Politica
Sanità, Marmo (FI): "Per il 118, si istituiscano sei centrali operative in Puglia"
Critico il giudizio dell'esponente del centro destra sui Punti di Primo Intervento
Puglia - giovedì 14 giugno 2018
15.19
In merito all'audizione di Giancarlo Ruscitti, responsabile del Dipartimento regionale promozione della salute, del benessere sociale e dello sport per tutti, ecco una nota del presidente del Gruppo consiliare di Forza Italia, Nino Marmo, componente della III Commissione.
"Anche sui Punti di Primo Intervento, la Giunta regionale ha assunto le sue decisioni senza tener conto del dibattito e del confronto nelle sedi istituzionali competenti, dalla Commissione al Consiglio regionale e senza tener conto delle esigenze delle varie comunità. Ed è per questo che ho ritenuto ineludibile la richiesta che ho presentato di audizione del direttore del Dipartimento Ruscitti, che si è tenuta oggi in III Commissione. Perché la questione non si annida solo nell'eventuale chiusura di un PPI, ma della sua chiusura in assenza di una rete del 118 efficiente ed organizzata. Il tutto, poi, ha delle conseguenze precise, tra cui l'immediato sovraccarico sui Pronto Soccorsi funzionanti dove in realtà manca il primario, l'organico è carente, ecc… come può funzionare il sistema dell'emergenza? Giungiamo, allora, alla questione 'principale', quella della riorganizzazione del 118. Noi siamo fermamente contrari all'idea, partorita dal governo Emiliano, di un'ennesima agenzia, stavolta per l'emergenza-urgenza. Altresì, siamo convinti della bontà di un modello composto da sei centrali operative, con la nascita di un Dipartimento regionale dell'emergenza. Il modello di governance, quindi, che proponiamo ad Emiliano è quello che potenzia la capacità gestionale dei territori provinciali".
"Anche sui Punti di Primo Intervento, la Giunta regionale ha assunto le sue decisioni senza tener conto del dibattito e del confronto nelle sedi istituzionali competenti, dalla Commissione al Consiglio regionale e senza tener conto delle esigenze delle varie comunità. Ed è per questo che ho ritenuto ineludibile la richiesta che ho presentato di audizione del direttore del Dipartimento Ruscitti, che si è tenuta oggi in III Commissione. Perché la questione non si annida solo nell'eventuale chiusura di un PPI, ma della sua chiusura in assenza di una rete del 118 efficiente ed organizzata. Il tutto, poi, ha delle conseguenze precise, tra cui l'immediato sovraccarico sui Pronto Soccorsi funzionanti dove in realtà manca il primario, l'organico è carente, ecc… come può funzionare il sistema dell'emergenza? Giungiamo, allora, alla questione 'principale', quella della riorganizzazione del 118. Noi siamo fermamente contrari all'idea, partorita dal governo Emiliano, di un'ennesima agenzia, stavolta per l'emergenza-urgenza. Altresì, siamo convinti della bontà di un modello composto da sei centrali operative, con la nascita di un Dipartimento regionale dell'emergenza. Il modello di governance, quindi, che proponiamo ad Emiliano è quello che potenzia la capacità gestionale dei territori provinciali".