Politica
Ricorso MEF, Grumo (FI): «Le solite sinistre pagliacciate»
Il consigliere: «Renzi dà ragione al Comune di Andria»
Andria - giovedì 3 dicembre 2015
18.03 Comunicato Stampa
Dopo le parole di stamane del sindaco Nicola Giorgino, anche il consigliere comunale di Forza Italia Gianluca Grumo è intervenuto in merito al caos scoppiato per il ricorso del Ministero delle Finanze sulle aliquote Imu, Tasi e Tari.
«Quando c'è da fiondarsi, come sciacalli, su notizie che potrebbero danneggiare la nostra comunità - spiega Gianluca Grumo - il centro-sinistra ed i grillini sono sempre in prima linea, pur andando incontro a sonore figuracce. La questione è nota: il Ministero delle Economie e delle Finanze ha chiesto l'annullamento delle delibere inerenti i tributi locali a tutti i comuni che ne hanno approvato le aliquote oltre i termini previsti dalle norme. Parliamo di ben oltre 800 comuni, perlopiù impegnati nella tornata elettorale dello scorso 31 maggio, impossibilitati a rispettare il termine del 31 luglio. Del resto Andria è un esempio di scuola, stante la convalida degli eletti avvenuta a metà luglio e l'insediamento del primo Consiglio Comunale solo il 27 luglio. La bontà di tale ragionamento, e cioè dell'impossibilità per quei comuni andati alle urne il 31 maggio di approvare le delibere consiliari relative ai tributi entro il 31 luglio, è condivisa dal Governo Renzi che è intervenuto ponendo la fiducia e facendo approvare in Senato, il 20 novembre scorso, un maxi emendamento alla Legge di Stabilità 2016 stabilendo una sorta di sanatoria per tutti gli 870 Comuni interessati dalla problematica, consentendo per tali enti locali lo slittamento dell'approvazione delle nuove tariffe al 30 settembre. Fa specie, quindi, che un importante e stimato professionista, nonché elemento di spicco del PD locale ed ex candidato sindaco Sabino Fortunato, parli di approssimazione o mancata trasparenza e che altri consiglieri comunali, non nuovi in vero a queste avventate sortite, invitino in modo impudente i cittadini a non pagare le imposte locali, le cui tariffe vengono, dagli stessi, definite illegittime. Restiamo davvero sconcertati ed allibiti di fronte a tanta spudoratezza - continua il consigliere comunale di Forza Italia - ed al fatto che mentre il PD in Parlamento su indicazione del premier Renzi, che è anche segretario nazionale dello stesso PD, comprende le ragioni tecniche degli 800 comuni coinvolti nella vicenda, il PD locale ed i suoi frustrati accoliti montano invece la solita indegna gazzarra, alimentando confusione e smarrimento tra i contribuenti. Siamo però consapevoli, allo stesso tempo, che con il voto del 31 maggio i cittadini hanno ancora una volta dato una lezione alla classe dirigente del centro-sinistra bocciando un modo di fare politica strumentale e ridicolo, premiando invece l'Amministrazione Giorgino che nel corso degli anni, ha fatto fronte a situazioni pregresse drammatiche ma senza fare troppo rumore, senza piangersi addosso e senza promuovere azioni di responsabilità verso chi ha causato tecnicamente, o consentito politicamente, danni economici enormi alla collettività. Abbiamo fatto fronte ad oltre 20 milioni di euro di debiti pregressi per via dei gravi errori di valutazione in merito alle indennità di esproprio del Pru di San Valentino e della zona Pip, ma invece di un mea culpa o di una parola di scusa, assistiamo ancora ai sermoni di chi ha la faccia tosta di commentare la situazione contabile del Comune, pur avendo provocato politicamente danni inenarrabili. Un messaggio, questo, che crediamo valga anche per il Movimento Cinque Stelle che in quel di Livorno sta provando, sulla propria pelle, cosa vuol dire amministrare una città gravata dal peso di enormi debiti pregressi e buchi di bilancio. Nel bene o nel male vale un principio, per tutti, che è quello della incontestabile continuità amministrativa. I problemi dopo averli esposti vanno risolti. L'Amministrazione Giorgino, rimboccandosi le maniche, fin dal 2010, in modo responsabile, lo ha fatto proprio questo principio, nella consapevolezza che bisognava dare alla città di Andria una visione diversa ed omogenea di crescita e di cambiamento. E nonostante la presenza di debiti milionari accertati del passato, sono state messe in opera progettualità lungimiranti, fondamentali per l'ammodernamento della nostra comunità, cambiando, in meglio, persino gli stili di vita, guardando più in là nel futuro di Andria. Un po' di serietà ed onestà intellettuale - conclude Grumo - è quello che ci vorrebbe da parte di tutte le opposizioni».
«Quando c'è da fiondarsi, come sciacalli, su notizie che potrebbero danneggiare la nostra comunità - spiega Gianluca Grumo - il centro-sinistra ed i grillini sono sempre in prima linea, pur andando incontro a sonore figuracce. La questione è nota: il Ministero delle Economie e delle Finanze ha chiesto l'annullamento delle delibere inerenti i tributi locali a tutti i comuni che ne hanno approvato le aliquote oltre i termini previsti dalle norme. Parliamo di ben oltre 800 comuni, perlopiù impegnati nella tornata elettorale dello scorso 31 maggio, impossibilitati a rispettare il termine del 31 luglio. Del resto Andria è un esempio di scuola, stante la convalida degli eletti avvenuta a metà luglio e l'insediamento del primo Consiglio Comunale solo il 27 luglio. La bontà di tale ragionamento, e cioè dell'impossibilità per quei comuni andati alle urne il 31 maggio di approvare le delibere consiliari relative ai tributi entro il 31 luglio, è condivisa dal Governo Renzi che è intervenuto ponendo la fiducia e facendo approvare in Senato, il 20 novembre scorso, un maxi emendamento alla Legge di Stabilità 2016 stabilendo una sorta di sanatoria per tutti gli 870 Comuni interessati dalla problematica, consentendo per tali enti locali lo slittamento dell'approvazione delle nuove tariffe al 30 settembre. Fa specie, quindi, che un importante e stimato professionista, nonché elemento di spicco del PD locale ed ex candidato sindaco Sabino Fortunato, parli di approssimazione o mancata trasparenza e che altri consiglieri comunali, non nuovi in vero a queste avventate sortite, invitino in modo impudente i cittadini a non pagare le imposte locali, le cui tariffe vengono, dagli stessi, definite illegittime. Restiamo davvero sconcertati ed allibiti di fronte a tanta spudoratezza - continua il consigliere comunale di Forza Italia - ed al fatto che mentre il PD in Parlamento su indicazione del premier Renzi, che è anche segretario nazionale dello stesso PD, comprende le ragioni tecniche degli 800 comuni coinvolti nella vicenda, il PD locale ed i suoi frustrati accoliti montano invece la solita indegna gazzarra, alimentando confusione e smarrimento tra i contribuenti. Siamo però consapevoli, allo stesso tempo, che con il voto del 31 maggio i cittadini hanno ancora una volta dato una lezione alla classe dirigente del centro-sinistra bocciando un modo di fare politica strumentale e ridicolo, premiando invece l'Amministrazione Giorgino che nel corso degli anni, ha fatto fronte a situazioni pregresse drammatiche ma senza fare troppo rumore, senza piangersi addosso e senza promuovere azioni di responsabilità verso chi ha causato tecnicamente, o consentito politicamente, danni economici enormi alla collettività. Abbiamo fatto fronte ad oltre 20 milioni di euro di debiti pregressi per via dei gravi errori di valutazione in merito alle indennità di esproprio del Pru di San Valentino e della zona Pip, ma invece di un mea culpa o di una parola di scusa, assistiamo ancora ai sermoni di chi ha la faccia tosta di commentare la situazione contabile del Comune, pur avendo provocato politicamente danni inenarrabili. Un messaggio, questo, che crediamo valga anche per il Movimento Cinque Stelle che in quel di Livorno sta provando, sulla propria pelle, cosa vuol dire amministrare una città gravata dal peso di enormi debiti pregressi e buchi di bilancio. Nel bene o nel male vale un principio, per tutti, che è quello della incontestabile continuità amministrativa. I problemi dopo averli esposti vanno risolti. L'Amministrazione Giorgino, rimboccandosi le maniche, fin dal 2010, in modo responsabile, lo ha fatto proprio questo principio, nella consapevolezza che bisognava dare alla città di Andria una visione diversa ed omogenea di crescita e di cambiamento. E nonostante la presenza di debiti milionari accertati del passato, sono state messe in opera progettualità lungimiranti, fondamentali per l'ammodernamento della nostra comunità, cambiando, in meglio, persino gli stili di vita, guardando più in là nel futuro di Andria. Un po' di serietà ed onestà intellettuale - conclude Grumo - è quello che ci vorrebbe da parte di tutte le opposizioni».