Politica
Riordino Ospedali, Marmo: «Emiliano peggio di Vendola»
Non usa giri di parole il Consigliere Regionale andriese di Forza Italia
Puglia - martedì 29 dicembre 2015
14.55 Comunicato Stampa
«Dobbiamo chiedere scusa a Vendola per le critiche, a questo punto ingenerose, che gli abbiamo mosso negli anni, perché è stato ampiamente superato da un ineffabile Emiliano, che ha un modo indecoroso e inaccettabile di trattare le istituzioni a suo uso e consumo, umiliando le prerogative del Consiglio regionale su uno dei temi più sensibili per la politica alta, quella a servizio del cittadino: il riordino ospedaliero fatto da lui e un paio di dirigenti, senza coinvolgere la Commissione Sanità ed il Consiglio, è l'ultimo schiaffo ai cittadini da parte di chi, fino ad oggi, ha partorito solo un grande vuoto pneumatico». Lo dichiara il consigliere regionale di Forza Italia, Nino Marmo.
«Emiliano – prosegue Marmo - forse si ritiene al di sopra delle istituzioni, al di sopra delle regole e persino al di sopra dello statuto del Consiglio. Con riflessi pericolosissimi. Ci venga a dire quali sono i criteri ordinanti del suo piano, in base a quali ragioni chiuderà ospedali e servizi che servono ai pugliesi per curarsi. Il segretario regionale del Pd conclude l'anno molto male. Prima di chiudere gli ospedali, per esempio, perché non ci dice se ha colmato il gap dei 500 posti letto nella Provincia di Barletta-Andria-Trani? Ma il presidente non parla: decide e prende in giro i consiglieri, invitandoli alle otto di sera (o alle 8 di mattina) a 'dialogare' su un documento che non ha fornito e che nessuno ha potuto studiare. Cos'era, un caffè tra amici al bar? Fino ad oggi siamo stati in silenzio, forse troppo. E certamente il nostro silenzio finisce qui, perché non ci stiamo a veder calpestare istituzioni e diritti da chi si sente il più furbo di tutti sulla pelle dei cittadini. Il nostro – conclude Marmo - ripete continuamente 'la politica fuori dalla sanità', ma ci resta lui tutto intero che è ormai un politico totale!».
«Emiliano – prosegue Marmo - forse si ritiene al di sopra delle istituzioni, al di sopra delle regole e persino al di sopra dello statuto del Consiglio. Con riflessi pericolosissimi. Ci venga a dire quali sono i criteri ordinanti del suo piano, in base a quali ragioni chiuderà ospedali e servizi che servono ai pugliesi per curarsi. Il segretario regionale del Pd conclude l'anno molto male. Prima di chiudere gli ospedali, per esempio, perché non ci dice se ha colmato il gap dei 500 posti letto nella Provincia di Barletta-Andria-Trani? Ma il presidente non parla: decide e prende in giro i consiglieri, invitandoli alle otto di sera (o alle 8 di mattina) a 'dialogare' su un documento che non ha fornito e che nessuno ha potuto studiare. Cos'era, un caffè tra amici al bar? Fino ad oggi siamo stati in silenzio, forse troppo. E certamente il nostro silenzio finisce qui, perché non ci stiamo a veder calpestare istituzioni e diritti da chi si sente il più furbo di tutti sulla pelle dei cittadini. Il nostro – conclude Marmo - ripete continuamente 'la politica fuori dalla sanità', ma ci resta lui tutto intero che è ormai un politico totale!».