Politica
Riordino Ospedaliero, Marmo: «Consiglio non è scendiletto di giunta»
Il consigliere regionale di Forza Italia torna a criticare l'operato della Regione
Andria - giovedì 14 gennaio 2016
«Il tempo stringe e la a Giunta regionale sostiene di voler approvare, entro la fine di gennaio, sia il bilancio preventivo sia il piano di riordino sanitario. Ad oggi, però, non abbiamo ancora potuto visionare la bozza del piano e il governo naviga a vista, senza alcuna visione per la sanità pugliese». Così il consigliere regionale Nino Marmo, intervenendo oggi alla riunione della III Commissione consiliare. «Siamo al 13 gennaio –ha aggiunto - e nessun consigliere regionale ha potuto farsi un'idea dell'atto programmatorio e fornire le risposte richieste dai cittadini. Abbiamo comunità in agitazione per la paventata chiusura di questa o quella struttura o per qualche doloroso accorpamento di reparti».
«Il tutto, sulla base di indiscrezioni - dice ancora Marmo - che si susseguono senza che qualcuno ritenga di dover fare chiarezza. Abbiamo richiesto una bozza del piano per poter approntare delle proposte alternative nei singoli casi, ma anche questa istanza non è stata evasa da chi trattiene il provvedimento a dir poco gelosamente. Ciò negando un diritto riconosciuto ai consiglieri dallo Statuto: quello dell'accesso agli atti anche in itinere. Se tanto riserbo è dovuto alla mancanza di una visione e, dunque, di impianto convincente su cui strutturare il riordino ospedaliero, è bene che Emiliano ce lo dica chiaramente: prenderemo atto della mera applicazione del decreto legislativo n.70. Per ora, non possiamo non stigmatizzare il comportamento di chi pensa, forse, che il Consiglio regionale sia lo scendiletto della Giunta. In tal caso –conclude Marmo- si accorgerà di aver preso una cantonata».
«Il tutto, sulla base di indiscrezioni - dice ancora Marmo - che si susseguono senza che qualcuno ritenga di dover fare chiarezza. Abbiamo richiesto una bozza del piano per poter approntare delle proposte alternative nei singoli casi, ma anche questa istanza non è stata evasa da chi trattiene il provvedimento a dir poco gelosamente. Ciò negando un diritto riconosciuto ai consiglieri dallo Statuto: quello dell'accesso agli atti anche in itinere. Se tanto riserbo è dovuto alla mancanza di una visione e, dunque, di impianto convincente su cui strutturare il riordino ospedaliero, è bene che Emiliano ce lo dica chiaramente: prenderemo atto della mera applicazione del decreto legislativo n.70. Per ora, non possiamo non stigmatizzare il comportamento di chi pensa, forse, che il Consiglio regionale sia lo scendiletto della Giunta. In tal caso –conclude Marmo- si accorgerà di aver preso una cantonata».