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Sanità regionale: scoppia il caso dei Dipartimenti Asl. La Bat ne ha ben 20, seconda solo a Bari

La situazione al vaglio politico dei consiglieri di Azione Fabiano Amati, Sergio Clemente e Ruggiero Mennea

Una nuova grana scoppia all'interno della sanità pugliese ed a farla emergere è il gruppo politico di Azione in consiglio regionale. Questa volta ad essere nel mirino non sono solo le lunghe liste di attesa bensì il numero elevato dei Dipartimenti presenti in ogni singola Asl. La Bat ad esempio, che conta la Asl più piccola ne annovera ben 20, seconda solo a Bari. Sulla questione sono intervenuti il consigliere e commissario regionale di Azione Fabiano Amati, insieme ai consiglieri regionali Sergio Clemente e Ruggiero Mennea, capogruppo.

"Secondo la legge, i dipartimenti dovrebbero essere di norma 3 per ogni Asl, ossia 18, e, ragionevolmente, non più di 20 complessivi per i Policlinici e gli IRCCS. E invece in Puglia non è così! La giusta indagine avviata dalla Giunta regionale ha consentito di contabilizzarne 116, uno sproposito, anche se dalla contabilità manca la Asl Taranto che ad oggi non ha risposto al questionario.
Nei prossimi giorni analizzeremo la situazione Asl per Asl, dando opportuna comunicazione di dettaglio.
Per ora emergono tre evidenti criticità: le modalità di conferimento degli incarichi molto spesso violano le regole che le stesse Asl si sono date per durata, modalità di svolgimento e resocontazione dell'attività; le funzioni di area medica o amministrativa promosse alla dignità di dipartimento sono spesso delineate con fervida fantasia e paiono più funzionali a preservare equilibri di potere interno che reale necessità; i costi per mantenere questo tipo di organizzazione sono elevatissimi; il numero complessivo di dipartimenti per Asl è molto variabile e passa dal record di 25 per Bari e Lecce, 20 per la BAT, 12 per il Policlinico di Foggia, 11 per Brindisi, 7 per Policlinico di Bari, 6 per Asl di Foggia e IRCSS Giovanni Paolo II e 4 per IRCSS De Bellis.
Va specificato che con provvedimento del luglio scorso, ossia prima dell'avvio dell'indagine regionale, il Policlinico di Foggia ha deliberato l'avvio di una riorganizzazione dei dipartimenti, interrompendo l'erogazione delle indennità.
Anche su questo ci sarà bisogno di pensare a qualche norma di legge che razionalizzi il sistema e interrompa una pratica che in linea di massima appare assoggettata a mero arbitrio. E poi ci sarà, ne siamo certi, chi darà alla nostra iniziativa legislativa la patente populista o chi urlerà 'ben-altro-è-il-problema', fingendo di stracciarsi le vesti e rimanendo sempre privo d'informazioni oltre che d'idee da proporre all'attenzione degli altri: in poche parole per lasciare le cose così come sono".
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