Vita di città
Ristori ai ristoratori, Ventola: "Ecco come la Regione complica le cose"
"Un danno doppio: sia per i mancati incassi delle prenotazioni già prese, che per la spesa fatta da buttare, a partire dai prodotti freschi"
Andria - giovedì 4 febbraio 2021
16.39
"Come complicare la vita a chi la vita ce l'ha già complicata!". Lo dice il consigliere regionale di Fratelli d'Italia, Francesco Ventola.
"E' quello che sta facendo l'assessorato allo Sviluppo Economico della Regione Puglia, che aveva a disposizione 20 milioni di euro già dallo scorso anno (messi a disposizione dal Governo centrale per i ristori ai ristoratori), e che conosceva la platea dei beneficiari. Tuttavia ha deciso di rendere ancora più difficile il tutto, attraverso protocolli d'intesa con le Camere di Commercio di Bari e Foggia, con il risultato che dopo due mesi i ristoratori dei 20 Comuni che alla vigilia dell'Immacolata furono forzatamente messi - in una Puglia gialla - in zona arancione non vedranno nemmeno un euro per chissà quanto tempo.
"Riavvolgiamo il nastro: il 7 dicembre scorso con un'ordinanza 'speedy gonzales' Michele Emiliano impediva la riapertura ai ristoranti di 18 Comuni delle Province di Foggia e Bat e due della Murgia barese. Un danno doppio: sia per i mancati incassi delle prenotazioni già prese, che per la spesa fatta da buttare, a partire dai prodotti freschi.
"Oggi, 5 febbraio, in Commissione regionale abbiamo appreso che ancora in questi giorni la Camera di Commercio sta approntando i bandi per dare i ristori a 3.750 ristoratori che hanno subito ingenti danni da quel provvedimento.
"Riprendo le parole usate – sempre in Commissione – dalla Confesercenti: 'siamo in guerra e i provvedimenti dovrebbero essere urgenti e semplici', invece la Regione ha complicato una pratica che poteva essere liquidata in una decina di giorni: c'era la somma da destinare (20 milioni di euro, che venivano messi a disposizione dal Governo nazionale), la platea alla quale destinarla identificabile esattamente, che necessità c'era burocratizzare il tutto con l'intervento di un organo intermedio come le Camere di Commercio?
"Non solo, si è perso inutilmente tempo per mettere a punto un protocollo con le Camere di Commercio di Bari e Foggia della durata di 36 mesi: perché tre anni se la pratica riguarda solo 20 Comuni e poco meno di 4.000 pratiche? Se la Regione pensa davvero che occorra tutto questo tempo per soddisfare tutti, forse, non si rende conto che sono passati già due mesi e molte attività potrebbero non riaprire più i battenti".
"E' quello che sta facendo l'assessorato allo Sviluppo Economico della Regione Puglia, che aveva a disposizione 20 milioni di euro già dallo scorso anno (messi a disposizione dal Governo centrale per i ristori ai ristoratori), e che conosceva la platea dei beneficiari. Tuttavia ha deciso di rendere ancora più difficile il tutto, attraverso protocolli d'intesa con le Camere di Commercio di Bari e Foggia, con il risultato che dopo due mesi i ristoratori dei 20 Comuni che alla vigilia dell'Immacolata furono forzatamente messi - in una Puglia gialla - in zona arancione non vedranno nemmeno un euro per chissà quanto tempo.
"Riavvolgiamo il nastro: il 7 dicembre scorso con un'ordinanza 'speedy gonzales' Michele Emiliano impediva la riapertura ai ristoranti di 18 Comuni delle Province di Foggia e Bat e due della Murgia barese. Un danno doppio: sia per i mancati incassi delle prenotazioni già prese, che per la spesa fatta da buttare, a partire dai prodotti freschi.
"Oggi, 5 febbraio, in Commissione regionale abbiamo appreso che ancora in questi giorni la Camera di Commercio sta approntando i bandi per dare i ristori a 3.750 ristoratori che hanno subito ingenti danni da quel provvedimento.
"Riprendo le parole usate – sempre in Commissione – dalla Confesercenti: 'siamo in guerra e i provvedimenti dovrebbero essere urgenti e semplici', invece la Regione ha complicato una pratica che poteva essere liquidata in una decina di giorni: c'era la somma da destinare (20 milioni di euro, che venivano messi a disposizione dal Governo nazionale), la platea alla quale destinarla identificabile esattamente, che necessità c'era burocratizzare il tutto con l'intervento di un organo intermedio come le Camere di Commercio?
"Non solo, si è perso inutilmente tempo per mettere a punto un protocollo con le Camere di Commercio di Bari e Foggia della durata di 36 mesi: perché tre anni se la pratica riguarda solo 20 Comuni e poco meno di 4.000 pratiche? Se la Regione pensa davvero che occorra tutto questo tempo per soddisfare tutti, forse, non si rende conto che sono passati già due mesi e molte attività potrebbero non riaprire più i battenti".