Territorio
Rifiuti in fiamme nei pressi del Cimitero, intervengono i Federiciani
Il prof. Martiradonna ammonisce a prestare la massima attenzione nella differenzazione degli scarti
Andria - martedì 12 giugno 2018
6.19
E' stato necessario l'intervento di Volontari federiciani e del responsabile del sodalizio della Protezione civile, il prof. Martiradonna, per domare le fiamme innalzatesi dai rifiuti depositati nei pressi del Cimitero comunale nella giornata di domenica 10 giugno.
Da primi riscontri pare che l'incendio si sia propagato da dei rifiuti lasciati incautamente nella zona. Nell'intervento effettuato dai Volontari Federiciani, è stato lo stesso Martiradonna ad ammonire alcune delle persone presenti nella zona del Cimitero a prestare la massima attenzione allo sversamento di rifiuti, rifiuti che abitualmente si possono differenziare, come scatole di cartone contenenti fiori, vasi di plastica, steli vegetali etc..
«E' assurdo -ha affermato il prof. Francesco Martiradonna- che questi rifiuti vengano incendiati da qualche sconsiderato, anche perché le fiamme sprigionano nell'aria elementi pericolosi come i fumi cancerogeni. Il sito del Cimitero sarà assiduamente monitorato, in quanto vengono depositati sempre più spesso rifiuti di ogni genere».
Da primi riscontri pare che l'incendio si sia propagato da dei rifiuti lasciati incautamente nella zona. Nell'intervento effettuato dai Volontari Federiciani, è stato lo stesso Martiradonna ad ammonire alcune delle persone presenti nella zona del Cimitero a prestare la massima attenzione allo sversamento di rifiuti, rifiuti che abitualmente si possono differenziare, come scatole di cartone contenenti fiori, vasi di plastica, steli vegetali etc..
«E' assurdo -ha affermato il prof. Francesco Martiradonna- che questi rifiuti vengano incendiati da qualche sconsiderato, anche perché le fiamme sprigionano nell'aria elementi pericolosi come i fumi cancerogeni. Il sito del Cimitero sarà assiduamente monitorato, in quanto vengono depositati sempre più spesso rifiuti di ogni genere».