Minoranze contro la TARES
Minoranze contro la TARES
Politica

Provocazione minoranze: invito stamane per 8 firme di dissidenti

Opposizioni: «Proviamo a sciogliere il Consiglio Comunale». Forza Italia «Il silenzio del PD è emblematico»

Prosegue la polemica tra gli schieramenti e prosegue senza sosta l'invio dei botta e risposta a mezzo stampa. Le opposizioni in Consiglio Comunale (L'Alternativa, Andria 3, La Risposta, PD, IDV e SEL), in particolare, hanno lanciato sabato una provocazione ai possibili dissidenti della maggioranza guidata da Nicola Giorgino: «La nostra proposta è chiara, sciogliere il Consiglio Comunale e consentire alla Città di tornare a votare per scegliersi una nuova classe dirigente». I consiglieri di opposizione, insomma, scrivono che dalle 10 alle 12 di questa mattina saranno a Palazzo di Città in attesa di 8 consiglieri comunali dell'altro schieramento per tornare alle elezioni entro maggio prossimo. «Per ottenere questo risultato, abbiamo solo poche ore a disposizione - dicono dai partiti di minoranza - Infatti, superato il termine del 24 febbraio, non vi sarà più possibilità di elezioni a maggio, con il rischio di un lungo commissariamento fino ad aprile 2015. Occorrono 21 dimissioni. Noi di minoranza offriamo le nostre 13 personali disponibilità».

Se questo non accadesse, tuttavia, le opposizioni ribadiscono la loro volontà di continuare il proprio lavoro a Palazzo di Città: «Se gli esimi colleghi non vogliono cogliere questa estrema opportunità - scrivono ancora dalle minoranze - si sappia che non offriremo alcuno sconto sul nostro ruolo politico-istituzionale, pretendendo la immediata ripresa dell'attività consiliare, a partire dalla trattazione della nostra mozione di censura al Sindaco e alla Giunta (già protocollata lo scorso 14 gennaio) e, soprattutto, dalla discussione della proposta di deliberazione sulla modifica del TARES 2013, depositata per via d'urgenza in data 20 febbraio scorso».

Ma Forza Italia riporta l'attenzione verso la spaccatura del centro sinistra cittadino: «L'imbarazzo nella già lacerata minoranza di centro-sinistra è forte - scrivono dal partito di centro destra - Il PD, con la sua segreteria ed il suo capogruppo, non professa una parola dopo le dichiarazioni prive di alcuna legittimità giuridica e politica della leader del partito di Monti in città, Giovanna Bruno. Il silenzio del Partito Democratico, forza trainante della coalizione, sulle dichiarazioni riguardanti lo scioglimento del consiglio comunale per presunte infiltrazioni mafiose, è emblematico. Questi personaggi che reggono la sinistra da un ventennio comunque non ci meravigliano più di nulla. I cittadini li conoscono, conoscono le loro vicende e non hanno la memoria corta».
Solidarietà alla consigliere Bruno da Scelta Civica regionale

Un comunicato di Scelta Civica Puglia difende l'operato della coordinatrice provinciale del partito nato con Monti: «Piena solidarietà all'avvocato Giovanna Bruno per gli ingiustificati attacchi di carattere personale ricevuti dai partiti di maggioranza del Comune di Andria a seguito di una strumentale interpretazione delle sue dichiarazioni. Travalicare i limiti della buona educazione e del rispetto reciproco non dà una buona immagine della politica ed inibisce quel costruttivo e corretto dialogo indispensabile per risolvere i problemi reali della collettività. Scelta Civica auspica, quindi, un rinnovato confronto sui temi di effettivo interesse per la collettività di Andria nel reciproco e dovuto rispetto e, soprattutto per quanto riguarda la rivisitazione del Tares, nel ripristino della verità che risiede nell'oggettività delle condizioni di dissesto economico che hanno reso la sua applicazione ineludibile».
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