Scuola e Lavoro
Puglia, nuovo anno scolastico e vecchi problemi, all'appello mancano i docenti
Verga (Uil Scuola Puglia): «Migliaia sono i supplenti da nominare e di oltre 500 posti è il deficit di ATA»
Puglia - lunedì 16 settembre 2019
18.28
«Banchi pieni e cattedre vuote. Ancora una volta gli uffici dell'Usr e degli istituti regionali hanno dovuto fare i salti mortali per consentire un regolare inizio dell'anno scolastico, ma oggi, nel primo giorno di scuola, c'è già un appello al quale in tanti hanno risposto 'assente', quello dei docenti».
Lo dichiara Gianni Verga, segretario generale della Uil Scuola Puglia, il quale nel rivolgere il consueto augurio di buono studio a tutti i ragazzi e le ragazze che si apprestano a iniziare il nuovo anno scolastico, ricorda come: «il Ministero non ha ancora colmato la clamorosa vicenda del reclutamento del corpo docente in Puglia, in cui migliaia sono i supplenti da nominare, oltre 500 posti è il deficit di ATA e dove ormai si è abituati ad andare avanti esclusivamente grazie al senso del dovere delle lavoratrici e dei lavoratori del comparto».
«Cogliamo l'occasione – conclude Verga – per rivolgere un accorato appello al nuovo governo, nato da pochi giorni: la scuola torni ad essere il fulcro dell'agenda politico-programmatica dell'Esecutivo. Basta con le solite politiche che hanno visto la scuola tramutarsi nel bancomat della nazione: investire nella scuola significa investire nel futuro del Paese e va fatto con decisione e immediatezza, soprattutto in regioni come la nostra molto vicine al 20% di dispersione scolastica».
Lo dichiara Gianni Verga, segretario generale della Uil Scuola Puglia, il quale nel rivolgere il consueto augurio di buono studio a tutti i ragazzi e le ragazze che si apprestano a iniziare il nuovo anno scolastico, ricorda come: «il Ministero non ha ancora colmato la clamorosa vicenda del reclutamento del corpo docente in Puglia, in cui migliaia sono i supplenti da nominare, oltre 500 posti è il deficit di ATA e dove ormai si è abituati ad andare avanti esclusivamente grazie al senso del dovere delle lavoratrici e dei lavoratori del comparto».
«Cogliamo l'occasione – conclude Verga – per rivolgere un accorato appello al nuovo governo, nato da pochi giorni: la scuola torni ad essere il fulcro dell'agenda politico-programmatica dell'Esecutivo. Basta con le solite politiche che hanno visto la scuola tramutarsi nel bancomat della nazione: investire nella scuola significa investire nel futuro del Paese e va fatto con decisione e immediatezza, soprattutto in regioni come la nostra molto vicine al 20% di dispersione scolastica».