Politica
Referendum, ad Andria l’on. Fiano (Pd): “Il SÌ per un Paese più moderno”
Con il parlamentare anche i consiglieri Lorenzo Marchio Rossi e Salvatore Vitanostra
Andria - venerdì 4 novembre 2016
Continua ad Andria la campagna del Partito Democratico per la scelta del SÌ al referendum costituzionale del prossimo 4 dicembre. Questa volta a sostenerne le ragioni è stato il responsabile nazionale PD, l'on. Emanuele Fiano, che ha incontrato alcuni giornalisti presso la nuova sede dell'Associazione culturale "Costruiamo il Futuro" sita in via Generale Arimondi. Presenti all'incontro anche i consiglieri comunali PD, Lorenzo Marchio Rossi e Salvatore Vitanostra con il Segretario nazionale del SIAP, Giuseppe Tiani.
Ad aprire il breve incontro è stato il consigliere Marchio Rossi, il quale ha dichiarato quanto sia importante "portare avanti questa battaglia in favore delle ragioni del SÌ, sia per il nostro partito che per tutta la nazione, e comunque vada sarà stato un successo". Nel successivo intervento, l'onorevole Fiano ha ribadito che "siamo di fronte a un'occasione straordinaria per il nostro Paese, perciò ognuno di noi deve sentire la responsabilità della partecipazione attraverso la propria scelta".
Tema centrale del discorso dell'onorevole è lo sguardo al futuro e a un paese più moderno: "Saremo sempre grati ai padri costituenti per averci consegnato un testo così fondamentale per la salvaguardia dei nostri diritti. Ma conosciamo anche i difetti che dall'epoca dell'assemblea costituente si sono perpetuati nel funzionamento delle istituzioni. Gli strumenti sui quali si è costruito il fondamento delle istituzioni non sono più sufficienti: perciò vogliamo migliorare la democrazia nella direzione di un paese più moderno, dando ai cittadini il messaggio di una democrazia più vicina a loro e grazie alla quale possano intervenire più direttamente". Ciò è possibile attraverso "un referendum con un quorum abbassato e la certezza che le leggi d'iniziativa popolare vengano discusse".
Un breve rimando anche ad alcuni "limiti nell'organizzazione del nostro Stato, come la debolezza dei governi (ben 63 negli ultimi 69 anni, contro i 24 della Germania), la lungaggini nella promulgazione delle leggi, l'esigenza di un taglio alle spese della politica e al numero dei parlamentari". Infine, una piccolo pensiero nei confronti dei sostenitori del NO, i quali "sono a favore della conservazione e fedeli al vecchio schema della prima repubblica, contrastando così il cambiamento".
Ad aprire il breve incontro è stato il consigliere Marchio Rossi, il quale ha dichiarato quanto sia importante "portare avanti questa battaglia in favore delle ragioni del SÌ, sia per il nostro partito che per tutta la nazione, e comunque vada sarà stato un successo". Nel successivo intervento, l'onorevole Fiano ha ribadito che "siamo di fronte a un'occasione straordinaria per il nostro Paese, perciò ognuno di noi deve sentire la responsabilità della partecipazione attraverso la propria scelta".
Tema centrale del discorso dell'onorevole è lo sguardo al futuro e a un paese più moderno: "Saremo sempre grati ai padri costituenti per averci consegnato un testo così fondamentale per la salvaguardia dei nostri diritti. Ma conosciamo anche i difetti che dall'epoca dell'assemblea costituente si sono perpetuati nel funzionamento delle istituzioni. Gli strumenti sui quali si è costruito il fondamento delle istituzioni non sono più sufficienti: perciò vogliamo migliorare la democrazia nella direzione di un paese più moderno, dando ai cittadini il messaggio di una democrazia più vicina a loro e grazie alla quale possano intervenire più direttamente". Ciò è possibile attraverso "un referendum con un quorum abbassato e la certezza che le leggi d'iniziativa popolare vengano discusse".
Un breve rimando anche ad alcuni "limiti nell'organizzazione del nostro Stato, come la debolezza dei governi (ben 63 negli ultimi 69 anni, contro i 24 della Germania), la lungaggini nella promulgazione delle leggi, l'esigenza di un taglio alle spese della politica e al numero dei parlamentari". Infine, una piccolo pensiero nei confronti dei sostenitori del NO, i quali "sono a favore della conservazione e fedeli al vecchio schema della prima repubblica, contrastando così il cambiamento".