia, con dedizione e passione. Occorre – continua - riconoscere dignità alla professionalità del personale della scuola che fa funzionare un apparato – spesso macchinoso e confusionario – svolgendo un ruolo non riconducibile ad altri comparti: quello di educare e di formare i cittadini e gli uomini italiani. Ma il Governo, paradossalmente, sinora ha ascoltato famiglie, alunni, associazioni, rappresentanti di Confindustria, tranne chi di scuola è competente e chi la scuola la fa funzionare. Ora la legge 107 si appresta a produrre danni irreparabili, portando il sistema scuola ad una profonda trasformazione, in negativo – aggiunge il Segretario Provinciale. Mobilità: non più procedure oggettive ed astratte ma ambiti territoriali e selezioni di competenza dei Dirigenti Scolastici. Contratto: retribuzioni ferme da oltre 6 anni e necessità di superare ambiguità e contraddizioni del rapporto di lavoro dopo i continui interventi legislativi. Assunzioni: al termine delle operazioni di nomina in ruolo previsto dal piano straordinario di assunzioni, risultano ben 10.000 posti non assegnati, mentre migliaia di docenti in possesso di abilitazione (che non hanno voluto rischiare il trasferimento oltre il Rubicone) restano ancorati nelle GaE auspicando l'immissione nei ruoli negli anni futuri».
«Valutazione e scelte affrettate che hanno anticipato in negativo gli effetti sbagliati della 107: una babele infinita in cui si stanno imbattendo Dirigenti e neo docenti dell'organico "arricchito" negli ultimi giorni. Una gran confusione che non porta beneficio alla scuola in genere ed a ciascuna comunità scolastica. I prossimi adempimenti annunciati dal nostro Ufficio Scolastico Territoriale sono previsti il 14 dicembre p.v., con le convocazioni sui posti rimasti privi di docenti ma, nel frattempo, alla molteplicità di quesiti e problematiche ci sono risposte evasive e poco chiare. Non vogliamo neanche immaginare ciò che succederà con la scelta dei docenti da parte dei dirigenti scolastici. Sappiamo solo che ciò che sta accadendo è un piccolo saggio di ciò che potrà accadere: basti pensare alla revisione delle classi di concorso in dirittura di arrivo, ai concorsi annunciati ma non ancora banditi. Non hanno idea – continua Carlo Callea – degli effetti concreti delle norme approvate. E' un sistema che non può funzionare. Speriamo chi ha la responsabilità politica di questo Paese, se ne accorga e si fermi, almeno per una riflessione pacata ed attenta e, se occorre, con una fase sperimentale».
«La legge n. 107/2015, in vigore dal 13.07.2015, lungi da offrire situazioni di miglioramento per la scuola italiana, ha affossato le speranze delle famiglie, degli alunni e in ultima, se non in prima, analisi dei docenti con anni di precariato sulle spalle. Presenta, nella sua applicazione concreta, molti punti critici. Li abbiamo messi in evidenza a più riprese, ne abbiamo prefigurato gli effetti, ora siamo più che mai convinti che si può e si deve porre rimedio ai guasti sopraggiunti. Gli errori di questa legge, piena di rigidità, risulta scritta da chi non conosce la scuola e ne ignora la vitale complessità democratica. Abbiamo ribadito in ogni sede la nostra contrarietà: al Parlamento, nelle audizioni, al Ministero, nelle iniziative pubbliche, nelle manifestazioni, nelle assemblee nelle scuole. E ora andiamo a ribadirlo anche nei banchetti del PD – commenta Carlo Callea, Segretario Provinciale presentando l'iniziativa promossa oggi dalla Uil Scuola nel fine settimana - Siamo convinti che cambiare la legge non solo è possibile ma è indispensabile – spiega Carlo Callea. Le contraddizioni della legge approvata dal Governo sono solo sopite, assolutamente non risolte».
«Intendiamo riportare l'asse della discussione nel merito – afferma il Segretario Provinciale – per riconoscere il lavoro di chi la scuola la fa funzionare ogni giorno, lontano da tecnicismi e burocrazia, con dedizione e passione. Occorre – continua - riconoscere dignità alla professionalità del personale della scuola che fa funzionare un apparato – spesso macchinoso e confusionario – svolgendo un ruolo non riconducibile ad altri comparti: quello di educare e di formare i cittadini e gli uomini italiani. Ma il Governo, paradossalmente, sinora ha ascoltato famiglie, alunni, associazioni, rappresentanti di Confindustria, tranne chi di scuola è competente e chi la scuola la fa funzionare. Ora la legge 107 si appresta a produrre danni irreparabili, portando il sistema scuola ad una profonda trasformazione, in negativo – aggiunge il Segretario Provinciale. Mobilità: non più procedure oggettive ed astratte ma ambiti territoriali e selezioni di competenza dei Dirigenti Scolastici. Contratto: retribuzioni ferme da oltre 6 anni e necessità di superare ambiguità e contraddizioni del rapporto di lavoro dopo i continui interventi legislativi. Assunzioni: al termine delle operazioni di nomina in ruolo previsto dal piano straordinario di assunzioni, risultano ben 10.000 posti non assegnati, mentre migliaia di docenti in possesso di abilitazione (che non hanno voluto rischiare il trasferimento oltre il Rubicone) restano ancorati nelle GaE auspicando l'immissione nei ruoli negli anni futuri».
«Valutazione e scelte affrettate che hanno anticipato in negativo gli effetti sbagliati della 107: una babele infinita in cui si stanno imbattendo Dirigenti e neo docenti dell'organico "arricchito" negli ultimi giorni. Una gran confusione che non porta beneficio alla scuola in genere ed a ciascuna comunità scolastica. I prossimi adempimenti annunciati dal nostro Ufficio Scolastico Territoriale sono previsti il 14 dicembre p.v., con le convocazioni sui posti rimasti privi di docenti ma, nel frattempo, alla molteplicità di quesiti e problematiche ci sono risposte evasive e poco chiare. Non vogliamo neanche immaginare ciò che succederà con la scelta dei docenti da parte dei dirigenti scolastici. Sappiamo solo che ciò che sta accadendo è un piccolo saggio di ciò che potrà accadere: basti pensare alla revisione delle classi di concorso in dirittura di arrivo, ai concorsi annunciati ma non ancora banditi. Non hanno idea – continua Carlo Callea – degli effetti concreti delle norme approvate. E' un sistema che non può funzionare. Speriamo chi ha la responsabilità politica di questo Paese, se ne accorga e si fermi, almeno per una riflessione pacata ed attenta e, se occorre, con una fase sperimentale».