Religioni
Ripristinata la nuova Madonnina presso la chiesa dei Cappuccini, benedizione il 2 agosto
Dono alla comunità di un devoto andriese, Antonio Losito, in ricordo di sua sorella Pina
Andria - mercoledì 1 agosto 2018
06.30
Gli atti di vandalismo ai danni di alcune icone sacre della nostra città hanno lasciato uno strascico di rabbia e dolore per diversi giorni nel cuore della comunità andriese. Tanti discorsi, troppe (e ingiustificate) parole di condanna nei confronti del malcapitato autore, un uomo in preda a una situazione difficile che non era in sè quando ha scatenato la sua furia contro le statue della Vergine Maria e del Crocifisso. Simboli della nostra fede, quella stessa fede che ci educa al perdono e alla comprensione anche in situazioni dove la nostra imperfezione umana tende alla facile condanna. Eppure, anche una reazione di pancia che non esita a puntare il dito trova una sua profonda motivazione: quelle statue e icone sacre danneggiate non sono solo oggetti, ma costituiscono anche il simbolo di una devozione intima e profonda da parte dei fedeli.
Ora tutto è tornato alla normalità e presto sarà completato il ripristino delle icone dilaniate. Tra queste è compresa la statua della Madonnina che dal 1996 era ubicata nell'edicola della chiesa dei Cappuccini: un dono alla comunità parrocchiale da parte di un fedele andriese, Antonio Losito, in ricordo della sua sorella Pina, prematuramente scomparsa. Alcuni giorni dopo l'atto vandalico, il signor Losito ha provveduto al ripristino di una copia fedelissima della prima Madonnina, rigorosamente dipinta a mano come la precedente e ritirata dal negozio "Ruggieri" di arredi sacri a Bari. L'icona dedicata alla Vergine Maria è stata montata in totale sicurezza con una piccola impalcatura data l'ubicazione sopraelevata; adesso è coperta con un velo e sarà benedetta dal parroco Padre Massimo Tatullo, giovedì 2 agosto presso la chiesa dei Cappuccini dopo la celebrazione eucaristica delle ore 19.30, in concomitanza con l'apertura dell'anno mariano e nella giornata della richiesta del perdono a San Francesco d'Assisi. La data è stata comunicata anche alla comunità dei frati Cappuccini di Santa Fara a Bari.
«Da una parte credo che una certa dose di disprezzo abbia coinvolto l'intera comunità, - ha dichiarato Antonio Losito nel corso di una nostra intervista - ma d'altra parte ritengo che non ci debba essere assoluta condanna, ma comprensione e perdono per una persona che non era in sè quando ha compiuto questo gesto, un'azione dietro la quale possono esserci tanti problemi che nella nostra società sono frequenti. Statue e icone donate alle parrocchie da noi devoti sono simboli di fede e devozione: le chiese sono curate dai fedeli attraverso doni di arredi sacri, elemosine e offerte. Cambiano le persone, ma ciò che viene donato alla comunità rimane per lungo tempo».
Ora tutto è tornato alla normalità e presto sarà completato il ripristino delle icone dilaniate. Tra queste è compresa la statua della Madonnina che dal 1996 era ubicata nell'edicola della chiesa dei Cappuccini: un dono alla comunità parrocchiale da parte di un fedele andriese, Antonio Losito, in ricordo della sua sorella Pina, prematuramente scomparsa. Alcuni giorni dopo l'atto vandalico, il signor Losito ha provveduto al ripristino di una copia fedelissima della prima Madonnina, rigorosamente dipinta a mano come la precedente e ritirata dal negozio "Ruggieri" di arredi sacri a Bari. L'icona dedicata alla Vergine Maria è stata montata in totale sicurezza con una piccola impalcatura data l'ubicazione sopraelevata; adesso è coperta con un velo e sarà benedetta dal parroco Padre Massimo Tatullo, giovedì 2 agosto presso la chiesa dei Cappuccini dopo la celebrazione eucaristica delle ore 19.30, in concomitanza con l'apertura dell'anno mariano e nella giornata della richiesta del perdono a San Francesco d'Assisi. La data è stata comunicata anche alla comunità dei frati Cappuccini di Santa Fara a Bari.
«Da una parte credo che una certa dose di disprezzo abbia coinvolto l'intera comunità, - ha dichiarato Antonio Losito nel corso di una nostra intervista - ma d'altra parte ritengo che non ci debba essere assoluta condanna, ma comprensione e perdono per una persona che non era in sè quando ha compiuto questo gesto, un'azione dietro la quale possono esserci tanti problemi che nella nostra società sono frequenti. Statue e icone donate alle parrocchie da noi devoti sono simboli di fede e devozione: le chiese sono curate dai fedeli attraverso doni di arredi sacri, elemosine e offerte. Cambiano le persone, ma ciò che viene donato alla comunità rimane per lungo tempo».