Eventi e cultura
"Quando vivere nella tua città ti avvelena": se ne parla all'Officina San Domenico
Ultimo appuntamento di "Visioni Scomode" mercoledì 5 giugno, con l'evento “BANGARANG”
Andria - mercoledì 5 giugno 2024
9.44
La roulette russa dell'inquinamento. Ti ammali o non ti ammali?
Quando vivere nella tua città ti avvelena. Ne parliamo in Officina San Domenico.
Taranto è il paradigma di un sistema malato che antepone gli interessi economici a quelli dei cittadini. Come è possibile che da decenni i diritti costituzionali di un intero territorio vengano costantemente negati in modo tanto sfacciato? Quanto il profitto può valere più della salute?
A chiederselo sono i ragazzi e le ragazze di Capitalsud e Ciòmafe che, in Officina San Domenico, cercheranno di trovare alcune risposte ponendo le domande a chi ogni giorno lotta per il diritto alla salute e al lavoro di una comunità intera.
"Quello che abbiamo imparato da questa rassegna di documentari – affermano – è che la normalità è un concetto di per sè vuoto. C'è chi ritiene normale che gli animali vengano maltrattati negli allevamenti intensivi, chi ritiene normale che essere stranieri coincida con l'essere sfruttati, chi prosegue nella propria routine quotidiana nonostante le bombe che cadono dal cielo. Nostro dovere è operare un sveglio costante dal torpore e dalla rassegnazione per ridiscutere i concetti di normalità".
A Visioni Scomode, la rassegna di documentari che racconta tutto quello che preferiremmo non sapere, mercoledì 5 giugno arriva "BANGARANG": una porta di accesso privilegiata sul mondo dell'infanzia a Taranto. I bambini sanno essere chiassosi, spensierati, giocosi, inconsapevoli, violenti. Anche a Taranto che ospita dagli anni Sessanta la più grande acciaieria in Europa. Osservandone i gesti e ascoltandone le emozioni, entriamo nel mondo dell'infanzia e allo stesso tempo ci immergiamo nel presente di questo territorio, teatro di uno dei più gravi disastri sanitari e ambientali della storia italiana ed europea. Bangarang è una parola giamaicana e significa tumulto, disordine, caos. A seguire, come in ogni appuntamento, si terrà un talk.
Sarà l'occasione per ascoltare, in collegamento, Giulio Mastromauro, regista del film, già vincitore del David di Donatello con il cortometraggio "Inverno". Virginia Rondinelli, referente del Comitato Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti, associazione che combatte per i diritti dei lavoratori dell'Ilva e dei cittadini di Taranto e che da anni organizza il concerto del primo maggio a Taranto; Armando Sallustio, operaio Ilva in amministrazione straordinaria.
Visioni Scomode è una rassegna di documentari+talk nata dalla consapevolezza che abbiamo la responsabilità di conoscere il tempo che viviamo nelle sue realtà meno comode, più buie e spigolose", concludono i ragazzi e le ragazze di Capitalsud e Ciòmafe.
L'accesso all'evento è gratuito, per renderlo accessibile a tutti, ma con prenotazione.
È possibile prenotarsi attraverso il canale Telegram di @officinasandomenico o inviando una mail a ciomafenetwork@gmail.com
Al fine di permettere la visione al maggior numero di persone, si prega di arrivare alle ore 20.00 e comunicare con congruo anticipo un'eventuale disdetta. L'inizio del documentario è previsto alle ore 20.30.
Quando vivere nella tua città ti avvelena. Ne parliamo in Officina San Domenico.
Taranto è il paradigma di un sistema malato che antepone gli interessi economici a quelli dei cittadini. Come è possibile che da decenni i diritti costituzionali di un intero territorio vengano costantemente negati in modo tanto sfacciato? Quanto il profitto può valere più della salute?
A chiederselo sono i ragazzi e le ragazze di Capitalsud e Ciòmafe che, in Officina San Domenico, cercheranno di trovare alcune risposte ponendo le domande a chi ogni giorno lotta per il diritto alla salute e al lavoro di una comunità intera.
"Quello che abbiamo imparato da questa rassegna di documentari – affermano – è che la normalità è un concetto di per sè vuoto. C'è chi ritiene normale che gli animali vengano maltrattati negli allevamenti intensivi, chi ritiene normale che essere stranieri coincida con l'essere sfruttati, chi prosegue nella propria routine quotidiana nonostante le bombe che cadono dal cielo. Nostro dovere è operare un sveglio costante dal torpore e dalla rassegnazione per ridiscutere i concetti di normalità".
A Visioni Scomode, la rassegna di documentari che racconta tutto quello che preferiremmo non sapere, mercoledì 5 giugno arriva "BANGARANG": una porta di accesso privilegiata sul mondo dell'infanzia a Taranto. I bambini sanno essere chiassosi, spensierati, giocosi, inconsapevoli, violenti. Anche a Taranto che ospita dagli anni Sessanta la più grande acciaieria in Europa. Osservandone i gesti e ascoltandone le emozioni, entriamo nel mondo dell'infanzia e allo stesso tempo ci immergiamo nel presente di questo territorio, teatro di uno dei più gravi disastri sanitari e ambientali della storia italiana ed europea. Bangarang è una parola giamaicana e significa tumulto, disordine, caos. A seguire, come in ogni appuntamento, si terrà un talk.
Sarà l'occasione per ascoltare, in collegamento, Giulio Mastromauro, regista del film, già vincitore del David di Donatello con il cortometraggio "Inverno". Virginia Rondinelli, referente del Comitato Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti, associazione che combatte per i diritti dei lavoratori dell'Ilva e dei cittadini di Taranto e che da anni organizza il concerto del primo maggio a Taranto; Armando Sallustio, operaio Ilva in amministrazione straordinaria.
Visioni Scomode è una rassegna di documentari+talk nata dalla consapevolezza che abbiamo la responsabilità di conoscere il tempo che viviamo nelle sue realtà meno comode, più buie e spigolose", concludono i ragazzi e le ragazze di Capitalsud e Ciòmafe.
L'accesso all'evento è gratuito, per renderlo accessibile a tutti, ma con prenotazione.
È possibile prenotarsi attraverso il canale Telegram di @officinasandomenico o inviando una mail a ciomafenetwork@gmail.com
Al fine di permettere la visione al maggior numero di persone, si prega di arrivare alle ore 20.00 e comunicare con congruo anticipo un'eventuale disdetta. L'inizio del documentario è previsto alle ore 20.30.