protesta scuola Andria
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Scuola e Lavoro

Scuola Andria: Dimensionamento no, dimensionamento si, prospettive per il futuro

Le ragioni della protesta spiegate dai Dirigenti scolastici di Andria

"In questi giorni si fa un gran parlare del dimensionamento della rete scolastica andriese, in particolare di alcune scuole della nostra città, che hanno fatto sentire in modo molto forte sui media locali il loro dissenso rispetto alla proposta dell'Amministrazione Comunale, o perché vengono direttamente interessate, mutando la loro originaria fisionomia e acquistandone un'altra nell'accorpamento con altri istituti (circoli didattici COTUGNO e OBERDAN), o perché perdono un plesso, mantenendo comunque globalmente il loro assetto iniziale (IC VERDI-CAFARO).

Un dimensionamento non è certo un'operazione indolore e, inevitabilmente, provoca resistenze e perplessità, come accade per tutti i cambiamenti. Cerchiamo quindi di capire perché si è giunti a questo riassetto così contestato da alcuni, ricordando che la nostra città ha già conosciuto un primo, significativo dimensionamento della rete scolastica negli anni 2012 e 2013, a seguito del quale sono stati creati gli attuali comprensivi verticali "MARIANO-FERMI", "IMBRIANI-SALVEMINI", "VERDI-CAFARO", "DON BOSCO-MANZONI", "IANNUZZI-DI DONNA", ben noti alle famiglie andriesi e frequentati da numerosi alunni, segno evidente di un apprezzamento delle stesse famiglie nei confronti di tali istituzioni, oltre all'I.C. "COTUGNO-VACCINA" che, dopo solo un anno, è stato nuovamente oggetto di riorganizzazione scorporando il Circolo Cotugno dalla Scuola secondaria "Vaccina"

Tutto parte da una norma approvata dall'attuale governo: in base alla legge 29 dicembre 2022, n. 197, articolo 1, comma 557 (PNRR. M4.C1. Riforma 1.3), la quale ha modificato l'art. 19 del D.L. n. 98 del 2011, conv. L. n. 111 del 2011, con proprio Decreto n. 127 del 30/06/2023 il Ministro dell'Istruzione e del Merito, insieme al Ministro dell'Economia e Finanze, ha indicato i criteri per stabilire il numero delle scuole funzionanti nelle regioni italiane per il triennio 2024/2025, 2025/2026, 2026/2027.
In virtù di tale decreto, il numero di sedi scolastiche autonome attivabili in Puglia per l'a.s. 2024/25 sono 569, ossia 58 in meno rispetto alle attuali istituzioni.
Negli anni successivi dovranno scendere ancora, fino a raggiungere nel 2026/27 il numero di 557.

Il governo ha dunque affidato alle REGIONI il compito di individuare i criteri con i quali procedere per sopprimere queste 58 scuole e la REGIONE PUGLIA, nell'agosto scorso, ha deliberato (DGR 1136 dell'8/8/2023) in tal senso, formulando una sua proposta e indicando i criteri in base ai quali "tagliare" le scuole in esubero. Tali criteri, in sintesi, sono:
1. Ridurre il numero delle scuole appartenenti al primo ciclo (sono fuori, al momento, le superiori);
2. Coinvolgere nel dimensionamento le scuole di quei Comuni che hanno una media di iscritti per scuola inferiore a 925 (e Andria, a causa della forte denatalità, ha una media di 919 alunni suddivisi nelle 10 scuole esistenti del primo ciclo);
3. Verticalizzare il più possibile, ossia accorpare le scuole in modo da creare istituti comprensivi che comprendano plessi dell'infanzia, della primaria, delle media;
4. Procedere creando un nuovo assetto numericamente equilibrato della popolazione scolastica presente nelle vari scuole.

La REGIONE quindi affida ai Comuni interessati (vedi sopra criterio al punto 2) l'incarico di dimensionare la propria rete scolastica, sulla base dei criteri sopra indicati.
Nel caso specifico di ANDRIA, avendo una media di alunni per scuola inferiore al parametro regionale, la REGIONE chiede che sia soppressa e accorpata una scuola del primo ciclo, ossia che si passi da 10 a 9 scuole.

La proposta dell'Amministrazione Comunale, così come illustrata ai dirigenti scolastici e alle parti sociali nella riunione dello scorso 14 settembre nella sala consiliare, si pone come logica conseguenza del mandato regionale: si creano 9 istituzioni scolastiche, tutti comprensivi verticali che uniscono plessi scolastici vicini o comunque presenti nel medesimo quartiere-territorio, con un numero di alunni che cerca di ridurre la popolazione scolastica di quelle scuole con OLTRE 1200 alunni (è il caso dell'IC VERDI CAFARO, da anni attenzionato dalla REGIONE poiché sovrappopolato) a vantaggio di altre scuole, come il nascente comprensivo "R. COTUGNO" che fonde i plessi "GIOVANNI PAOLO II" e "E. DE AMICIS" con il plesso infanzia "CARELLA" di via Bisceglie nell'ottica della creazione al proprio interno di una futura scuola media, così come richiesto formalmente dallo stesso Circolo didattico a marzo scorso.
Quanto all'OBERDAN esso viene accorpato alla Scuola Secondaria di 1° grado che sorge a pochi metri dal su ingresso, ossia la VITTORIO EMANUELE III, mentre il plesso DON TONINO, afferente al quartiere Camaggio, viene unito all'IC IMBRIANI SALVEMINI, territorialmente contiguo.
La scuola media VACCINA viene unita al plesso DELLA VITTORIA e al plesso di scuola dell'infanzia "Lotti"
E' una proposta che, pur se nell'immediato porta a mutare profondamente l'attuale rete scolastica, ha le premesse di un assetto di medio-lunga durata, nella considerazione inevitabile del calo delle nascite, il vero fattore che sta portando alla soppressione di tante scuole.
Ricordiamo che il Comune di Andria è – in certo qual modo – obbligato a procedere col dimensionamento: se non lo facesse, deciderebbe la REGIONE PUGLIA per l'Amministrazione cittadina. Infatti, nelle "Ipotesi di riorganizzazione" dell'assetto scolastico che accompagnano la delibera di GIUNTA REGIONALE, si ipotizza, in assenza di una controproposta comunale, di smembrare la MEDIA "VITTORIO EMANUELE III-DANTE ALIGHIERI" e di unire la DANTE all'intero circolo didattico COTUGNO, mentre la VITTORIO EMANUELE non verrebbe unita alla scuola che le sta di fronte, ossia l'OBERDAN, bensì al circolo didattico ROSMINI.
Tale proposta, formulata dalla Regione, non tiene conto minimamente
della vicinanza tra l'Oberdan e la Vittorio Emanuele che sono allocati sulla stessa piazza
della lontananza tra i plessi di scuola primaria "Della Vittoria" e "Giovanni Paolo II" (ex Maraldo) rispetto alla scuola media "Alighieri"
della lontananza tra il Circolo Didattico "Rosmini" e la Vittorio Emanuele rispetto alla scuola media "Dante Alighieri" (ex via Ospedaletto).
Quanto alla supposta perdita di posti di lavoro, ricordiamo che, attualmente, il numero di dirigenti scolastici e DSGA in Puglia è inferiore al numero di scuole esistenti, quindi non vi sarebbe perdita di posti. Egualmente, per i docenti non vi sono particolari timori, poiché è il numero di alunni e classi che determina l'organico dei docenti per scuola, e non un dimensionamento, che non va ad incidere sugli alunni e sulle classi.
Il precedente riassetto del 2012/13 non ha, purtroppo, dimensionato in egual modo tutte le scuole, lasciando inspiegabilmente alcune istituzioni non coinvolte in alcuna forma di dimensionamento con evidenti ripercussioni sulla gestione dei vari istituti e sulle scelte anche di carattere educativo realizzate dalle stesse scuole.

Da parte dei dirigenti scolastici:
- Mariateresa Natale
- Elisa Abruzzese
- Francesca Attimonelli
- Roberto Crescini
- Luca Palmitessa
- Francesco Del Zio
- Lilla Bruno

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