Cronaca
Rubato camion in un'azienda agricola di Andria, imprenditore scrive al Prefetto
Tanta frustrazione per l'ennesimo episodio di criminalità: «Sono stanco, a pagare le spese siamo sempre noi lavoratori onesti»
Andria - giovedì 10 marzo 2022
Una delle piaghe sociali che da anni affliggono il territorio della provincia Bat è l'escalation dei furti nelle campagne e nelle aziende agricole. Obiettivo dei malviventi non sono soltanto le olive, ma anche i mezzi da lavoro come ha dovuto constatare tristemente un imprenditore andriese nei giorni scorsi, subendo il furto di un camion.
Per denunciare l'accaduto, il nostro concittadino ha scritto una lettera al Prefetto della provincia Bat Maurizio Valiante, esponendo tutta la propria frustrazione per questi atti di criminalità che danneggiano il duro lavoro di gente onesta. «Sono stanco – scrive l'imprenditore nella lettera raccontando l'episodio - dei continui furti che in questa città avvengono e a pagare le spese siamo sempre noi. Circa tre giorni fa mi hanno derubato un camion di scarso valore commerciale, al solo e unico scopo di ricatto: io mi chiedo se dopo ore e ore di lavoro devo continuare ad agitarmi per tutto questo. Entrano nella mia azienda (che era chiusa) alle 20 circa, e dopo aver rotto varie cose con accessori a batteria si impossessano del mezzo e ben 6 persone, penso, scappano via col camion che ha un valore di mercato di circa 2.000 euro. Dai gesti mi è sembrato di capire che questo camion avesse preso una direzione finalizzata a far perdere le tracce, verso contrade che la polizia (e chi è del posto) conosce bene».
La sicurezza è il capitolo principale della questione: purtroppo il grande lavoro svolto dalle Forze di polizia nel rintracciare i furfanti non è sufficiente. Come aveva suggerito Coldiretti Puglia in un report di alcune settimane addietro, l'operato delle Forze dell'ordine andrebbe sostenuto con l'intervento dell'esercito nelle aree maggiormente a rischio. Nei periodi in cui i furti erano quasi all'ordine del giorno, diversi agricoltori si sono persino organizzati per ronde diurne e notturne a presidio delle campagne. Ulteriore soluzione è l'implementazione dei sistemi di videosorveglianza, di cui l'imprenditore andriese denuncia l'assenza nella lettera al Prefetto: «Il giorno dopo ho voluto personalmente visionare quelle zone, campagne comprese ma senza risultato, e sono rimasto più deluso di prima perché mi ero accorto che durante tutto il percorso non c'erano telecamere. Ma come è possibile al giorno d'oggi, con tutta questa tecnologia, essere raggirati da questi energumeni che non capiscono nulla, nemmeno della gravità delle azioni da loro compiute? Ho girato di sera, ancora peggio, incrociando qualche camion o vettura sicuramente rubati. Mi chiedo, ma è così difficile beccare questa gente? Ma davvero questo problema è così irrisolvibile? Alcune sere vengo personalmente a vedere in azienda se tutto è a posto e mi chiedo: se malauguratamente avessi incrociato questi personaggi, cosa mi sarebbe successo? Sei persone contro una, naturalmente senza possibilità alcuna di difendermi. Anche la vigilanza IVRI sembra esausta. Inoltre, l'intelligente progetto di viabilità della strada provinciale ex 231 ha agevolato enormemente questi furti, specie nella mia azienda. Infatti, 50 metri prima di arrivare alla mia proprietà è stato creato uno spartitraffico che obbliga la vigilanza a passare, salutare e avvisare della presenza di eventuali ladri, poi fare "appena" 6 km e ritornare indietro per accedervi. Praticamente, le condizioni ideali per andare a rubare».
L'imprenditore agricolo nostro concittadino conclude la lettera al Prefetto Valiante, sfogando tutta la propria frustrazione, che immaginiamo sia condivisa da tutti i lavoratori che hanno subito furti nelle proprie aziende e terreni. «Sto vivendo giorni di grande nervosismo, dopo un periodo di sconforto e incertezze ci voleva anche questo. Ed eccomi al motivo della mia missiva: da oggi ho deciso di lottare contro questa gente che sta rovinando le nostre attività. Il problema non è mai stato risolto e secondo me si può risolvere. Illustrissimo Signor Prefetto, se personalmente dovessi trovare gente intenta a rubare nella mia azienda, a mani nude sarei davvero capace di fargli del male, accecato da tutta la rabbia che ho per aver creato problemi a una persona che vuole solo lavorare e vivere serenamente. Farò di tutto per beccarli, sentendomi solo come altre volte a combattere questi fenomeni. Secondo me tutta questa micro delinquenza frena enormemente lo sviluppo economico del nord barese. Non siamo padroni di nulla. Ora basta, io farò a modo mio. Grazie per aver letto queste poche righe e spero abbiate inteso, anche in parte, quello che io provo».
Per denunciare l'accaduto, il nostro concittadino ha scritto una lettera al Prefetto della provincia Bat Maurizio Valiante, esponendo tutta la propria frustrazione per questi atti di criminalità che danneggiano il duro lavoro di gente onesta. «Sono stanco – scrive l'imprenditore nella lettera raccontando l'episodio - dei continui furti che in questa città avvengono e a pagare le spese siamo sempre noi. Circa tre giorni fa mi hanno derubato un camion di scarso valore commerciale, al solo e unico scopo di ricatto: io mi chiedo se dopo ore e ore di lavoro devo continuare ad agitarmi per tutto questo. Entrano nella mia azienda (che era chiusa) alle 20 circa, e dopo aver rotto varie cose con accessori a batteria si impossessano del mezzo e ben 6 persone, penso, scappano via col camion che ha un valore di mercato di circa 2.000 euro. Dai gesti mi è sembrato di capire che questo camion avesse preso una direzione finalizzata a far perdere le tracce, verso contrade che la polizia (e chi è del posto) conosce bene».
La sicurezza è il capitolo principale della questione: purtroppo il grande lavoro svolto dalle Forze di polizia nel rintracciare i furfanti non è sufficiente. Come aveva suggerito Coldiretti Puglia in un report di alcune settimane addietro, l'operato delle Forze dell'ordine andrebbe sostenuto con l'intervento dell'esercito nelle aree maggiormente a rischio. Nei periodi in cui i furti erano quasi all'ordine del giorno, diversi agricoltori si sono persino organizzati per ronde diurne e notturne a presidio delle campagne. Ulteriore soluzione è l'implementazione dei sistemi di videosorveglianza, di cui l'imprenditore andriese denuncia l'assenza nella lettera al Prefetto: «Il giorno dopo ho voluto personalmente visionare quelle zone, campagne comprese ma senza risultato, e sono rimasto più deluso di prima perché mi ero accorto che durante tutto il percorso non c'erano telecamere. Ma come è possibile al giorno d'oggi, con tutta questa tecnologia, essere raggirati da questi energumeni che non capiscono nulla, nemmeno della gravità delle azioni da loro compiute? Ho girato di sera, ancora peggio, incrociando qualche camion o vettura sicuramente rubati. Mi chiedo, ma è così difficile beccare questa gente? Ma davvero questo problema è così irrisolvibile? Alcune sere vengo personalmente a vedere in azienda se tutto è a posto e mi chiedo: se malauguratamente avessi incrociato questi personaggi, cosa mi sarebbe successo? Sei persone contro una, naturalmente senza possibilità alcuna di difendermi. Anche la vigilanza IVRI sembra esausta. Inoltre, l'intelligente progetto di viabilità della strada provinciale ex 231 ha agevolato enormemente questi furti, specie nella mia azienda. Infatti, 50 metri prima di arrivare alla mia proprietà è stato creato uno spartitraffico che obbliga la vigilanza a passare, salutare e avvisare della presenza di eventuali ladri, poi fare "appena" 6 km e ritornare indietro per accedervi. Praticamente, le condizioni ideali per andare a rubare».
L'imprenditore agricolo nostro concittadino conclude la lettera al Prefetto Valiante, sfogando tutta la propria frustrazione, che immaginiamo sia condivisa da tutti i lavoratori che hanno subito furti nelle proprie aziende e terreni. «Sto vivendo giorni di grande nervosismo, dopo un periodo di sconforto e incertezze ci voleva anche questo. Ed eccomi al motivo della mia missiva: da oggi ho deciso di lottare contro questa gente che sta rovinando le nostre attività. Il problema non è mai stato risolto e secondo me si può risolvere. Illustrissimo Signor Prefetto, se personalmente dovessi trovare gente intenta a rubare nella mia azienda, a mani nude sarei davvero capace di fargli del male, accecato da tutta la rabbia che ho per aver creato problemi a una persona che vuole solo lavorare e vivere serenamente. Farò di tutto per beccarli, sentendomi solo come altre volte a combattere questi fenomeni. Secondo me tutta questa micro delinquenza frena enormemente lo sviluppo economico del nord barese. Non siamo padroni di nulla. Ora basta, io farò a modo mio. Grazie per aver letto queste poche righe e spero abbiate inteso, anche in parte, quello che io provo».