Territorio
Scuola, immissioni in ruolo. Anief denuncia: "l'USR Puglia sta operando in maniera errata"
Ecco le ragioni della sigla sindacale contro l'Ufficio scolastico regionale
Andria - martedì 27 agosto 2019
9.45
Sta per suonare la campanella e non mancano le polemiche che quest'anno riguardano le immissioni in ruolo con alcuni scontenti che sono i docenti vincitori di concorso nel 2018. L'anief Puglia ha preso posizione e diramato una nota a firma di Pasquale Spinelli e Silvio Maglio.
«Come ben noto l'Ufficio Scolastico Regionale della Puglia, in occasione delle convocazioni dei candidati per le immissioni in ruolo dei docenti per l'anno scolastico 2019/2020, sta operando in maniera alquanto irrituale, in quanto non consente a docenti di ruolo su sostegno di poter essere assunti, dopo che gli stessi hanno sostenuto le prove concorsuali con regolare collocazione utile in altra graduatoria, su posto comune.
Tale condotta è stata più volte stigmatizzata da ANIEF e da altre sigle sindacali sin da subito in sede di convocazione; successivamente è stato diramato anche un comunicato congiunto ufficiale.
La posizione di ANIEF è chiara: l'USR Puglia sta operando in maniera errata per diverse motivazioni che si vanno ad esplicare.
Ai sensi dei vari bandi di partecipazione ai concorsi per personale docente, nonché a seguito di varie pronunce giurisdizionali e all'intervento della Corte Costituzionale, ai docenti già di ruolo è permesso partecipare ai concorsi a cattedra per il personale docente, senza preclusione alcuna.
Nessuna normativa vieta, al docente già di ruolo su posto di sostegno, di accettare una (nuova) immissione in ruolo da altra graduatoria concorsuale.
In questi giorni si sta verificando la situazione paradossale per cui:
- la Corte Costituzionale e il bando di concorso permettono al docente di ruolo su posto di sostegno di partecipare a concorsi su posto comune;
- la graduatoria di merito stilata al termine del concorso su posto comune contiene anche i nominativi dei docenti già di ruolo su posto di sostegno, senza alcuna indicazione di riserva di alcun tipo;
- i docenti già di ruolo su posto di sostegno vengono regolarmente convocati per l'immissione in ruolo su posto comune;
- l'Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia nega la possibilità di accettare il nuovo ruolo a chi è già docente di sostegno, confondendo inammissibilmente il contratto a tempo indeterminato che si intende sottoscrivere su posto comune con efficacia dal 1.9.2019, per il quale il docente non sarà soggetto ad alcun vincolo quinquennale su posto di sostegno, di cui al concorso DDG 85/18, con il contratto destinato a perdere efficacia il 31.8.2019, di precedente immissione in ruolo.
Dall'approvazione della graduatoria discende il diritto all'assunzione del partecipante collocato in posizione utile nella graduatoria, cui corrisponde l'obbligo di adempimento dell'amministrazione: in Puglia non sta avvenendo ciò.
In tale ottica ANIEF Puglia auspica in tempi brevi la risoluzione positiva della questione a favore dei candidati e dei vincitori di concorso invitando l'USR Puglia, unico in tutta Italia, a rivedere la propria posizione e l'arbitrarietà della propria condotta.
In caso contrario saremo costretti a rivolgerci – per l'ennesima volta – al giudice per dare giustizia ai docenti danneggiati e per chiedere anche eventuali danni economici derivanti dalla mancata assunzione in ruolo».
«Come ben noto l'Ufficio Scolastico Regionale della Puglia, in occasione delle convocazioni dei candidati per le immissioni in ruolo dei docenti per l'anno scolastico 2019/2020, sta operando in maniera alquanto irrituale, in quanto non consente a docenti di ruolo su sostegno di poter essere assunti, dopo che gli stessi hanno sostenuto le prove concorsuali con regolare collocazione utile in altra graduatoria, su posto comune.
Tale condotta è stata più volte stigmatizzata da ANIEF e da altre sigle sindacali sin da subito in sede di convocazione; successivamente è stato diramato anche un comunicato congiunto ufficiale.
La posizione di ANIEF è chiara: l'USR Puglia sta operando in maniera errata per diverse motivazioni che si vanno ad esplicare.
Ai sensi dei vari bandi di partecipazione ai concorsi per personale docente, nonché a seguito di varie pronunce giurisdizionali e all'intervento della Corte Costituzionale, ai docenti già di ruolo è permesso partecipare ai concorsi a cattedra per il personale docente, senza preclusione alcuna.
Nessuna normativa vieta, al docente già di ruolo su posto di sostegno, di accettare una (nuova) immissione in ruolo da altra graduatoria concorsuale.
In questi giorni si sta verificando la situazione paradossale per cui:
- la Corte Costituzionale e il bando di concorso permettono al docente di ruolo su posto di sostegno di partecipare a concorsi su posto comune;
- la graduatoria di merito stilata al termine del concorso su posto comune contiene anche i nominativi dei docenti già di ruolo su posto di sostegno, senza alcuna indicazione di riserva di alcun tipo;
- i docenti già di ruolo su posto di sostegno vengono regolarmente convocati per l'immissione in ruolo su posto comune;
- l'Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia nega la possibilità di accettare il nuovo ruolo a chi è già docente di sostegno, confondendo inammissibilmente il contratto a tempo indeterminato che si intende sottoscrivere su posto comune con efficacia dal 1.9.2019, per il quale il docente non sarà soggetto ad alcun vincolo quinquennale su posto di sostegno, di cui al concorso DDG 85/18, con il contratto destinato a perdere efficacia il 31.8.2019, di precedente immissione in ruolo.
Dall'approvazione della graduatoria discende il diritto all'assunzione del partecipante collocato in posizione utile nella graduatoria, cui corrisponde l'obbligo di adempimento dell'amministrazione: in Puglia non sta avvenendo ciò.
In tale ottica ANIEF Puglia auspica in tempi brevi la risoluzione positiva della questione a favore dei candidati e dei vincitori di concorso invitando l'USR Puglia, unico in tutta Italia, a rivedere la propria posizione e l'arbitrarietà della propria condotta.
In caso contrario saremo costretti a rivolgerci – per l'ennesima volta – al giudice per dare giustizia ai docenti danneggiati e per chiedere anche eventuali danni economici derivanti dalla mancata assunzione in ruolo».