Cronaca
Rapine ai Tir: bottino da 100mila euro recuperato dalla Polizia
Il furto è avvenuto mercoledì notte all'altezza del casello autostradale di Andria. Due vetture di grossa cilindrata hanno bloccato l'autoarticolato
Andria - venerdì 10 maggio 2013
8.51
Un altro tir prende il volo, ma la Polizia recupera il maltolto anche se non è riuscita a risalire ai banditi. E' successo ad Andria, tra la serata di mercoledì e l'alba di ieri. Un autoarticolato carico di capi di abbigliamento e calzature, per un valore stimato intorno ai 100mila euro, in viaggio sull'autostrada A14 verso Bari, nel mirino della banda specializzata in questo genere di azioni criminali.
All'altezza del casello di Andria, due vetture di grossa cilindrata (un'Audi ed una Bmw) costringono il conducente a fermarsi. Sotto la minaccia delle armi, i banditi a volto coperto fanno scendere l'autista, gli tolgono il telefonino e lo fanno salire in una delle due vetture, mentre uno di loro si mette alla guida del tir. Secondo la ricostruzione della Polizia, la carovana avrebbe lasciato subito l'autostrada per raggiungere il posto dove far sparire il semirimorchio. Poi si sarebbe rimessa in marcia per disorientare il conducente e abbandonare in aperta campagna, tra Terlizzi e Bitonto, lui e la motrice del mezzo pesante. Ma l'uomo, un 45enne residente a Chieti, ha con sé un secondo cellulare, sfuggito ai rapinatori, e lancia l'allarme. Lo raggiunge una pattuglia della Polizia stradale del Distaccamento Bari Sud, che raccoglie la denuncia e mette in moto la complessa rete delle ricerche. L'autista riferisce che l'autoarticolato è dotato di due sistemi antifurto satellitari: i banditi, ignorando questa eventualità, ne hanno subito disattivato uno solo. Il segnale trasmesso dall'altro rilevatore indica con chiarezza l'agro di Andria.
La Squadra "Volanti "della Polizia di Stato del locale Commissariato, diretta dal commissario capo Fabrizio Gargiulo, apre la caccia al prezioso ed ingombrante bottino. Le coordinate non bastano e ci vuole l'esperienza degli agenti per arrivare alla meta. Si individuano le tracce del mezzo e si seguono quelle fino ad un garage coperto e chiuso in via Lamapaola, una traversa della Provinciale per Trani. I poliziotti sono costretti a procurarsi delle scale per raggiungere le finestre sotto la tettoia e scoprire che il semirimorchio, ancora integro e con tutto il suo prezioso carico a bordo, era proprio lì. Ora si cercano i malviventi.
All'altezza del casello di Andria, due vetture di grossa cilindrata (un'Audi ed una Bmw) costringono il conducente a fermarsi. Sotto la minaccia delle armi, i banditi a volto coperto fanno scendere l'autista, gli tolgono il telefonino e lo fanno salire in una delle due vetture, mentre uno di loro si mette alla guida del tir. Secondo la ricostruzione della Polizia, la carovana avrebbe lasciato subito l'autostrada per raggiungere il posto dove far sparire il semirimorchio. Poi si sarebbe rimessa in marcia per disorientare il conducente e abbandonare in aperta campagna, tra Terlizzi e Bitonto, lui e la motrice del mezzo pesante. Ma l'uomo, un 45enne residente a Chieti, ha con sé un secondo cellulare, sfuggito ai rapinatori, e lancia l'allarme. Lo raggiunge una pattuglia della Polizia stradale del Distaccamento Bari Sud, che raccoglie la denuncia e mette in moto la complessa rete delle ricerche. L'autista riferisce che l'autoarticolato è dotato di due sistemi antifurto satellitari: i banditi, ignorando questa eventualità, ne hanno subito disattivato uno solo. Il segnale trasmesso dall'altro rilevatore indica con chiarezza l'agro di Andria.
La Squadra "Volanti "della Polizia di Stato del locale Commissariato, diretta dal commissario capo Fabrizio Gargiulo, apre la caccia al prezioso ed ingombrante bottino. Le coordinate non bastano e ci vuole l'esperienza degli agenti per arrivare alla meta. Si individuano le tracce del mezzo e si seguono quelle fino ad un garage coperto e chiuso in via Lamapaola, una traversa della Provinciale per Trani. I poliziotti sono costretti a procurarsi delle scale per raggiungere le finestre sotto la tettoia e scoprire che il semirimorchio, ancora integro e con tutto il suo prezioso carico a bordo, era proprio lì. Ora si cercano i malviventi.