Territorio
Riqualificazione eco-sostenibile ed energetica del patrimonio edilizio
Si è parlato degli edifici comunali di Piazza Trieste e Trento
Andria - martedì 1 dicembre 2015
Riqualificazione eco-sostenibile ed energetica del patrimonio edilizio con un'ipotesi concreta di intervento sugli edifici comunali di piazza Trieste e Trento di Andria. Questi i temi affrontati nel corso dell'ultimo evento del percorso formativo "Dal territorio all'edificio: dallo sviluppo allo sviluppo locale" promosso dal Formedil - Bari e finanziato dalla Regione Puglia. Il percorso, organizzato in partnership con il Politecnico di Bari, con la consulenza scientifica di InArch Puglia e in collaborazione con gli Ordini degli Ingegneri e Architetti della BAT, ha formato nell'ultimo mese 60 persone tra liberi professionisti e dipendenti degli enti locali della BAT su 'Autorizzazione paesaggistica e nuovo PPTR', 'Abitare sostenibile' e 'Rigenerazione urbana'.
Dopo i saluti del direttore del Formedil-Bari Luigi Aprile si sono succedute le relazioni di Mario Grosso, Andrea Levra Levron e Giacomo Chiesa del Politecnico di Torino, prima università in Italia ad avere istituito un corso di laurea magistrale in 'Architettura per il progetto sostenibile', sui temi legati all'abitare sostenibile e alla qualità dell'architettura: dal "progetto sostenibile" alla "riqualificazione energetica del patrimonio edilizio pubblico", alle "soluzioni per l'involucro innovativo".
«Nell'ambito delle tecniche di efficientamento energetico degli edifici e in vista soprattutto dell'obbligo normativo di costruzioni a emissione "quasi zero" - ha spiegato l'architetto Mario Grosso - la climatizzazione passiva occupa un posto di primaria importanza nella progettazione. Nello specifico, in tema di raffrescamento passivo, ad esempio in una regione come la Puglia caratterizzata da un clima temperato caldo, è possibile sfruttare molteplici risorse naturali in sostituzione delle apparecchiature e delle macchine artificiali. Si parte dalle tecniche che controllano l'eccesso di riscaldamento solare, per arrivare a quelle che sfruttano i pozzi termici naturali, ossia l'aria per la ventilazione, il terreno per il raffrescamento geotermico, l'acqua per quello evaporativo e il cielo notturno per quello radioattivo».
La moderatrice dell'incontro Laura Rubino di Inarch Puglia, coordinatrice del workshop tenutosi negli scorsi giorni sulle strategie passive per la riqualificazione energetica dell'involucro degli uffici comunali di Piazza Trieste e Trento di Andria ha confermato che lo studio di fattibilità, dopo una diagnosi sullo stato dell'arte, si è posto l'obiettivo di risolvere il problema dei cosiddetti "'discomfort", cioè l'eccesso di caldo durante l'estate e di freddo in inverno. «Abbiamo previsto interventi volti a migliorare il controllo della radiazione solare e ad accrescere l'isolamento termico dell'edificio - ha spiegato Rubino - strategie per l'efficienza degli impianti riducendo considerevolmente il fabbisogno energetico per illuminazione e condizionamento. Qualora il comune di Andria adottasse questa idea progettuale lo si potrebbe finalizzare e candidare per ottenere finanziamenti per l'efficientamento energetico degli edifici pubblici».
Dopo i saluti del direttore del Formedil-Bari Luigi Aprile si sono succedute le relazioni di Mario Grosso, Andrea Levra Levron e Giacomo Chiesa del Politecnico di Torino, prima università in Italia ad avere istituito un corso di laurea magistrale in 'Architettura per il progetto sostenibile', sui temi legati all'abitare sostenibile e alla qualità dell'architettura: dal "progetto sostenibile" alla "riqualificazione energetica del patrimonio edilizio pubblico", alle "soluzioni per l'involucro innovativo".
«Nell'ambito delle tecniche di efficientamento energetico degli edifici e in vista soprattutto dell'obbligo normativo di costruzioni a emissione "quasi zero" - ha spiegato l'architetto Mario Grosso - la climatizzazione passiva occupa un posto di primaria importanza nella progettazione. Nello specifico, in tema di raffrescamento passivo, ad esempio in una regione come la Puglia caratterizzata da un clima temperato caldo, è possibile sfruttare molteplici risorse naturali in sostituzione delle apparecchiature e delle macchine artificiali. Si parte dalle tecniche che controllano l'eccesso di riscaldamento solare, per arrivare a quelle che sfruttano i pozzi termici naturali, ossia l'aria per la ventilazione, il terreno per il raffrescamento geotermico, l'acqua per quello evaporativo e il cielo notturno per quello radioattivo».
La moderatrice dell'incontro Laura Rubino di Inarch Puglia, coordinatrice del workshop tenutosi negli scorsi giorni sulle strategie passive per la riqualificazione energetica dell'involucro degli uffici comunali di Piazza Trieste e Trento di Andria ha confermato che lo studio di fattibilità, dopo una diagnosi sullo stato dell'arte, si è posto l'obiettivo di risolvere il problema dei cosiddetti "'discomfort", cioè l'eccesso di caldo durante l'estate e di freddo in inverno. «Abbiamo previsto interventi volti a migliorare il controllo della radiazione solare e ad accrescere l'isolamento termico dell'edificio - ha spiegato Rubino - strategie per l'efficienza degli impianti riducendo considerevolmente il fabbisogno energetico per illuminazione e condizionamento. Qualora il comune di Andria adottasse questa idea progettuale lo si potrebbe finalizzare e candidare per ottenere finanziamenti per l'efficientamento energetico degli edifici pubblici».