Politica
Sanità Bat, Ventola: «Continueremo ad avere la metà dei posti letto cui avremmo diritto»
Approvata dalla Giunta regionale il riordino della rete ospedaliera della Puglia. Nella Asl Bat solo 1,7 posti letto per 1.000 abitanti rispetto alle media pugliese di 3
Andria - domenica 30 dicembre 2012
3.11
Approvata ieri, dalla Giunta Regionale della Puglia, la deliberazione n. 3006 sul riordino della rete ospedaliera regionale. Pur essendoci in Puglia una riduzione dei tagli previsti in un primo momento a giugno, nella ASL BT, tuttavia, resta una sostanziale differenza: i posti letto assicurati ogni 1.000 abitanti sono pochi rispetto alla media. Nella BAT, infatti, si parla di 1,7 posti per acuti e 0,15 per pazienti post acuti. La Regione è autorizzata ad avere 3 posti letto per acuti e 0,7 per post acuti. Insomma, i numeri dicono esattamente la metà dei posti letto regionali nella provincia: «Effettivamente hanno ridotto i sacrifici stabiliti in precedenza solo per il settore privato - ha detto quest'oggi il Presidente della Provincia BAT, Francesco Ventola - e facendo qualche concessione dove scadenze elettorali ed opportunismi di partito, più forti di altri, consigliavano qualche carota per edulcorare le precedenti bastonate profuse. Nessuna attenzione è stata riservata alla condizione complessiva della Asl Bat, confermando o acuendo, casomai, alcune contrapposizioni locali. Per cui, nonostante proteste e tentativi, continueremo ad avere quasi la metà dei posti letto cui avremmo diritto»
Un modello sanitario che il Presidente della BAT definisce, senza mezzi termini, disomogeneo ed iniquo: «A nulla è servito il coinvolgimento dei Consiglieri regionali del nostro territorio - prosegue Ventola - a nulla sono serviti gli atti adottati dai Consigli comunali, di quelli di Trani e Canosa in particolare, o le civili manifestazioni per il sacrosanto diritto alla tutela della salute. Ora continueremo a subire sempre di più un modello sanitario pugliese disomogeneo ed iniquo e, quel che è peggio, inadeguato e pericoloso. Si dismettono ospedali e si chiudono reparti senza capire o dare peso a cosa potrà succedere, senza farsi carico delle attuali condizioni limite delle strutture ospedaliere suppletive, senza aver preparato una rete di servizi sul territorio, nonostante il tanto tempo trascorso nella incipiente e perenne fase di riordino. E di tempo ce ne è stato per potervi provvedere».
Ultima frecciata al modello di premialità non adottato per l'ASL Bat, virtuosa nei suoi conti: «Mi chiedo, peraltro, cosa sia rimasto del processo di aziendalizzazione a - conclude Francesco Ventola - allorché l'unico principio condivisibile del corretto uso delle risorse con conti in ordine, come nel caso della gestione della Asl Bat, non premia ma penalizza chi lo osserva».
Un modello sanitario che il Presidente della BAT definisce, senza mezzi termini, disomogeneo ed iniquo: «A nulla è servito il coinvolgimento dei Consiglieri regionali del nostro territorio - prosegue Ventola - a nulla sono serviti gli atti adottati dai Consigli comunali, di quelli di Trani e Canosa in particolare, o le civili manifestazioni per il sacrosanto diritto alla tutela della salute. Ora continueremo a subire sempre di più un modello sanitario pugliese disomogeneo ed iniquo e, quel che è peggio, inadeguato e pericoloso. Si dismettono ospedali e si chiudono reparti senza capire o dare peso a cosa potrà succedere, senza farsi carico delle attuali condizioni limite delle strutture ospedaliere suppletive, senza aver preparato una rete di servizi sul territorio, nonostante il tanto tempo trascorso nella incipiente e perenne fase di riordino. E di tempo ce ne è stato per potervi provvedere».
Ultima frecciata al modello di premialità non adottato per l'ASL Bat, virtuosa nei suoi conti: «Mi chiedo, peraltro, cosa sia rimasto del processo di aziendalizzazione a - conclude Francesco Ventola - allorché l'unico principio condivisibile del corretto uso delle risorse con conti in ordine, come nel caso della gestione della Asl Bat, non premia ma penalizza chi lo osserva».