
Vita di città
Rubano motosega alla comunità "Senza Sbarre", don Riccardo: "Restituitela"
È accaduto stamattina durante lavori di potatura dell'uliveto della masseria
Andria - martedì 15 aprile 2025
9.17
Incredibile ma vero. Una mossa fulminea, mentre il potatore era sull'albero, impegnato nei lavori di taglio dei rami infruttiferi. E' stata sottratta questa mattina, di buonora una motosega presso la Masseria San Vittore, sede del progetto "Senza Sbarre". L'attrezzo era in uso ad uno dei ragazzi della comunità, che si occupa del reinserimento lavorativo e sociale di detenuti ed ex, ammessi al programma di giustizia riparativa da parte dell'Autorità giudiziaria.
In questi giorni, infatti presso la comunità di recupero che si trova a pochi chilometri da Castel del Monte, sono in corso dei lavori di potatura dell'uliveto in uso, come altri terreni della zona, al programma "Senza Sbarre" della Diocesi di Andria.
Un ragazzo, avvicinatosi fin sotto l'albero dove si trovava il potatore impegnato nel taglio dei rami infruttiferi, ha sottratto l'attrezzo ed è fuggito via. Inutile le urla del potatore ed il tentativo di rincorrerlo. Il ladro è stato più veloce del derubato.
Don Riccardo Agresti, presente anch'egli sul luogo del furto, si è detto molto dispiaciuto di quanto avvenuto ed ha voluto lanciare un appello.
"Non è purtroppo la prima volta che subiamo furti o altri episodi di vandalismo, che sottraggono non solo beni alla nostra quotidiana attività lavorativa, ma compiono danni di non indifferente valore economico. La motosega ci era stata donata da un nostro benefattore e ci serviva a compiere i previsti lavori di potatura. Sono dispiaciuto per quanto accaduto e lancio un appello a colui che ha compiuto questo gesto a riconsegnarla, così da permetterci di poter riprendere il previsto lavoro agronomico, indispensabile per la nostra economia aziendale. Ma sono sin d'ora fiducioso che la provvidenza non mancherà di aiutarci anche questa volta, aprendo il cuore di qualche amico e di nuovi benefattori", ha sottolineato Don Riccardo Agresti.