
Politica
Scossa Civica: "No alla variante urbanistica da parte del Consiglio comunale"
Una presa di posizione politica che mette la parola fine alla realizzazione della "pseudo tangenziale ovest"
Andria - mercoledì 28 aprile 2021
15.25
"Nella notte, il Consiglio comunale di Andria, ha scritto una delle più belle pagine di buona politica: con la sola opposizione della Lega, capitanata dall'Avv. Scamarcio , tutte le forze politiche presenti in consiglio PD, ABC, ANDRIALAB, FUTURA, col consenso responsabile dei 5 Stelle, il prezioso contributo di Nino Marmo e del suo gruppo consigliare, e soprattutto col supporto fermo e convinto della Sindaca Giovanna Bruno, è stato votato il diniego alla variante Urbanistica senza il quale avrebbe visto la luce un progetto -mostro".
"Le associazioni ambientaliste ovvero Legambiente, Italia Nostra, Forum Ambientalista Puglia, Urban Center "che dal 2018 -sottolineano in una nota i rappresentanti di Scossa Civica- che si accorsero accidentalmente della costruzione di un percorso assurdo, pasticciato sul piano formale e sostanziale, dannoso dal punto di vista ambientale da subito hanno sposato la causa del 'NO_TANGENZIALE' e oggi plaudono agli amministratori attuali di questa città e ai loro rappresentanti politici, perché hanno reso giustizia e avuto a cuore il bene della comunità.
La vicenda è lunga e annosa, e riassumerla per chi non ne è a conoscenza non è facile. Vale la pena solo di raccontare che lo stanziamento di 27 milioni di euro per volontà di alcuni dirigenti provinciali e la sciatteria amministrativa dei politici comunali del momento, erano stati orientati a realizzare un raddoppio della attuale tangenziale, riesumando un progetto degli anni 70. Il Titolo dell'opera proposta è fuorviante: si chiama progetto Tangenziale Ovest ( che vorrebbe alludere al completamento di quella attuale tra via Canosa e Via Barletta) – Invece si tratta di BRETELLA SUD con raddoppio della attuale tangenziale. I Fondi stanziati- 27 milioni di euro- secondo un report di ASSET sono risultati del tutto insufficienti per il completamento dell'opera; il mostro avrebbe 'mangiato' 20 ettari di terreno fertile e produttivo, danneggiato decine di aziende realizzatesi sul tracciato , realizzando una lunga striscia di asfalto (Poco meno di 10 km) senza intersezioni verso la città, un solo enorme snodo in corrispondenza di Via Castel del Monte e nessuna complanare e sarebbe stato del tutto inutile. Non va tralasciato l'impegno costante in tutto questo tempo di 'opposizione all'opera di Sabino Zinni che ha tenuto un punto fermo sul tema.
Tutto questo, mentre l'attuale tangenziale langue in una condizione di totale abbandono e gravissima insicurezza a causa di ponti pericolanti ed erosione del cemento armato in punti nevralgici.
Le associazioni ambientaliste, col supporto di numerosi tecnici ambientali, architetti, ingegneri e semplici cittadini avevano puntato sin da subito al riutilizzo di quei fondi, ma l'opera stante una politica assente e sorda in quel momento, eccezion fatta per Nino Marmo che ha preso a cuore la vicenda sarebbe andata avanti se non si fosse costituito un Comitato Difesa del Territorio che ha promosso un ricorso al Tar e uno al Presidente dello Stato, grazie ai quali c'è stato il tempo perché con la nuova amministrazione si cominciasse un nuovo percorso di dialogo e presa di coscienza sullo scempio in atto. Presa di coscienza che ha visto per una volta schierati tutti – eccezion fatta per la LEGA- dalla parte della difesa degli interessi del territorio la sinistra rappresentata dalla Sindaca Giovanna Bruno e la destra di Nino Marmo, passando da tutti i partiti presenti in consiglio a votare compatti il NO alla Variante Urbanistica. Questo atto bellissimo e meritorio potrebbe mettere la parola fine, ma il Comitato NO TANGENZIALE teme ancora possibili imboscate. 27 milioni di euro sono un interesse importante da difendere, motivo per il quale a brevissimo verrà depositato un ulteriore ricorso al Consiglio di Stato sostenuto dall' avv. Di Lorenzo perché se da un lato si avviino i provvedimenti necessari a riposizionare quei fondi su opere utili, dall'altro lato non vi siano velleità ulteriori contando sul calo di attenzione sulla questione.
Quella di questa notte è la vittoria di tutta la città, e rappresenta un esempio virtuoso di politica attenta, seria, partecipata dove le istanze di piccoli cittadini disarmati, possono trovare la spalla forte dei rappresentanti politici che con animo coraggioso sposano le buone cause e ne fanno un punto di onore. Questa è la politica che ci piace".
"Le associazioni ambientaliste ovvero Legambiente, Italia Nostra, Forum Ambientalista Puglia, Urban Center "che dal 2018 -sottolineano in una nota i rappresentanti di Scossa Civica- che si accorsero accidentalmente della costruzione di un percorso assurdo, pasticciato sul piano formale e sostanziale, dannoso dal punto di vista ambientale da subito hanno sposato la causa del 'NO_TANGENZIALE' e oggi plaudono agli amministratori attuali di questa città e ai loro rappresentanti politici, perché hanno reso giustizia e avuto a cuore il bene della comunità.
La vicenda è lunga e annosa, e riassumerla per chi non ne è a conoscenza non è facile. Vale la pena solo di raccontare che lo stanziamento di 27 milioni di euro per volontà di alcuni dirigenti provinciali e la sciatteria amministrativa dei politici comunali del momento, erano stati orientati a realizzare un raddoppio della attuale tangenziale, riesumando un progetto degli anni 70. Il Titolo dell'opera proposta è fuorviante: si chiama progetto Tangenziale Ovest ( che vorrebbe alludere al completamento di quella attuale tra via Canosa e Via Barletta) – Invece si tratta di BRETELLA SUD con raddoppio della attuale tangenziale. I Fondi stanziati- 27 milioni di euro- secondo un report di ASSET sono risultati del tutto insufficienti per il completamento dell'opera; il mostro avrebbe 'mangiato' 20 ettari di terreno fertile e produttivo, danneggiato decine di aziende realizzatesi sul tracciato , realizzando una lunga striscia di asfalto (Poco meno di 10 km) senza intersezioni verso la città, un solo enorme snodo in corrispondenza di Via Castel del Monte e nessuna complanare e sarebbe stato del tutto inutile. Non va tralasciato l'impegno costante in tutto questo tempo di 'opposizione all'opera di Sabino Zinni che ha tenuto un punto fermo sul tema.
Tutto questo, mentre l'attuale tangenziale langue in una condizione di totale abbandono e gravissima insicurezza a causa di ponti pericolanti ed erosione del cemento armato in punti nevralgici.
Le associazioni ambientaliste, col supporto di numerosi tecnici ambientali, architetti, ingegneri e semplici cittadini avevano puntato sin da subito al riutilizzo di quei fondi, ma l'opera stante una politica assente e sorda in quel momento, eccezion fatta per Nino Marmo che ha preso a cuore la vicenda sarebbe andata avanti se non si fosse costituito un Comitato Difesa del Territorio che ha promosso un ricorso al Tar e uno al Presidente dello Stato, grazie ai quali c'è stato il tempo perché con la nuova amministrazione si cominciasse un nuovo percorso di dialogo e presa di coscienza sullo scempio in atto. Presa di coscienza che ha visto per una volta schierati tutti – eccezion fatta per la LEGA- dalla parte della difesa degli interessi del territorio la sinistra rappresentata dalla Sindaca Giovanna Bruno e la destra di Nino Marmo, passando da tutti i partiti presenti in consiglio a votare compatti il NO alla Variante Urbanistica. Questo atto bellissimo e meritorio potrebbe mettere la parola fine, ma il Comitato NO TANGENZIALE teme ancora possibili imboscate. 27 milioni di euro sono un interesse importante da difendere, motivo per il quale a brevissimo verrà depositato un ulteriore ricorso al Consiglio di Stato sostenuto dall' avv. Di Lorenzo perché se da un lato si avviino i provvedimenti necessari a riposizionare quei fondi su opere utili, dall'altro lato non vi siano velleità ulteriori contando sul calo di attenzione sulla questione.
Quella di questa notte è la vittoria di tutta la città, e rappresenta un esempio virtuoso di politica attenta, seria, partecipata dove le istanze di piccoli cittadini disarmati, possono trovare la spalla forte dei rappresentanti politici che con animo coraggioso sposano le buone cause e ne fanno un punto di onore. Questa è la politica che ci piace".