Religioni
Quaresima: fuoco sotto la cenere
Riflessione di don Ettore Lestingi, Presidente della Commissione liturgica diocesana
Andria - giovedì 24 febbraio 2022
"Ricordati che sei polvere …". Con questa consapevolezza ha inizio la Quaresima "segno sacramentale della nostra conversione". E la cenere che, come pioggia, scende sul nostro capo, è la condizione da cui ripartire per dare un nuovo inizio alla nostra esistenza. "Polvere e cenere sono dinanzi a te, Signore", è quanto proclamò Abramo al cospetto di Dio. E nel salmo 90 così ascoltiamo: "Tu fai ritornare l'uomo in polvere e dici: «Ritornate, figli dell'uomo». Ritornare in polvere non è da considerarsi come la fine di tutto ("…e polvere tornerai"), il destino ultimo dell'uomo, ma è l'inizio di una nuova creazione, la condizione di umiltà, "di terra o di argilla" riposta nelle mani di Dio perché "noi siamo argilla e Lui colui che ci dà forma," (Is.9,7). La Quaresima allora è il tempo liturgico di grande ri-forma, cioè occasione favorevole per ridare forma evangelica e cristiana alla nostra vita.
Ma se la cenere è la condizione per ripartire, il fuoco è il soggetto che la crea, perché, fin dalla notte del mondo, esso è principio di vita e di vita nuova. Ecco perché la Quaresima si dispiega fra due riti segnati da due elementi di vita: la cenere (il Mercoledì delle ceneri) e il fuoco (la notte della Veglia pasquale). E il senso profondo del valore "liturgico-catechetico di questi due elementi è rivelato dalle parole del profeta Malachia: "Egli è come il fuoco del fonditore e come la lisciva dei lavandai. Siederà per fondere e purificare; purificherà i figli di Levi, li affinerà come oro e argento, perché possano offrire al Signore un'oblazione secondo giustizia" (Ml 3,2 3 ).
Il fuoco simbolo della potenza dello Spirito che brucia, purifica e dà pienezza di vita. Tutta la nostra vita, in tutte le sue vicende belle e tristi è un processo di purificazione che brucia le scorie del peccato fino a rendere il nostro volto simile a quello di Dio. Infatti come l'orafo prova l'autenticità dell'oro al fuoco del crogiuolo, così Dio ci rende simile a sé nel crogiuolo delle prove della vita. A ricordarcelo è il Siracide: "Accetta quanto ti capita, sii paziente nelle vicende dolorose, perché con il fuoco si prova l'oro, e gli uomini ben accetti nel crogiuolo del dolore". (Sir. 2,4-5).
Quaresima: fuoco sotto la cenere perché è tempo dello Spirito che, come fuoco, giace sì sotto la cenere, ma, come vento impetuoso, si abbatte gagliardo, spazza via ciò che lo copre o lo nasconde, e, come canta San Francesco: "Laudato si', mi' Signore, per frate focu, per lo quale ennallumini la nocte, et ello è bello et iocundo et robustoso et forte". (Cantico delle Creature). Impegniamoci allora a vivere la Quaresima come tempo di ripresa, di ricominciamento con la cenere sul capo e il fuoco nel cuore. Ma ciò che deve sostenere i nostri passi non è il culto delle ceneri, ma la custodia del fuoco.
Ma se la cenere è la condizione per ripartire, il fuoco è il soggetto che la crea, perché, fin dalla notte del mondo, esso è principio di vita e di vita nuova. Ecco perché la Quaresima si dispiega fra due riti segnati da due elementi di vita: la cenere (il Mercoledì delle ceneri) e il fuoco (la notte della Veglia pasquale). E il senso profondo del valore "liturgico-catechetico di questi due elementi è rivelato dalle parole del profeta Malachia: "Egli è come il fuoco del fonditore e come la lisciva dei lavandai. Siederà per fondere e purificare; purificherà i figli di Levi, li affinerà come oro e argento, perché possano offrire al Signore un'oblazione secondo giustizia" (Ml 3,2 3 ).
Il fuoco simbolo della potenza dello Spirito che brucia, purifica e dà pienezza di vita. Tutta la nostra vita, in tutte le sue vicende belle e tristi è un processo di purificazione che brucia le scorie del peccato fino a rendere il nostro volto simile a quello di Dio. Infatti come l'orafo prova l'autenticità dell'oro al fuoco del crogiuolo, così Dio ci rende simile a sé nel crogiuolo delle prove della vita. A ricordarcelo è il Siracide: "Accetta quanto ti capita, sii paziente nelle vicende dolorose, perché con il fuoco si prova l'oro, e gli uomini ben accetti nel crogiuolo del dolore". (Sir. 2,4-5).
Quaresima: fuoco sotto la cenere perché è tempo dello Spirito che, come fuoco, giace sì sotto la cenere, ma, come vento impetuoso, si abbatte gagliardo, spazza via ciò che lo copre o lo nasconde, e, come canta San Francesco: "Laudato si', mi' Signore, per frate focu, per lo quale ennallumini la nocte, et ello è bello et iocundo et robustoso et forte". (Cantico delle Creature). Impegniamoci allora a vivere la Quaresima come tempo di ripresa, di ricominciamento con la cenere sul capo e il fuoco nel cuore. Ma ciò che deve sostenere i nostri passi non è il culto delle ceneri, ma la custodia del fuoco.