Cronaca
Registro Tumori, dott. Coviello: «Partiti da zero ora dobbiamo consolidare»
Uno strumento essenziale per prevenzione ed assistenza oltre che per la ricerca
Andria - giovedì 17 aprile 2014
10.05
La ASL BAT ha avuto il riconoscimento dell'accreditamento presso l'AIRTUM (Associazione Italiana Registro Tumori) del terzo Registro Tumori della Regione Puglia (Articolo AndriaViva 11 aprile). Il registro è un contenitore essenziale di dati delle neoplasie sul territorio che può contare su dati aggiornati che vanno dal 2006 al 2008. In realtà uno strumento del genere è uno straordinario contenitore per costruire sui territori percorsi specifici di prevenzione, monitoraggio ed assistenza nonché per la ricerca scientifica, avendo dati sempre più aggiornati e sempre più qualificati. L'Unità Operativa di Epidemiologia e Statistica dell'Azienda Sanitaria Locale, è diretta dal dott. Coviello ed in un solo anno di attività è riuscita a bruciare le tappe ed a raggiungere l'obiettivo dell'accreditamento del Registro Tumori della BAT: «E' stato un lavoro nuovo per tutto il gruppo - ha detto in esclusiva ai nostri microfoni il dott. Coviello, nella lunga intervista allegata all'articolo - in un solo anno di lavoro siamo riusciti a creare uno staff ed a veder riconosciuto il certosino lavoro di acquisizione e preparazione dei dati».
Dati che sono di "qualità" perchè studiati singolarmente dall'attento occhio umano, cartella clinica alla mano e ricostruendo la storia patologica di ogni singolo paziente: «La complessità del lavoro si basa soprattutto su questo - prosegue il dott. Coviello - non essendoci cartelle digitali dobbiamo ricostruire singolarmente i casi partendo dall'anamnesi patologica, passando per le schede di dimissione ospedaliera per arrivare alle schede dei decessi. Poi ci si muove anche nei meandri delle esenzioni per neoplasie od attraverso le commissioni invalidi per ricostruire minuziosamente la patologia stessa». Ma a cosa serve praticamente il Registro: «E' lo strumento che consente di operare termini di confronto con altri territori - dice il dott. Coviello - consente di predisporre le giuste spese per l'assistenza specialistica, incide nelle scelte aziendali verso le strutture di cura, permette di comprendere il carico delle necessità ed i costi. Lo screening costante, poi, è utilissimo al mondo della ricerca scientifica, poichè gli interrogativi sui fenomeni possono essere studiati in maniera minuziosa e le variazioni servono a creare percorsi di prevenzione».
Tre i registri nella Puglia già accreditati Lecce, Taranto e BAT ed uno in procinto di arrivarci, quello di Brindisi. Già esistente, invece, uno strumento che raccoglie i casi pediatrici dell'intera Regione Puglia, presentato nei giorni scorsi proprio nella Città di Taranto e che sarà disponibile già nelle prossime settimane: «In un solo anno e mezzo di lavoro vi sono già tre registri accreditati ed un quarto in arrivo - ha detto il dott. Coviello - è un ottimo risultato fortemente voluto dalla Regione stessa, esiste anche un coordinamento molto importante tra i dati dei registri regionali con la dott.ssa Bisceglia particolarmente impegnata a capo di questo dipartimento. Obiettivo nell'immediato futuro, sarà quello di completare anche il rapporto rispetto ai dati in nostro possesso, un rapporto attento e molto specifico in cui i dati vengono trasformati da semplici numeri in studio vero e proprio. Incidenza, mortalità e speriamo anche sopravvivenza oltre ad una specifica sezione dedicata alla pediatria. A medio termine il nostro registro dovrà acquisire le annualità mancanti sino ad arrivare ad uno scarto di due anni per essere considerato un lavoro eccellente».
Nella BAT, per esempio, da una prima analisi dei dati appare rilevante il tumore che interessa il fegato: «Questo conferma quanto detto dai dati dei decessi - continua il dott. Coviello - questo tipo di neoplasia è una caratteristica del nostro territorio, in genere è un tumore legato al virus dell'epatite C ed è soprattutto un virus che resta silente per moltissimi anni. Ora sarà interessante comprendere il fenomeno anche se credo possa scemare nel corso degli anni visto l'utilizzo di strumenti monouso che prima non vi erano e che possono aver causato l'onda lunga di questo tipo di malattia». Per rendere consolidato il lavoro, tuttavia, sarà necessario implementare lo staff a disposizione dell'Unità Operativa: «Ho un gruppo che si è impegnato alacremente e che non posso che ringraziare - ha concluso il dott. Coviello - formato da medici e specializzandi, e non posso che ringraziare anche il Direttore Generale Gorgoni ed il dott. Leonetti, loro ci stanno dando un grande supporto ed una grande carica a proseguire in questo delicato lavoro. Ora dobbiamo fare in modo che l'intera Unità Operativa sia strutturata in modo permanente».
Dati che sono di "qualità" perchè studiati singolarmente dall'attento occhio umano, cartella clinica alla mano e ricostruendo la storia patologica di ogni singolo paziente: «La complessità del lavoro si basa soprattutto su questo - prosegue il dott. Coviello - non essendoci cartelle digitali dobbiamo ricostruire singolarmente i casi partendo dall'anamnesi patologica, passando per le schede di dimissione ospedaliera per arrivare alle schede dei decessi. Poi ci si muove anche nei meandri delle esenzioni per neoplasie od attraverso le commissioni invalidi per ricostruire minuziosamente la patologia stessa». Ma a cosa serve praticamente il Registro: «E' lo strumento che consente di operare termini di confronto con altri territori - dice il dott. Coviello - consente di predisporre le giuste spese per l'assistenza specialistica, incide nelle scelte aziendali verso le strutture di cura, permette di comprendere il carico delle necessità ed i costi. Lo screening costante, poi, è utilissimo al mondo della ricerca scientifica, poichè gli interrogativi sui fenomeni possono essere studiati in maniera minuziosa e le variazioni servono a creare percorsi di prevenzione».
Tre i registri nella Puglia già accreditati Lecce, Taranto e BAT ed uno in procinto di arrivarci, quello di Brindisi. Già esistente, invece, uno strumento che raccoglie i casi pediatrici dell'intera Regione Puglia, presentato nei giorni scorsi proprio nella Città di Taranto e che sarà disponibile già nelle prossime settimane: «In un solo anno e mezzo di lavoro vi sono già tre registri accreditati ed un quarto in arrivo - ha detto il dott. Coviello - è un ottimo risultato fortemente voluto dalla Regione stessa, esiste anche un coordinamento molto importante tra i dati dei registri regionali con la dott.ssa Bisceglia particolarmente impegnata a capo di questo dipartimento. Obiettivo nell'immediato futuro, sarà quello di completare anche il rapporto rispetto ai dati in nostro possesso, un rapporto attento e molto specifico in cui i dati vengono trasformati da semplici numeri in studio vero e proprio. Incidenza, mortalità e speriamo anche sopravvivenza oltre ad una specifica sezione dedicata alla pediatria. A medio termine il nostro registro dovrà acquisire le annualità mancanti sino ad arrivare ad uno scarto di due anni per essere considerato un lavoro eccellente».
Nella BAT, per esempio, da una prima analisi dei dati appare rilevante il tumore che interessa il fegato: «Questo conferma quanto detto dai dati dei decessi - continua il dott. Coviello - questo tipo di neoplasia è una caratteristica del nostro territorio, in genere è un tumore legato al virus dell'epatite C ed è soprattutto un virus che resta silente per moltissimi anni. Ora sarà interessante comprendere il fenomeno anche se credo possa scemare nel corso degli anni visto l'utilizzo di strumenti monouso che prima non vi erano e che possono aver causato l'onda lunga di questo tipo di malattia». Per rendere consolidato il lavoro, tuttavia, sarà necessario implementare lo staff a disposizione dell'Unità Operativa: «Ho un gruppo che si è impegnato alacremente e che non posso che ringraziare - ha concluso il dott. Coviello - formato da medici e specializzandi, e non posso che ringraziare anche il Direttore Generale Gorgoni ed il dott. Leonetti, loro ci stanno dando un grande supporto ed una grande carica a proseguire in questo delicato lavoro. Ora dobbiamo fare in modo che l'intera Unità Operativa sia strutturata in modo permanente».