Vita di città
Quartiere Santa Maria Vetere-Cisternone: circa 15 mila persone senza un presidio delle Forze dell'ordine
Senza uffici pubblici e riferimenti istituzionali, una vasta zona di Andria ha nelle parrocchie gli unici avamposti di legalità
Andria - martedì 18 agosto 2020
5.53
Senza la benché minima presenza delle Istituzioni, senza quella sufficiente considerazione civica verso una delle zone più popolose di Andria, praticamente da circa 20 anni abbandonata a se stessa.
E' il vasto quartiere di Santa Maria Vetere-Cisternone, un vastissimo agglomerato di case che si estende nella zona a ridosso di via Castel del Monte, via Canosa fino a toccare il centro storico con piazza Porta La Barra.
L'articolo con il quale abbiamo evidenziato la possibilità che si possa recuperare il vasto suolo comunale in cui sorge il rudere dell'ex carcere mandamentale, tra le vie Antonio Lorusso, via Carlo Broschi, via Saccotelli e Lotti e via Francesco II del Balzo, ha scosso la coscienza civica di alcuni residenti che hanno contattato la nostra redazione.
"Avevamo una stazione dei Carabinieri che è stata soppressa pur vigilando costantemente in questa zona, gli alloggi dei militari rimasti sono stati in questi mesi abbandonati, restando gli appartamenti miseramente vuoti, la scuola elementare "Jannuzzi" è da circa 15 anni chiusa e chissà quando potranno iniziare i lavori di consolidamento statico. Se non vi fosse l'omonima parrocchia con i bravi Padri francescani, con l'oratorio e l'asilo qui sarebbe la morte civile. Da qualche anno si è per fortuna aggiunta anche la chiesa della Madonna della Grazia, che contribuisce anch'essa con il bravo Don Ettore Lestingi a sopperire alle tante mancanze del quartiere. L'unica zona a verde, la piazza con il monumento a San Francesco d'Assisi che fu restituita alcuni decenni fa alla fruizione del quartiere grazie all'Associazione Mutilati ed Invalidi di guerra, presieduta dall'indimenticato Preside Girolamo Fuzio, ci ricorda come questo quartiere sia rimasto periferia della città, pur essendo parte vitale del contesto cittadino, mai considerato per le sue potenzialità dal nostro Comune e men che meno dai nostri politici, che solo in questo periodo si affacciano nella zona a chiedere voti per cambiamenti che non abbiamo mai registrato, ma solo sognato. Stendiamo un velo pietoso su tanti che hanno voluto far partire da qui le loro campagne elettorali e ci permettiamo ancora una volta di rivolgerci "Alle persone di buon cuore" a coloro che credono veramente nel riscatto della Città.
Abbiamo un suolo abbandonato, quello del rudere dell'ex carcere mandamentale: Andria ha bisogno di Presidi di legalità. Perchè allora non impegnarsi seriamente, tutti i candidati sindaci, senza colori politici, per realizzare o la Caserma della Compagnia Carabinieri o della Guardia di Finanza in questo quartiere? Perchè non impegnarsi per far ritornare nel più breve tempo possibile i nostri bambini nella scuola elementare "Jannuzzi"? Perchè non chiedere alla parrocchia un locale ed installare dei terminali informatici del Comune, per permettere ai residenti del quartiere di chiedere uno stato di famiglia, un certificato di nascita, senza recarsi fino a piazza Trieste e Trento? Qualcuno pensa mai ai nostri anziani che non hanno un centro di aggregazione? Solo adesso, grazie alla cura di alcuni privati le giostrine di piazza Santa Maria Vetere sono ritornate ad essere fruibili, ma fino a quando?
Questo volta siamo noi che consegniamo ai nostri politici una richiesta, a quanti si stanno spendendo in questi giorni per il bene della città a promettere degli interventi importanti non per una persona, una famiglia o per alcuni nuclei familiari, ma per una intera zona della città, in cui vivono circa 15 mila persone. Non abbiamo anche noi il diritto di vedere migliorato il nostro quartiere e quindi la nostra città? Perché non iniziare questo cambiamento da questo quartiere e via via contagiare anche gli altri? Fino a quando dobbiamo vedere e far assistere ai nostri figli lo squallore di questo rudere, con quello che accade purtroppo lì dentro?
Noi attendiamo delle risposte. Speriamo di averle presto e soprattutto che siano finalmente reali".
Si chiude così l'intervento di questi amici che hanno voluto raccontarci, per sommi capi quello che accade nel loro quartiere. Noi crediamo, da cronisti cittadini, che sia eloquente pubblicare quanto abbiamo veduto ed immortalato con i nostri scatti del rudere lì presente. Può una città capoluogo di provincia assistere a tutto ciò? Noi lo chiediamo pubblicamente, con questo articolo denuncia, a chi dice di avere a cuore le sorti di Andria.
E' il vasto quartiere di Santa Maria Vetere-Cisternone, un vastissimo agglomerato di case che si estende nella zona a ridosso di via Castel del Monte, via Canosa fino a toccare il centro storico con piazza Porta La Barra.
L'articolo con il quale abbiamo evidenziato la possibilità che si possa recuperare il vasto suolo comunale in cui sorge il rudere dell'ex carcere mandamentale, tra le vie Antonio Lorusso, via Carlo Broschi, via Saccotelli e Lotti e via Francesco II del Balzo, ha scosso la coscienza civica di alcuni residenti che hanno contattato la nostra redazione.
"Avevamo una stazione dei Carabinieri che è stata soppressa pur vigilando costantemente in questa zona, gli alloggi dei militari rimasti sono stati in questi mesi abbandonati, restando gli appartamenti miseramente vuoti, la scuola elementare "Jannuzzi" è da circa 15 anni chiusa e chissà quando potranno iniziare i lavori di consolidamento statico. Se non vi fosse l'omonima parrocchia con i bravi Padri francescani, con l'oratorio e l'asilo qui sarebbe la morte civile. Da qualche anno si è per fortuna aggiunta anche la chiesa della Madonna della Grazia, che contribuisce anch'essa con il bravo Don Ettore Lestingi a sopperire alle tante mancanze del quartiere. L'unica zona a verde, la piazza con il monumento a San Francesco d'Assisi che fu restituita alcuni decenni fa alla fruizione del quartiere grazie all'Associazione Mutilati ed Invalidi di guerra, presieduta dall'indimenticato Preside Girolamo Fuzio, ci ricorda come questo quartiere sia rimasto periferia della città, pur essendo parte vitale del contesto cittadino, mai considerato per le sue potenzialità dal nostro Comune e men che meno dai nostri politici, che solo in questo periodo si affacciano nella zona a chiedere voti per cambiamenti che non abbiamo mai registrato, ma solo sognato. Stendiamo un velo pietoso su tanti che hanno voluto far partire da qui le loro campagne elettorali e ci permettiamo ancora una volta di rivolgerci "Alle persone di buon cuore" a coloro che credono veramente nel riscatto della Città.
Abbiamo un suolo abbandonato, quello del rudere dell'ex carcere mandamentale: Andria ha bisogno di Presidi di legalità. Perchè allora non impegnarsi seriamente, tutti i candidati sindaci, senza colori politici, per realizzare o la Caserma della Compagnia Carabinieri o della Guardia di Finanza in questo quartiere? Perchè non impegnarsi per far ritornare nel più breve tempo possibile i nostri bambini nella scuola elementare "Jannuzzi"? Perchè non chiedere alla parrocchia un locale ed installare dei terminali informatici del Comune, per permettere ai residenti del quartiere di chiedere uno stato di famiglia, un certificato di nascita, senza recarsi fino a piazza Trieste e Trento? Qualcuno pensa mai ai nostri anziani che non hanno un centro di aggregazione? Solo adesso, grazie alla cura di alcuni privati le giostrine di piazza Santa Maria Vetere sono ritornate ad essere fruibili, ma fino a quando?
Questo volta siamo noi che consegniamo ai nostri politici una richiesta, a quanti si stanno spendendo in questi giorni per il bene della città a promettere degli interventi importanti non per una persona, una famiglia o per alcuni nuclei familiari, ma per una intera zona della città, in cui vivono circa 15 mila persone. Non abbiamo anche noi il diritto di vedere migliorato il nostro quartiere e quindi la nostra città? Perché non iniziare questo cambiamento da questo quartiere e via via contagiare anche gli altri? Fino a quando dobbiamo vedere e far assistere ai nostri figli lo squallore di questo rudere, con quello che accade purtroppo lì dentro?
Noi attendiamo delle risposte. Speriamo di averle presto e soprattutto che siano finalmente reali".
Si chiude così l'intervento di questi amici che hanno voluto raccontarci, per sommi capi quello che accade nel loro quartiere. Noi crediamo, da cronisti cittadini, che sia eloquente pubblicare quanto abbiamo veduto ed immortalato con i nostri scatti del rudere lì presente. Può una città capoluogo di provincia assistere a tutto ciò? Noi lo chiediamo pubblicamente, con questo articolo denuncia, a chi dice di avere a cuore le sorti di Andria.