Cronaca
Reperti archeologici scoperti dalla Polizia di Stato
Nei guai una donna di 39 anni. Dovrà rispondere del reato di ricettazione
Andria - sabato 1 luglio 2017
12.00
Nella giornata di ieri, Agenti del locale Commissariato della Polizia di Stato hanno denunciato in stato di libertà una donna canosina di 39 anni, con precedenti di Polizia, responsabile del reato di ricettazione, a seguito di un importante rinvenimento di oggetti di interesse storico e archeologico.
I poliziotti del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Andria, in collaborazione con personale del Reparto Prevenzione Crimine Puglia, a seguito di attività info – investigativa, diretta dal Primo Dirigente della P.S., dr. Gianpaolo Patruno, hanno eseguito un controllo nei confronti di un pregiudicato locale, sottoposto agli arresti domiciliari, presso la sua abitazione sita in area rurale di Minervino Murge.
Gli Agenti di P.S., accolti con circospezione dalla moglie convivente del pregiudicato, alla vista di alcuni monili di bella fattura ed evidente pregio sistemati all'interno dell'abitazione, chiedevano spiegazioni alla donna circa la loro la provenienza, che riferiva di esserne la proprietaria, per averli rinvenuti nel suo terreno, attiguo alla costruzione rurale.
La successiva perquisizione dell'abitazione e delle sue pertinenze, consentiva di rinvenire svariati oggetti in terracotta, verosimilmente di interesse archeologico e storico, disseminati in vari punti dell'abitazione, opportunamente fotografati sul posto dagli operatori del locale Posto di Foto segnalamento e Documentazione Scientifica, gli oggetti venivano sottoposti a sequestro, in attesa degli ulteriori accertamenti tecnici e delle determinazioni dell'Autorità Giudiziaria procedente.
La donna, titolare di un'impresa individuale, era stata arrestata in passato per furto aggravato di energia elettrica e per produzione e traffico di sostanze stupefacenti, in concorso.
Gli oggetti, che già ad una prima valutazione sono apparsi di considerevole valore archeologico ed economico, saranno inviati alla Sovrintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio per le valutazioni di competenza.
I poliziotti del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Andria, in collaborazione con personale del Reparto Prevenzione Crimine Puglia, a seguito di attività info – investigativa, diretta dal Primo Dirigente della P.S., dr. Gianpaolo Patruno, hanno eseguito un controllo nei confronti di un pregiudicato locale, sottoposto agli arresti domiciliari, presso la sua abitazione sita in area rurale di Minervino Murge.
Gli Agenti di P.S., accolti con circospezione dalla moglie convivente del pregiudicato, alla vista di alcuni monili di bella fattura ed evidente pregio sistemati all'interno dell'abitazione, chiedevano spiegazioni alla donna circa la loro la provenienza, che riferiva di esserne la proprietaria, per averli rinvenuti nel suo terreno, attiguo alla costruzione rurale.
La successiva perquisizione dell'abitazione e delle sue pertinenze, consentiva di rinvenire svariati oggetti in terracotta, verosimilmente di interesse archeologico e storico, disseminati in vari punti dell'abitazione, opportunamente fotografati sul posto dagli operatori del locale Posto di Foto segnalamento e Documentazione Scientifica, gli oggetti venivano sottoposti a sequestro, in attesa degli ulteriori accertamenti tecnici e delle determinazioni dell'Autorità Giudiziaria procedente.
La donna, titolare di un'impresa individuale, era stata arrestata in passato per furto aggravato di energia elettrica e per produzione e traffico di sostanze stupefacenti, in concorso.
Gli oggetti, che già ad una prima valutazione sono apparsi di considerevole valore archeologico ed economico, saranno inviati alla Sovrintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio per le valutazioni di competenza.