pietra d’inciampo che ricorda chiesa e monastero delle Benedettine
pietra d’inciampo che ricorda chiesa e monastero delle Benedettine
Vita di città

Scoperta in piazza Duomo la “pietra d’inciampo” che ricorda chiesa e monastero delle Benedettine​

Iniziativa del Rotary Club Andria Castelli Svevi

Da oggi tutti i cittadini di Andria, così come i visitatori della città, passando per piazza Duomo, possono "inciampare" in una lastra incisa che riporta la sagoma della Chiesa della Trinità che occupava quello spazio e che fu demolita con l'annesso Monastero delle monache Benedettine poco prima del 1940.
In coerenza con una parte della sua mission, che prevede anche la tutela e la valorizzazione del patrimonio storico – artistico, il Rotary Club Andria Castelli Svevi ha promosso un service che ha condotto alla realizzazione di questa pietra di inciampo che ricorda la controversa demolizione (nel 1938) dello splendido e maestoso complesso.
La ricchezza architettonica del convento e le preziose opere d'arte che vi erano custodite sono ampiamente documentate da una ricca bibliografia e ricorrono nella memoria di tanti andriesi. La sagoma del Monastero è stata riproposta nella pavimentazione della attuale piazza Duomo (ristrutturata nel 2011) attraverso la presenza delle basole laviche (che segnano l'antico perimetro) e le basole di vecchio impianto/antiche (che segnano il sedime, l'interno). L'obiettivo dell'intervento sollecitato dalla presidentessa del Rotary di Andria, Nunzia Porzio, e condiviso dai soci del Club è stato quello di preservare la memoria storica della Chiesa e del Monastero, affinché non fosse definitivamente dimenticato dalla comunità locale.
La lastra incisa, infatti, era già stata prevista dall'architetto Rosangela Laera in coerenza con il progetto di sistemazione della piazza. Il Rotary, cogliendone la forte valenza simbolica, ne ha quindi promosso la concreta realizzazione, per conservare, attraverso le sue tracce, la memoria storica condivisa.
A dimostrazione della grande sensibilità degli andriesi nel momento della demolizione dell'immobile, il Soprintendente alle Opere di Antichità e d'Arte della Puglia scriveva il 3 febbraio 1937 in una "nota riservata": «La demolizione ha allarmato e commosso, oltre che le persone colte e gli Enti Ecclesiastici, anche la maggioranza dei cittadini, tanto che si parlava di costituire un Comitato tra le Signore del luogo, per ottenere la conservazione integrale di tutto il Convento».
Alla scopertura della lastra ha provveduto la presidentessa Porzio; quindi la benedizione, impartita dal Vescovo diocesano mons. Luigi Mansi. Alla cerimonia sono intervenuti il sindaco di Andria Giovanna Bruno, il presidente del Consiglio comunale Giovanni Vurchio, gli assessori Loconte, Di Bari e Colasuonno, la consigliera regionale delegata alla Cultura Grazia Di Bari e una nutrita rappresentanza di soci del Rotary Club Andria Castelli Svevi.
Il pomeriggio è proseguito nella sala convegni del Museo Diocesano, dove è stato riavvolto il nastro della ricostruzione storica e sono state mostrate alcune suggestive immagini della chiesa, del monastero e delle opere d'arte, grazie al contributo del direttore del Museo don Gianni Agresti e del socio onorario del Rotary don Adriano Caricati.
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