Cronaca
Puglia virtuosa: produce l'83,5% di energia in più del fabbisogno
Studio effettuato dalla Confartigianato. La BAT consuma solo 1 gigawatt
Puglia - giovedì 17 ottobre 2013
13.03
Diminuiscono i consumi di energia elettrica ma se ne produce sempre di più. Il fabbisogno della Puglia è di 20.501 gigawatt al fronte di una produzione che arriva a 37.611,9 gigawatt. Così l'83,5 per cento dell'energia prodotta in Puglia risulta in eccedenza. Dagli impianti idroelettrici, termoelettrici, eolici e fotovoltaici, installati su tutto il territorio regionale, nel 2012, sono stati prodotti 17.110,9 gigawatt in più rispetto a quelli consumati. A rilevarlo è il Centro Studi di Confartigianato Imprese Puglia che ha elaborato i dati Terna, gestore della rete di trasmissione nazionale.
In particolare, l'industria pugliese ha «bruciato» 8.827,7 gigawatt, l'agricoltura ne ha «assorbiti» 570,2, il terziario 4.613,3 e il settore domestico 4.415,5, per un totale di 18.426,7 gigawatt (nel 2011 era di 18.546). Bisogna aggiungere, poi, quelli delle Ferrovie dello Stato per la trazione dei propri mezzi (190 gigawatt), oltre alle perdite di trasmissione e distribuzione in rete, stimate in 1.955,3 gigawatt. Il fabbisogno dei pugliesi è, dunque, di 20.501 gigawatt. Analizzando i singoli comparti, i consumi dell'industria sono diminuiti del 5 per cento (da 9.288,1 gigawatt a 8.827,7), mentre crescono quelli dell'agricoltura del 4,5 per cento (da 545,8 a 570,2), del terziario del 2,4 per cento (da 4.622 a 4.732,3) e dell'ambito domestico dell'1,6 per cento (da 4.346,3 a 4.415,5).
La provincia meno energivora della Puglia è proprio la BAT con "soli" 1.097,9 gigawatt consumati, di cui 386,1 in abitazioni private, 362,9 per il terziario, 273,3 per l'industria, e 75,6 per l'agricoltura. La provincia più energivora, invece, è Taranto. Consuma 6.929,5 gigawatt, di cui 5.477,1 per l'industria, 697 per il terziario, 673,3 per il settore domestico e 82,2 per l'agricoltura. Impressiona il siderurgico che, da solo, «risucchia» ben 4.655,6 gigawatt. Segue la provincia di Bari con 4.173,9 gigawatt, di cui 1.565,9 consumati per il terziario, 1.351,2 nelle abitazioni private, 1.091 per l'industria e 165,7 per l'agricoltura. Al terzo posto c'è il Salento con 2.235,1 gigawatt, di cui 930,9 nelle case, 885,7 per il terziario, 348,1 per l'industria e 70,3 per l'agricoltura. Dopo viene Brindisi con 2.050,5 gigawatt, di cui 1.109,1 per l'industria, 467 per l'ambito domestico, 424,9 per il terziario e 49,5 per l'agricoltura. La provincia di Foggia è quinta con 1.939,8 gigawatt, di cui 677 per il terziario, 607 per il settore domestico, 529,1 per l'industria e 126,8 per l'agricoltura.
«I consumi di energia elettrica – commenta Francesco Sgherza, Presidente di Confartigianato Imprese Puglia – sono diminuiti a causa di un arretramento complessivo dell'economia. I dati elaborati dal nostro Centro Studi Regionale vanno letti alla luce dell'effetto combinato di due fattori: la recessione, con la relativa contrazione degli ordini e delle commesse e il costante aumento dei prezzi dell'energia, che amplifica ulteriormente gli effetti della crisi. Come Confartigianato – prosegue il Presidente – ci stiamo
impegnando a fondo affinché il conto energetico dei nostri associati possa essere sempre più sostenibile. In questa direzione va l'adesione ad un Consorzio nazionale per l'acquisto di energia sul mercato libero che consente non soltanto agli imprenditori aderenti, ma anche alle loro famiglie, di usufruire di vantaggiosi sconti sulla bolletta energetica».
In particolare, l'industria pugliese ha «bruciato» 8.827,7 gigawatt, l'agricoltura ne ha «assorbiti» 570,2, il terziario 4.613,3 e il settore domestico 4.415,5, per un totale di 18.426,7 gigawatt (nel 2011 era di 18.546). Bisogna aggiungere, poi, quelli delle Ferrovie dello Stato per la trazione dei propri mezzi (190 gigawatt), oltre alle perdite di trasmissione e distribuzione in rete, stimate in 1.955,3 gigawatt. Il fabbisogno dei pugliesi è, dunque, di 20.501 gigawatt. Analizzando i singoli comparti, i consumi dell'industria sono diminuiti del 5 per cento (da 9.288,1 gigawatt a 8.827,7), mentre crescono quelli dell'agricoltura del 4,5 per cento (da 545,8 a 570,2), del terziario del 2,4 per cento (da 4.622 a 4.732,3) e dell'ambito domestico dell'1,6 per cento (da 4.346,3 a 4.415,5).
La provincia meno energivora della Puglia è proprio la BAT con "soli" 1.097,9 gigawatt consumati, di cui 386,1 in abitazioni private, 362,9 per il terziario, 273,3 per l'industria, e 75,6 per l'agricoltura. La provincia più energivora, invece, è Taranto. Consuma 6.929,5 gigawatt, di cui 5.477,1 per l'industria, 697 per il terziario, 673,3 per il settore domestico e 82,2 per l'agricoltura. Impressiona il siderurgico che, da solo, «risucchia» ben 4.655,6 gigawatt. Segue la provincia di Bari con 4.173,9 gigawatt, di cui 1.565,9 consumati per il terziario, 1.351,2 nelle abitazioni private, 1.091 per l'industria e 165,7 per l'agricoltura. Al terzo posto c'è il Salento con 2.235,1 gigawatt, di cui 930,9 nelle case, 885,7 per il terziario, 348,1 per l'industria e 70,3 per l'agricoltura. Dopo viene Brindisi con 2.050,5 gigawatt, di cui 1.109,1 per l'industria, 467 per l'ambito domestico, 424,9 per il terziario e 49,5 per l'agricoltura. La provincia di Foggia è quinta con 1.939,8 gigawatt, di cui 677 per il terziario, 607 per il settore domestico, 529,1 per l'industria e 126,8 per l'agricoltura.
«I consumi di energia elettrica – commenta Francesco Sgherza, Presidente di Confartigianato Imprese Puglia – sono diminuiti a causa di un arretramento complessivo dell'economia. I dati elaborati dal nostro Centro Studi Regionale vanno letti alla luce dell'effetto combinato di due fattori: la recessione, con la relativa contrazione degli ordini e delle commesse e il costante aumento dei prezzi dell'energia, che amplifica ulteriormente gli effetti della crisi. Come Confartigianato – prosegue il Presidente – ci stiamo
impegnando a fondo affinché il conto energetico dei nostri associati possa essere sempre più sostenibile. In questa direzione va l'adesione ad un Consorzio nazionale per l'acquisto di energia sul mercato libero che consente non soltanto agli imprenditori aderenti, ma anche alle loro famiglie, di usufruire di vantaggiosi sconti sulla bolletta energetica».