Eventi e cultura
«Quando suonavo il Jazz», il nuovo libro di Carmela Formicola
La presentazione avrà luogo alle 19.00, presso l'Accademia Musicale Federiciana. L'opera rappresenta il primo romanzo della giornalista, dopo il libro inchiesta «L'eclissi, Petruzzelli, rogo di Bari»
Andria - lunedì 26 novembre 2012
15.23
Domani, alle 19.00, presso l'Accademia Musicale Federiciana sarà presentato il nuovo libro di Carmela Formicola, dal titolo Quando suonavo il Jazz.
La vice caporedattore della Gazzetta del Mezzogiorno, nata a Potenza e residente a Bari, dopo il libro inchiesta L'eclissi. Petruzzelli, rogo di Bari ed un racconto sui minorenni di mafia di Bari Vecchia, con Quando suonavo il Jazz scrive anche il suo primo romanzo.
Di seguito la trama del libro:
«Sebastiano 'Seb' Mariani è un ex jazzista finito a suonare il karaoke in un locale americaneggiante della periferia barese. La sua vita si consuma nel caos disperato, nella variopinta fauna metropolitana, nelle canzoni improbabili cantate ogni sera da maldestri cantanti dell'ultimora, e nel rimpianto della sua vita perduta, quando suonava il pianoforte nei migliori club d'Italia. Ma cosa lo ha strappato al jazz? I ricordi piovono giù a valanga, le note di Bill Evans, ma anche quelle di Beethoven (che probabilmente soffriva dello stesso male di Seb), sono la vera colonna sonora della sua vita perduta. Ma come fuggire dall'infima prigione karaoke? Come riprendersi la vita? All'improvviso, un nuovo progetto, la luce della speranza e una lunga, lunghissima notte di Capodanno passata a riannodare i fili del passato, con tutti gli imprevisti del destino in agguato. E un lieto fine pure venato di amarezza. O l'amarezza lenita da una sorta di lieto fine».
La vice caporedattore della Gazzetta del Mezzogiorno, nata a Potenza e residente a Bari, dopo il libro inchiesta L'eclissi. Petruzzelli, rogo di Bari ed un racconto sui minorenni di mafia di Bari Vecchia, con Quando suonavo il Jazz scrive anche il suo primo romanzo.
Di seguito la trama del libro:
«Sebastiano 'Seb' Mariani è un ex jazzista finito a suonare il karaoke in un locale americaneggiante della periferia barese. La sua vita si consuma nel caos disperato, nella variopinta fauna metropolitana, nelle canzoni improbabili cantate ogni sera da maldestri cantanti dell'ultimora, e nel rimpianto della sua vita perduta, quando suonava il pianoforte nei migliori club d'Italia. Ma cosa lo ha strappato al jazz? I ricordi piovono giù a valanga, le note di Bill Evans, ma anche quelle di Beethoven (che probabilmente soffriva dello stesso male di Seb), sono la vera colonna sonora della sua vita perduta. Ma come fuggire dall'infima prigione karaoke? Come riprendersi la vita? All'improvviso, un nuovo progetto, la luce della speranza e una lunga, lunghissima notte di Capodanno passata a riannodare i fili del passato, con tutti gli imprevisti del destino in agguato. E un lieto fine pure venato di amarezza. O l'amarezza lenita da una sorta di lieto fine».