Immondizia sulla spiaggia
Immondizia sulla spiaggia
Territorio

Pulizia della spiaggia e coinvolgimento dei detenuti nella tutela dell'ambientale

A Trani firmato un protocollo tra Legambiente e penitenziari di Puglia e Basilicata

In pochi minuti decine i sacchi di immondizia riempiti, ogni genere di rifiuto raccolto in un tratto di costa tutto sommato piccolo se si pensa ai chilometri di costa di tutta la Puglia e dell'Italia intera.

Armati di rastrelli e buste, guanti alla mano, questa mattina, i volontari della Legambiente hanno ripulito la spiaggia della Cattedrale di Trani nell'ambito dell'iniziativa nazionale "Spiagge e Fondali Puliti 2017- Clean up the Med". Alcuni dei litorali da ripulire, quest'anno, sono stati scelti direttamente dai cittadini grazie a un contest social realizzato insieme alla Sammontana. A Trani, la missione era ripulire il litorale Nord della città: in particolare la spiaggia del Castello, da tempo ormai abbandonata al degrado e sporcizia di ogni genere, e Lido Spiaggia Verde.

All'iniziativa hanno fattivamente collaborato anche la direzione delle Case circondariali di Trani e della Asl Bat, del Centro di salute mentale Trani-Bisceglie ,i centri di Accoglienza MigrantesLiberi, Terre Solidali e Consorzio Matrix, le scuole della città, le associazioni cittadine Hastarci e Il Colore degli anni e la Lega Navale.

Presenti anche il vice direttore carcere, Bruna Piarulli; il presidente Legambiente Puglia, Francesco Tarantini; il provveditore dell'Amministrazione penitenziaria per la Puglia e la Basilicata, Carmelo Cantone, e il sindaco Amedeo Bottaro. Ed è proprio tra Legambiente Puglia e il Provveditorato dell'amministrazione penitenziaria per la Puglia e la Basilicata che è stato firmato anche un importante protocollo d'intesa sulla sensibilizzazione e coinvolgimento dei detenuti nelle attività di tutela ambientale.

«Spiagge e fondali Puliti rappresenta una grande mobilitazione di volontari – ha dichiarato Tarantini -. Con più di 300 eventi in tutta Italia, rappresenta un gesto d'amore nei confronti di quelle spiagge che spesso si trasformano in discarica a cielo aperto. Anche quest'anno abbiamo fatto un monitoraggio del 'beach litter', ossia un rifiuto spiaggiato, abbandonato in mare in maniera consapevole. La plastica - ha precisato - è quello maggiormente rinvenuto. Le cause sono tre: una cattiva gestione dei rifiuti urbani; poi i rifiuti che provengono anche da attività di pesca e acquacolture; ma anche da una cattiva abitudine dei cittadini di abbandonare nei water rifiuti come coton fioc, blister di medicinali e contenitori di lenti a contatto».

I rifiuti dal mare arrivano direttamente sulle nostre tavole. «Questa plastica - ha spiegato - che galleggia in mare, per effetto degli agenti atmosferici, si trasforma in microplastica, vieni ingerita direttamente dai pesci ed entra direttamente nella catena alimentare». Domani appuntamento i volontari si sposteranno al Lido Spiaggia Verde, sempre dalle 9.30 alle 13, per il secondo round.
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