Enti locali
"Qoco": una perdita annunciata? La lettera di Montaruli
Il presidente di Unibat interviene sulla mancanza di sostegno al progetto
Andria - domenica 4 settembre 2016
13.00
«L'Amministrazione comunale andriese ma anche la politica andriese e l'intero indotto, senza distinzione di colori, piangono un'altra prestigiosa vittima. Un benefattore la cui dipartita pare sia stata causata dal malfunzionamento di un rubinetto, quello principale, dal quale sgorgavano risorse pubbliche a getto continuo per alimentare l'intera macchina, non solo amministrativa, comunale ma anche quella solo apparentemente lontana da Palazzo San Francesco ma di fatto alla stregua di filiali operative esterne».
A parlare è Savino Montaruli, presidente di Unimpresa Bat, e punta il dito contro questa "perdita a sorpresa", della quale mai nessuno avrebbe potuto immaginare poichè «il defunto rappresentava, accanto a suoi illustri colleghi alcuni dei quali ancora in vita ma praticamente moribondi come chi proprio in questi giorni sta facendo sentire la sua musica funebre suonata da grandi orchestrali, una delle risorse più importanti della città perché lo scopo della sua esistenza, a parole ma poco nei fatti, era quello di promuovere un'eccellenza tutta andriese ma anche dell'intero meridione d'Italia. La promozione di una risorsa naturale che rendeva ricca questa terra prima che l'Europa matrigna non imponesse l'importazione di suoi gemelli non sempre di qualità inferiore ma sicuramente di più basso costo da altri Paesi. Si piange dunque a Palazzo di Città e si piange parecchio perché la generosità del deceduto era nota e soprattutto non guardava in faccia a nessuno, non faceva distinzioni di sesso, di appartenenza politica, di colore, di razza o di religione, tranne che per qualche "nominato a vita" che lo contraddiceva dicendogli in faccia ciò che pensava, come ha sempre fatto e continua a fare ancora oggi, praticamente ogni giorno in tutti i modi. Le sue elargizioni non erano in favoritismi o raccomandazioni. No, le sue elargizioni erano proprio in denaro corrente, denaro vivo ed appena attinto dalle casse comunali ma non solo. Nella sua lunga esistenza ha garantito il sistema ed elargito, seppur in modo temporaneo e precario, occupazione e benessere per alcuni, pochi in verità, purché appartenenti al sistema di cui sopra».
«Il morto dispensava generosamente i suoi beni e rendeva felici tutti, proprio tutti, pesino quei poveri cittadini che dovevano accontentarsi di qualche tarantellata suonata in piazza Catuma e di un piattino di legumi conditi con il suo oro, pagandolo pure a caro prezzo mentre altri amici come l'immancabile finanziatore amico Gal, si occupavano di sperperare il denaro pubblico sovvenzionando le esibizioni di piazza invece di assolvere a ben diversi compiti. Una generosità che si riscontra anche in altri suoi omologhi ma mai in modo così importante. Ogni anno si (ri)presentava alla città con lo stesso, identico abito ma sempre con il portafogli pieno e pronto ad elargire. Aveva molti amici, il defunto, persino dei finanziatori come la Camera di Commercio di Bari che lo sosteneva nella sua fortissima azione a favore del territorio e della sua economia ormai distrutta nelle sue antiche caratteristiche storiche ma anche culturali» scrive con una metafora.
Ciò che Andria "piange" è Qoco, «chiuso il sito web dove se si digita www.qoco.it esce fuori tutt'altro mentre anche sulla pagina Web del Gal non si trova più nulla del benefattore. Dimenticato completamente anche dai suoi più accaniti sostenitori e soprattutto dai tanti, tantissimi che alla sua corte si sono prostrati ed alla sua fonte oleosa abbeverati in tanti anni di sua allegra esistenza. Una morte mai annunciata quella di QOCO. Una perdita che ha lasciato l'amaro in bocca a molti e non è l'amaro benefico del nostro olio ma quello malefico di chi, rotto il sistema, poi ricomincia ad essere critico, distante e corre dall'altra parte ancora in cerca di fonti per soddisfare la propria infinita sete di benefici e di denaro. La politica è anche questo, una certa politica è anche questo ma in fondo proprio quel genere di sistema politico è quello voluto e creato ad hoc quindi di che meravigliarsi? La vita e l'esistenza di QOCO, come quella di tanti suoi omologhi, va letta attentamente e soprattutto va scrutata ed analizzata. Solo così si potrà capire come funziona il mondo attorno a noi e capire anche se sei "In" oppure "Out"» chiosa Montaruli.
A parlare è Savino Montaruli, presidente di Unimpresa Bat, e punta il dito contro questa "perdita a sorpresa", della quale mai nessuno avrebbe potuto immaginare poichè «il defunto rappresentava, accanto a suoi illustri colleghi alcuni dei quali ancora in vita ma praticamente moribondi come chi proprio in questi giorni sta facendo sentire la sua musica funebre suonata da grandi orchestrali, una delle risorse più importanti della città perché lo scopo della sua esistenza, a parole ma poco nei fatti, era quello di promuovere un'eccellenza tutta andriese ma anche dell'intero meridione d'Italia. La promozione di una risorsa naturale che rendeva ricca questa terra prima che l'Europa matrigna non imponesse l'importazione di suoi gemelli non sempre di qualità inferiore ma sicuramente di più basso costo da altri Paesi. Si piange dunque a Palazzo di Città e si piange parecchio perché la generosità del deceduto era nota e soprattutto non guardava in faccia a nessuno, non faceva distinzioni di sesso, di appartenenza politica, di colore, di razza o di religione, tranne che per qualche "nominato a vita" che lo contraddiceva dicendogli in faccia ciò che pensava, come ha sempre fatto e continua a fare ancora oggi, praticamente ogni giorno in tutti i modi. Le sue elargizioni non erano in favoritismi o raccomandazioni. No, le sue elargizioni erano proprio in denaro corrente, denaro vivo ed appena attinto dalle casse comunali ma non solo. Nella sua lunga esistenza ha garantito il sistema ed elargito, seppur in modo temporaneo e precario, occupazione e benessere per alcuni, pochi in verità, purché appartenenti al sistema di cui sopra».
«Il morto dispensava generosamente i suoi beni e rendeva felici tutti, proprio tutti, pesino quei poveri cittadini che dovevano accontentarsi di qualche tarantellata suonata in piazza Catuma e di un piattino di legumi conditi con il suo oro, pagandolo pure a caro prezzo mentre altri amici come l'immancabile finanziatore amico Gal, si occupavano di sperperare il denaro pubblico sovvenzionando le esibizioni di piazza invece di assolvere a ben diversi compiti. Una generosità che si riscontra anche in altri suoi omologhi ma mai in modo così importante. Ogni anno si (ri)presentava alla città con lo stesso, identico abito ma sempre con il portafogli pieno e pronto ad elargire. Aveva molti amici, il defunto, persino dei finanziatori come la Camera di Commercio di Bari che lo sosteneva nella sua fortissima azione a favore del territorio e della sua economia ormai distrutta nelle sue antiche caratteristiche storiche ma anche culturali» scrive con una metafora.
Ciò che Andria "piange" è Qoco, «chiuso il sito web dove se si digita www.qoco.it esce fuori tutt'altro mentre anche sulla pagina Web del Gal non si trova più nulla del benefattore. Dimenticato completamente anche dai suoi più accaniti sostenitori e soprattutto dai tanti, tantissimi che alla sua corte si sono prostrati ed alla sua fonte oleosa abbeverati in tanti anni di sua allegra esistenza. Una morte mai annunciata quella di QOCO. Una perdita che ha lasciato l'amaro in bocca a molti e non è l'amaro benefico del nostro olio ma quello malefico di chi, rotto il sistema, poi ricomincia ad essere critico, distante e corre dall'altra parte ancora in cerca di fonti per soddisfare la propria infinita sete di benefici e di denaro. La politica è anche questo, una certa politica è anche questo ma in fondo proprio quel genere di sistema politico è quello voluto e creato ad hoc quindi di che meravigliarsi? La vita e l'esistenza di QOCO, come quella di tanti suoi omologhi, va letta attentamente e soprattutto va scrutata ed analizzata. Solo così si potrà capire come funziona il mondo attorno a noi e capire anche se sei "In" oppure "Out"» chiosa Montaruli.