Associazioni
Referendum, sede negata alla Cgil Bat
La tavola rotonda spostata al Gos. Deleonardis: "Siamo sconcertati"
Andria - venerdì 25 novembre 2016
11.46
Con una mail il presidente del Future Center, l'associazione composta dalle parti sociali tra cui anche la Cgil Bat (che detiene la vice presidenza) nega la sede situata presso la ex distilleria alla Cgil Bat per lo svolgimento della tavola rotonda sul referendum perché ritiene che non sia possibile utilizzarla "per finalità politiche, soprattutto se sono di parte".
"Siamo sconcertati – commenta Giuseppe Deleonardis, segretario generale della Cgil Bat – da questo atteggiamento del presidente Santoro che si comporta come un censore nei confronti della Cgil. Siccome ci esprimiamo sul voto non possiamo utilizzare la sede di un'associazione di cui noi stessi facciamo parte".
"Santoro innanzitutto non può entrare nel merito delle nostre iniziative, in più avrebbe dovuto coinvolgere tutte le altre parti sociali in questa decisione e non prenderla in autonomia comunicandocela tramite posta elettronica. È assurdo tutto ciò, una sede off-limits perché abbiamo un'idea precisa sul voto del prossimo 4 dicembre. Ed è ancora più assurdo tutto ciò soprattutto per il fatto che nella stessa sala hanno già trovato ospitalità iniziative politiche (a prescindere dal tema, a parlare erano figure apicali di partiti politici) ma evidentemente non le nostre. Sempre – conclude Deleonardis – che il referendum sulla modifica costituzionale sia una questione politica".
"Siamo sconcertati – commenta Giuseppe Deleonardis, segretario generale della Cgil Bat – da questo atteggiamento del presidente Santoro che si comporta come un censore nei confronti della Cgil. Siccome ci esprimiamo sul voto non possiamo utilizzare la sede di un'associazione di cui noi stessi facciamo parte".
"Santoro innanzitutto non può entrare nel merito delle nostre iniziative, in più avrebbe dovuto coinvolgere tutte le altre parti sociali in questa decisione e non prenderla in autonomia comunicandocela tramite posta elettronica. È assurdo tutto ciò, una sede off-limits perché abbiamo un'idea precisa sul voto del prossimo 4 dicembre. Ed è ancora più assurdo tutto ciò soprattutto per il fatto che nella stessa sala hanno già trovato ospitalità iniziative politiche (a prescindere dal tema, a parlare erano figure apicali di partiti politici) ma evidentemente non le nostre. Sempre – conclude Deleonardis – che il referendum sulla modifica costituzionale sia una questione politica".