Cronaca
Rissa Parco, Gilardi (CAS Buona Speranza): «Chiesta alle autorità revoca dell’accoglienza»
Il responsabile del Centro parla all’indomani di quanto accaduto domenica sera
Andria - martedì 31 luglio 2018
«Condanna senza se e senza ma per il grave episodio di ieri sera (domenica sera per chi legge n.d.r.) all'interno del Parco Graziella Mansi. La nostra associazione ha già provveduto a richiedere alle autorità preposte la revoca dello status di accoglienza per tre dei protagonisti dell'accaduto». Sono le parole del direttore del Centro di Accoglienza Straordinario "Buona Speranza", dr. Gianfranco Gilardi, oltre che la risposta immediata del Consorzio Opere di Misericordia al grave atto di intemperanze di tre ospiti del CAS di via Vecchia Barletta di origine nigeriana e rimasti feriti nella rissa scoppiata molto probabilmente per futili motivi.
«Il CAS non ha naturalmente responsabilità dirette ed è assolutamente estraneo all'accaduto –ha spiegato il direttore del Centro Gianfranco Gilardi– ma considerando il comportamento non consono al regolamento interno al Centro oltre che in contrasto con i nostri valori istituzionali, non abbiamo potuto far altro che relazionare su quanto accaduto chiedendo l'immediata revoca dello status di accoglienza». All'interno del centro, in realtà, non si sono registrati, in questi due anni, episodi di intolleranza o di cronaca. Come confermato anche da alcuni cittadini e dalle forze dell'ordine nessuna segnalazione era giunta per intemperanze precedenti di un luogo che comunque è divenuto un punto di ritrovo anche di cittadini stranieri oltre che italiani appartenenti a diversi CAS e non solo del territorio.
«Purtroppo quello di ieri sera però è un gesto condannabile ed assolutamente deprecabile – ha spiegato Gilardi – del quale anche noi, pur non avendone competenza specifica, vogliamo vederci chiaro. E' solo il caso di ricordare in questa sede per chi ha in modo errato tirato in ballo gli enti gestori del Centro, che qui ci sono diverse famiglie, diversi lavoratori regolarmente assunti, richiedenti asilo ed anche di protezione umanitaria. All'interno del Centro vigono regole molto rigide di comportamento e di convivenza sociale. I tanti volontari ed i molti ragazzi sia ospiti che dell'associazione sono già perfettamente integrati in attività comuni che vanno ben aldilà delle competenze specifiche del Centro stesso. Qui vengono realizzati corsi di italiano, di educazione civica, di educazione stradale, laboratori musicali ed artigianali, corsi di primo soccorso e non solo il tutto per dare una reale formula di integrazione a chi giunge in città alla ricerca di una nuova vita. Questo viene svolto non solo per i cittadini stranieri ma anche per tantissimi cittadini italiani grazie alla Confraternita Misericordia ed al Centro di Formazione delle Misericordie. Qui in via Vecchia Barletta e nelle altre sedi dell'associazione sparse sul territorio pullulano progetti sociali ed attività di ogni tipo al servizio della comunità come precipuo interesse massimo dell'associazione».
Al lavoro nel frattempo gli inquirenti che indagano sull'accaduto per far luce completamente sulla vicenda e metter una parola fine a questo brutto episodio. «Per il resto noi ci auguriamo che la giustizia faccia il suo corso – ha concluso Gilardi – Noi dalla nostra parte continueremo con l'opera di accoglienza ed integrazione oltre che con un ulteriore sforzo progettuale proprio su questa parte della città come nelle prerogative insite degli enti coinvolti. Il Centro resta aperto a tutti coloro i quali volessero visitarlo come avvenuto da questa mattina con le diverse autorità giunte qui tra cui anche il deputato della Lega Puglia Rossano Sasso. Sempre, naturalmente, previa autorizzazione delle autorità competenti».
«Il CAS non ha naturalmente responsabilità dirette ed è assolutamente estraneo all'accaduto –ha spiegato il direttore del Centro Gianfranco Gilardi– ma considerando il comportamento non consono al regolamento interno al Centro oltre che in contrasto con i nostri valori istituzionali, non abbiamo potuto far altro che relazionare su quanto accaduto chiedendo l'immediata revoca dello status di accoglienza». All'interno del centro, in realtà, non si sono registrati, in questi due anni, episodi di intolleranza o di cronaca. Come confermato anche da alcuni cittadini e dalle forze dell'ordine nessuna segnalazione era giunta per intemperanze precedenti di un luogo che comunque è divenuto un punto di ritrovo anche di cittadini stranieri oltre che italiani appartenenti a diversi CAS e non solo del territorio.
«Purtroppo quello di ieri sera però è un gesto condannabile ed assolutamente deprecabile – ha spiegato Gilardi – del quale anche noi, pur non avendone competenza specifica, vogliamo vederci chiaro. E' solo il caso di ricordare in questa sede per chi ha in modo errato tirato in ballo gli enti gestori del Centro, che qui ci sono diverse famiglie, diversi lavoratori regolarmente assunti, richiedenti asilo ed anche di protezione umanitaria. All'interno del Centro vigono regole molto rigide di comportamento e di convivenza sociale. I tanti volontari ed i molti ragazzi sia ospiti che dell'associazione sono già perfettamente integrati in attività comuni che vanno ben aldilà delle competenze specifiche del Centro stesso. Qui vengono realizzati corsi di italiano, di educazione civica, di educazione stradale, laboratori musicali ed artigianali, corsi di primo soccorso e non solo il tutto per dare una reale formula di integrazione a chi giunge in città alla ricerca di una nuova vita. Questo viene svolto non solo per i cittadini stranieri ma anche per tantissimi cittadini italiani grazie alla Confraternita Misericordia ed al Centro di Formazione delle Misericordie. Qui in via Vecchia Barletta e nelle altre sedi dell'associazione sparse sul territorio pullulano progetti sociali ed attività di ogni tipo al servizio della comunità come precipuo interesse massimo dell'associazione».
Al lavoro nel frattempo gli inquirenti che indagano sull'accaduto per far luce completamente sulla vicenda e metter una parola fine a questo brutto episodio. «Per il resto noi ci auguriamo che la giustizia faccia il suo corso – ha concluso Gilardi – Noi dalla nostra parte continueremo con l'opera di accoglienza ed integrazione oltre che con un ulteriore sforzo progettuale proprio su questa parte della città come nelle prerogative insite degli enti coinvolti. Il Centro resta aperto a tutti coloro i quali volessero visitarlo come avvenuto da questa mattina con le diverse autorità giunte qui tra cui anche il deputato della Lega Puglia Rossano Sasso. Sempre, naturalmente, previa autorizzazione delle autorità competenti».