Scuola e Lavoro
Scuola dell’Infanzia e personale ATA dimenticati dalla Riforma Renzi
La preoccupazione della UIL BAT: «Nessuna sostituzione per il personale»
BAT - mercoledì 30 settembre 2015
18.38
«Con l'avvio della mensa e con la stagione invernale a rischio la normale attività di tante scuole e la qualità dell'offerta formativa». Cominciano a verificarsi le prime ripercussioni sull'attuazione della Legge di Riforma della Scuola, voluta fortemente dal Governo Renzi. «Le scuole dell'infanzia andranno nel caos più totale – spiega Gianni Verga, Segretario generale della UIL Scuola Puglia - e si ritornerà di vent'anni indietro, altro che riforma, quando a causa del docente assente si smistavano gli alunni nelle altre sezioni, facendole passare da 28 a 40 unità. Infatti, la legge di riforma ha dimenticato di modificare quella di stabilità (c.d. Legge Finanziaria) che vieta di nominare supplenti per coprire assenze di docenti per il primo giorno, del personale collaboratore scolastico fino a 7 giorni e del personale amministrativo per le scuole superiori a tre unità (praticamente tutte)».
«Immaginiamo – attacca ancora Verga - cosa accadrà dalla prossima settimana, quando le scuole funzioneranno a pieno regime, per l'assenza di uno o più docenti di scuola dell'infanzia e di due unità di collaboratore scolastico, con l'organico già ridotto all'osso. Sono queste le disposizioni che il Ministro, se avesse letto la legge finanziaria, in vigore ormai da quasi un anno, avrebbe dovuto modificare. Ci spiegherà la Giannini come faranno i Dirigenti Scolastici, ai quali sono affidate notevoli responsabilità senza effettiva autonomia nelle scelte, a far funzionare le scuole quando le consuete malattie stagionali faranno aumentare le assenze del personale. In alcuni casi, dette difficoltà saranno insuperabili, se si pensa a quelle scuole dell'infanzia che funzionano con una o due sezioni. Si dovranno affidare 50 bambini ad un unico insegnante magari obbligandolo a lavorare per 8 ore consecutive, il tutto a scapito del regolare svolgimento dell'attività didattica e della qualità dell'offerta formativa». Altra contraddizione della Legge 107 è che se da un verso si concedono al personale docente 500 euro per la formazione e l'aggiornamento, i docenti di scuola dell'infanzia non potranno fruire dei 5 giorni di formazione in servizio, che la norma prevede, perché non potranno essere sostituiti, sempre a causa della legge finanziaria, da personale supplente per un giorno di assenza.
«Immaginiamo – attacca ancora Verga - cosa accadrà dalla prossima settimana, quando le scuole funzioneranno a pieno regime, per l'assenza di uno o più docenti di scuola dell'infanzia e di due unità di collaboratore scolastico, con l'organico già ridotto all'osso. Sono queste le disposizioni che il Ministro, se avesse letto la legge finanziaria, in vigore ormai da quasi un anno, avrebbe dovuto modificare. Ci spiegherà la Giannini come faranno i Dirigenti Scolastici, ai quali sono affidate notevoli responsabilità senza effettiva autonomia nelle scelte, a far funzionare le scuole quando le consuete malattie stagionali faranno aumentare le assenze del personale. In alcuni casi, dette difficoltà saranno insuperabili, se si pensa a quelle scuole dell'infanzia che funzionano con una o due sezioni. Si dovranno affidare 50 bambini ad un unico insegnante magari obbligandolo a lavorare per 8 ore consecutive, il tutto a scapito del regolare svolgimento dell'attività didattica e della qualità dell'offerta formativa». Altra contraddizione della Legge 107 è che se da un verso si concedono al personale docente 500 euro per la formazione e l'aggiornamento, i docenti di scuola dell'infanzia non potranno fruire dei 5 giorni di formazione in servizio, che la norma prevede, perché non potranno essere sostituiti, sempre a causa della legge finanziaria, da personale supplente per un giorno di assenza.