Vita di città
Scuola e istituzioni: un'alleanza per la legalità ad Andria
A "Don Tonino Bello" aula gremita. Istituzioni, insegnanti e genitori chiamati a riflettere sul percorso concreto e strategico della legalità
Andria - mercoledì 22 marzo 2023
14.15
Si è svolto ieri pomeriggio (martedì 21 marzo) nell'auditorium di "Don Tonino Bello" del primo circolo didattico "Oberdan" un incontro aperto alla cittadinanza sulla legalità, dal titolo "E' possibile".
L'appuntamento, organizzato in occasione della ventottesima edizione della giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie che ricorre ogni anno il 21 marzo, ha visto la partecipazione del prefetto Bat, Rossana Riflesso, del Vice questore aggiunto Bruno Napoletano per il Questore della Bat, Roberto Pellicone, l'assessore alla Persona, Addolorata Conversano per la Sindaca di Andria, Giovanna Bruno, il presidente dell'associazione Libera Michele Caldarola, don Claudio Stillivato, parroco della P. di San Nicola di Myra e Don Geremia Acri, Presidente di Casa Accoglienza "S. M. Goretti"
Tra le autorità è intervenuta per un saluto anche l'assessore alla Bellezza, Daniela di Bari che ha fatto dono ai presenti di una lettura dei versi di un poesia scelta per l'occasione.
E così in una sala gremita le autorità a tu per tu con genitori ed insegnanti chiamati a riflettere sul percorso concreto e strategico di legalità utile alla nostra comunità.
I diversi interventi hanno posto riflessioni importanti, consapevoli del fatto che nell'immaginario collettivo è purtroppo radicata l'idea che la lotta al crime sia una questione di "guardie e ladri", di "buoni e cattivi" che si fronteggiano su un campo di battaglia precluso al cittadino comune, e quindi l'intento è di sdoganare questo dogma. Ma ancora più preoccupante è il degradarsi, nella coscienza civile di quelle sentinelle capaci di intercettare il male e denunciarlo in quanto tale.
«La repressione è solamente un'arma non è sola sufficiente a ripristinare, mantenere una situazione di legalità, nel senso che ben vengano iniziative di prossimità e di diffusione della cultura della legalità come quella odierna» dichiara il Vice questore aggiunto, Bruno Napoletano «e come tante altre iniziative che la Polizia di Stato e la Questura di Barletta Andria Trani ha dato prova di organizzare, perché chiaramente chiunque deve essere responsabilizzato per dare il proprio contributo in favore della legalità in tutti i livelli e in tuti gli ambiti»
A depenalizzare i reati è proprio la tendenza all'omertà e a considerare i comportamenti criminogeni "normali" agli occhi della gente, nella forma più comune della rassegnazione: se non posso combatterlo, tanto vale che mi ci adegui. Per questo è responsabilità dell'educatore, docente e genitore credere che un cambiamento di visione e di comportamento "E' possibile" e che soprattutto sia possibile un'alleanza strategica tra cittadini e forze istituzionali per acquisire più coscienza e consapevolezza di questi fenomeni e combatterli quotidianamente insieme.
«Sicuramente quello di oggi è un lavoro di squadra. La mia idea di scuola è quella di essere prima di tutto aperta al territorio e aperta alle famiglie. Infatti all'interno del consiglio d'istituto si discute molto spesso delle problematiche non solo organizzative ma apriamo anche dei momenti di confronto su quelli che sono le linee programmatiche della nostra azione educativa in generale» dichiara la dirigente del primo circolo didattico "Oberdan", Palma Pellegrini e continua «Quindi l'unione della famiglia e della scuola, possano ritrovare anche in famiglia quello che noi professiamo nelle scuole. Ci sia un unicum, una continuazione fra l'educazione che viene impartita a scuola e quello che si ritrova in famiglia. Il rispetto delle regole affinché i bambini non siano disorientati e quindi scuola»
Preziosa è stata anche la testimonianza dell'assessore alla persona, Addolorata Conversano, prima ancora insegnante e vicepreside di un istituto comprensivo oltre ad essere una pedagogista, e a questo proposito dichiara «Per me il discorso formativo è un discorso davvero prezioso è importante. Solo che ti vengono i dubbi quando devi trasmettere a dei bambini a dei ragazzi delle cose brutte che ci hanno ferito come persone e proprio da docente e pedagogista mi domandavo ma quanto sia corretto parlare con i bambini e i ragazzi. E quando mi è capitato di scambiare alcune idee con la figlia di Vincenzo Grasso, mi ha detto guarda che dirlo ai bambini e ai ragazzi è la cosa più importante che si può fare. Ed effettivamente è vero» e conclude «I bambini non ti fanno neanche finire di raccontare le cose, vanno avanti, capiscono la bruttura, capiscono quanto noi esseri umani siamo capaci di sbagliare e capiscono che per smettere di sbagliare bisogna operare insieme. E quindi te la danno loro la speranza. Credo che la speranza sia la prospettiva che ti tira più su, che ti può dare un percorso che può portare a un bel risultato e che si può fare soltanto insieme. E in molte cose noi adulti siamo abbastanza "antichi" nel pensare a certe cose, mentre i bambini e i ragazzi ti aiutano a guardare oltre, ti danno speranza concreta! Ti danno anche la strada giusta da percorre per andare oltre e trovare una soluzione»
L'appuntamento, organizzato in occasione della ventottesima edizione della giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie che ricorre ogni anno il 21 marzo, ha visto la partecipazione del prefetto Bat, Rossana Riflesso, del Vice questore aggiunto Bruno Napoletano per il Questore della Bat, Roberto Pellicone, l'assessore alla Persona, Addolorata Conversano per la Sindaca di Andria, Giovanna Bruno, il presidente dell'associazione Libera Michele Caldarola, don Claudio Stillivato, parroco della P. di San Nicola di Myra e Don Geremia Acri, Presidente di Casa Accoglienza "S. M. Goretti"
Tra le autorità è intervenuta per un saluto anche l'assessore alla Bellezza, Daniela di Bari che ha fatto dono ai presenti di una lettura dei versi di un poesia scelta per l'occasione.
E così in una sala gremita le autorità a tu per tu con genitori ed insegnanti chiamati a riflettere sul percorso concreto e strategico di legalità utile alla nostra comunità.
I diversi interventi hanno posto riflessioni importanti, consapevoli del fatto che nell'immaginario collettivo è purtroppo radicata l'idea che la lotta al crime sia una questione di "guardie e ladri", di "buoni e cattivi" che si fronteggiano su un campo di battaglia precluso al cittadino comune, e quindi l'intento è di sdoganare questo dogma. Ma ancora più preoccupante è il degradarsi, nella coscienza civile di quelle sentinelle capaci di intercettare il male e denunciarlo in quanto tale.
«La repressione è solamente un'arma non è sola sufficiente a ripristinare, mantenere una situazione di legalità, nel senso che ben vengano iniziative di prossimità e di diffusione della cultura della legalità come quella odierna» dichiara il Vice questore aggiunto, Bruno Napoletano «e come tante altre iniziative che la Polizia di Stato e la Questura di Barletta Andria Trani ha dato prova di organizzare, perché chiaramente chiunque deve essere responsabilizzato per dare il proprio contributo in favore della legalità in tutti i livelli e in tuti gli ambiti»
A depenalizzare i reati è proprio la tendenza all'omertà e a considerare i comportamenti criminogeni "normali" agli occhi della gente, nella forma più comune della rassegnazione: se non posso combatterlo, tanto vale che mi ci adegui. Per questo è responsabilità dell'educatore, docente e genitore credere che un cambiamento di visione e di comportamento "E' possibile" e che soprattutto sia possibile un'alleanza strategica tra cittadini e forze istituzionali per acquisire più coscienza e consapevolezza di questi fenomeni e combatterli quotidianamente insieme.
«Sicuramente quello di oggi è un lavoro di squadra. La mia idea di scuola è quella di essere prima di tutto aperta al territorio e aperta alle famiglie. Infatti all'interno del consiglio d'istituto si discute molto spesso delle problematiche non solo organizzative ma apriamo anche dei momenti di confronto su quelli che sono le linee programmatiche della nostra azione educativa in generale» dichiara la dirigente del primo circolo didattico "Oberdan", Palma Pellegrini e continua «Quindi l'unione della famiglia e della scuola, possano ritrovare anche in famiglia quello che noi professiamo nelle scuole. Ci sia un unicum, una continuazione fra l'educazione che viene impartita a scuola e quello che si ritrova in famiglia. Il rispetto delle regole affinché i bambini non siano disorientati e quindi scuola»
Preziosa è stata anche la testimonianza dell'assessore alla persona, Addolorata Conversano, prima ancora insegnante e vicepreside di un istituto comprensivo oltre ad essere una pedagogista, e a questo proposito dichiara «Per me il discorso formativo è un discorso davvero prezioso è importante. Solo che ti vengono i dubbi quando devi trasmettere a dei bambini a dei ragazzi delle cose brutte che ci hanno ferito come persone e proprio da docente e pedagogista mi domandavo ma quanto sia corretto parlare con i bambini e i ragazzi. E quando mi è capitato di scambiare alcune idee con la figlia di Vincenzo Grasso, mi ha detto guarda che dirlo ai bambini e ai ragazzi è la cosa più importante che si può fare. Ed effettivamente è vero» e conclude «I bambini non ti fanno neanche finire di raccontare le cose, vanno avanti, capiscono la bruttura, capiscono quanto noi esseri umani siamo capaci di sbagliare e capiscono che per smettere di sbagliare bisogna operare insieme. E quindi te la danno loro la speranza. Credo che la speranza sia la prospettiva che ti tira più su, che ti può dare un percorso che può portare a un bel risultato e che si può fare soltanto insieme. E in molte cose noi adulti siamo abbastanza "antichi" nel pensare a certe cose, mentre i bambini e i ragazzi ti aiutano a guardare oltre, ti danno speranza concreta! Ti danno anche la strada giusta da percorre per andare oltre e trovare una soluzione»