Vita di città
Riduzione del servizio mensa, insorge anche la Uil Scuola
"Decisione assurda, così si fa del male al territorio, ai lavoratori e si fomenta la dispersione scolastica"
Andria - martedì 7 novembre 2017
7.39 Comunicato Stampa
"La delibera del Comune di Andria, che prevede l'erogazione del servizio mensa solo per gli asili nido e per la scuole dell'infanzia è inammissibile e va in netta controtendenza rispetto al lavoro che le organizzazioni sindacali, Uil Scuola in testa, stanno portando avanti con la Regione Puglia per l'ampliamento del tempo pieno".
A dichiararlo è Gianni Verga, Segretario Generale della UIL Scuola Puglia, che insiste. "Il nostro territorio è afflitto da un esteso fenomeno di dispersione scolastica, che va contrastato con ogni mezzo. In questo senso, l'ampliamento del tempo pieno è fondamentale. Ecco perché la decisione della giunta comunale di Andria rappresenta un pericoloso precedente che rischia di acuire il problema, anziché risolverlo".
La Puglia, difatti, è al terz'ultimo posto per diffusione del tempo pieno nella scuola primaria e al secondo posto per ricorso al modello a 27 ore (solo 1952 classi, su un totale di 9100, sono a tempo pieno).
C'è poi la questione occupazionale, "che non va affatto sottovalutata - prosegue Verga -. In Puglia, con una disoccupazione che va ben oltre il 21,5%, dobbiamo già fare i conti con un precariato dilagante e con organici ridotti all'osso, situazione che costringe spesso i lavoratori della scuola a svolgere il proprio dovere in condizioni estreme. È assurdo che un'istituzione locale, la più vicina ai cittadini e alla famiglie, crei le condizioni per un disservizio e per ulteriori tagli del personale".
"Chiederemo subito un incontro al sindaco di Andria - chiosa Verga - per capire a fondo le motivazioni che si celano dietro la delibera di giunta e per chiedere al primo cittadino di ritornare sui propri passi per il bene della comunitaria e della scuola andriese e pugliese".
A dichiararlo è Gianni Verga, Segretario Generale della UIL Scuola Puglia, che insiste. "Il nostro territorio è afflitto da un esteso fenomeno di dispersione scolastica, che va contrastato con ogni mezzo. In questo senso, l'ampliamento del tempo pieno è fondamentale. Ecco perché la decisione della giunta comunale di Andria rappresenta un pericoloso precedente che rischia di acuire il problema, anziché risolverlo".
La Puglia, difatti, è al terz'ultimo posto per diffusione del tempo pieno nella scuola primaria e al secondo posto per ricorso al modello a 27 ore (solo 1952 classi, su un totale di 9100, sono a tempo pieno).
C'è poi la questione occupazionale, "che non va affatto sottovalutata - prosegue Verga -. In Puglia, con una disoccupazione che va ben oltre il 21,5%, dobbiamo già fare i conti con un precariato dilagante e con organici ridotti all'osso, situazione che costringe spesso i lavoratori della scuola a svolgere il proprio dovere in condizioni estreme. È assurdo che un'istituzione locale, la più vicina ai cittadini e alla famiglie, crei le condizioni per un disservizio e per ulteriori tagli del personale".
"Chiederemo subito un incontro al sindaco di Andria - chiosa Verga - per capire a fondo le motivazioni che si celano dietro la delibera di giunta e per chiedere al primo cittadino di ritornare sui propri passi per il bene della comunitaria e della scuola andriese e pugliese".