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Scarlattina: casi in calo rispetto a tre mesi fa

Il Vice Presidente pediatri Italiani, dott. Luigi Nigri, conferma una netta riduzione dei casi di scarlattina

Si torna a parlare di scarlattina, ma non c'è da preoccuparsi dice il pediatra Luigi Nigri, Vice Presidente dei Pediatri italiani, sottolineando che ad oggi, rispetto a tre mesi fa circa, i casi sono nettamente diminuiti lo dimostra il fatto che il numero dei tamponi si è ridotto notevolmente per questo tipo di infezione. Motivo per cui non c'è nulla di cui allarmarsi, soprattutto in questo momento.

Infatti proprio in un'intervista rilasciata il mese scorso all'emittente televisiva Amica 9tv il dott. Nigri ha risposto così «La scarlattina è una malattia infettiva legata ad un batterio lo streptococco. Lo streptococco è un batterio che infetta molto facilmente, ma che altrettanto facilmente è curabile. Basta un antibiotico giusto».

Quali sono i segni della scarlattina?, chiedeva la giornalista nell'intervista.
«I segni sono sfumati. L'infezione streptococcica semplice dà dei segni banali: mal di gola, febbricola qualche placchetta sulle tonsille. La scarlattina vera e propria che è sempre legata allo stesso streptococco la sua infezione, dà invece segni più importanti: febbre che persiste, la lingua a fragola, le ghiandole che si gonfiano. In ogni caso il trattamento è lo stesso».

Cosa fare se in classe c'è un caso di scarlattina?
«Nulla, se il bambino è asintomatico farei solo attenzione. Se il bambino, invece, inizia a presentare qualcuno dei sintomi che ho già elencato la cosa più semplice è consultare il proprio pediatra».

Non c'è da preoccuparsi, chiarisce il dott. Nigri, casi complicati sino ad ora non ce ne sono stati e aggiunge: «L'importante che l'antibiotico sia adatto nel modo e nelle dosi giuste. Un antibiotico prescritto tre volte al giorno, va preso tre volte a giorno e non due altrimenti il batterio diventa resistente, la malattia diventa conclamata e si corrono i rischi della scarlattina quella più importante che può dare complicanze a livello renale».

Cosa dire alle mamme?
«Tranquille non è una malattia grave cattiva è aggressiva ma curabile».
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