Territorio
Provincia Bat, primi in tutto tra disoccupazione e lavoro nero
Secondo Montaruli, Unimpresa Bat "L'assenza di politiche del lavoro condannano la Bat all'ultimo posto nel mondo"
Andria - domenica 8 gennaio 2017
Comunicato Stampa
"I dati divulgati dalla Cgil Bat, commentati dal segretario generale Giuseppe Deleonardis, parlano chiaro e parlano di una sconfitta che non ha giustificazione alcuna. Nei comuni della provincia Bat un cittadino su tre ha perso il lavoro".
E' quanto dichiara in una nota stampa, Savino Montaruli, di Unimpresa Bat.
"Questo dato lo si evince dal numero dei disoccupati iscritti ai centri per l'impiego della provincia che sono ben oltre il 30% della popolazione attiva di circa 150 mila persone. Se si aggiunge il numero degli inoccupati si raggiunge una percentuale di gente senza lavoro che supererebbe addirittura il 50%. Se si rapporta questa percentuale, che aumenta fino ad oltre il 60% se consideriamo il dato in funzione della disoccupazione giovanile, allora il dato è spaventoso. Infatti a livello nazionale e mondiale lo stato di allarme disoccupazione è tale già di fronte a percentuali che si aggirano intorno al 12-13% o addirittura al 7% in Paesi più virtuosi. Quelle "minime" percentuali di disoccupazione quindi già suscitano uno stato di allarme mondiale mentre di fronte ai dati della provincia Bat, che parlano di oltre il 50% di gente senza lavoro, tutto tace. Il fatto che questa provincia, anche in materia di occupazione e di lavoro sia ultima al mondo non susciti alcuna reazione è un sintomo che andrebbe seriamente analizzato clinicamente ma forse l'assenza di reazione e di analisi potrebbe addirittura far comodo alla schiera di politici e di burocrati che dovrebbero dare le risposte attese. Dopo la diffusione dei dati da parte della Cgil invece ci saremmo aspettati prese di posizione, giustificazioni, addirittura forse anche una caterva di dimissioni di massa per il fallimento totale o addirittura l'inesistenza delle politiche del lavoro in questa provincia. Invece nulla di nulla e tira a campare.
Il rapporto della Cgil dice anche un'altra cosa cioè che così come nelle percentuali di disoccupazione questa provincia è prima al mondo lo è anche per quanto riguarda il lavoro nero, grigio e sommerso. Infatti la provincia Bat è prima, primissima al mondo con percentuali estrapolate dalle ispezioni dell'Ispettorato del lavoro che parlano di lavoro nero nel territorio che si attesta al 42 per cento fino a punte del 66% nel manifatturiero mentre nell'edilizia e nel terziario si sfiora il 68%.
Anche sul dato relativo al lavoro nero una riflessione è doverosa. Infatti le contraddizioni sono tantissime in tal senso se è vero come è vero che sono proprio le fasce apparentemente più deboli economicamente, come quella dei giovani, a spendere di più pur essendo la fascia che risulta la più inoccupata dal punto di vista lavorativo. Sono anni, decenni che questa situazione di incertezza, di stallo e di inefficienza persiste. Il mancato o cattivo utilizzo delle Agenzie del Territorio, a partire dal Patto Territoriale Nord Barese Ofantino, vanificato nel suo intento, che andrebbe riqualificato e rivalutato invece che chiuso senza ammettere inefficienze e disfunzioni così come lo scarsissimo utilizzo dei fondi comunitari diretti ed indiretti per incapacità ed assenza di progettualità e di visione futura, sono alla base di questa condizione negativa che continua a portar via da questa terra le nostre esperienze professionali migliori, che non riesce neppure a far rientrare. A questa incapacità operativa e progettuale si aggiunga un generale stato di sfiducia nelle Istituzioni e nella politica sempre più frammentata, litigiosa, prepotente, autoreferenziale, scialba, dissociata, asociale, inerte ed inetta, lontana dalla gente, dal mondo associativo reale e sempre alla ricerca del consenso, a qualunque costo.
Nessuna estate -prosegue Montaruli-, nessun natale e nessun carnevale riuscirà a distogliere l'attenzione dal vero, profondo problema di questo territorio che è l'assenza di lavoro che produce di conseguenza anche delinquenza diffusa, emarginazione e conflitti sociali. La politica ed il mondo dirigente asservito, in tutto questo, ha profonde ed esclusive responsabilità perché altrimenti non sappiamo proprio a cosa possa e debba servire averli tutti a nostro carico senza che producano null'altro se non festicciole di piazza che vanno bene per gli ospiti delle masserie ma che non attecchiscono più per chi di assenza di lavoro ad a volte anche di fame sta morendo, anche nelle nostre città così "ospitali", così allegre e stravaganti".
E' quanto dichiara in una nota stampa, Savino Montaruli, di Unimpresa Bat.
"Questo dato lo si evince dal numero dei disoccupati iscritti ai centri per l'impiego della provincia che sono ben oltre il 30% della popolazione attiva di circa 150 mila persone. Se si aggiunge il numero degli inoccupati si raggiunge una percentuale di gente senza lavoro che supererebbe addirittura il 50%. Se si rapporta questa percentuale, che aumenta fino ad oltre il 60% se consideriamo il dato in funzione della disoccupazione giovanile, allora il dato è spaventoso. Infatti a livello nazionale e mondiale lo stato di allarme disoccupazione è tale già di fronte a percentuali che si aggirano intorno al 12-13% o addirittura al 7% in Paesi più virtuosi. Quelle "minime" percentuali di disoccupazione quindi già suscitano uno stato di allarme mondiale mentre di fronte ai dati della provincia Bat, che parlano di oltre il 50% di gente senza lavoro, tutto tace. Il fatto che questa provincia, anche in materia di occupazione e di lavoro sia ultima al mondo non susciti alcuna reazione è un sintomo che andrebbe seriamente analizzato clinicamente ma forse l'assenza di reazione e di analisi potrebbe addirittura far comodo alla schiera di politici e di burocrati che dovrebbero dare le risposte attese. Dopo la diffusione dei dati da parte della Cgil invece ci saremmo aspettati prese di posizione, giustificazioni, addirittura forse anche una caterva di dimissioni di massa per il fallimento totale o addirittura l'inesistenza delle politiche del lavoro in questa provincia. Invece nulla di nulla e tira a campare.
Il rapporto della Cgil dice anche un'altra cosa cioè che così come nelle percentuali di disoccupazione questa provincia è prima al mondo lo è anche per quanto riguarda il lavoro nero, grigio e sommerso. Infatti la provincia Bat è prima, primissima al mondo con percentuali estrapolate dalle ispezioni dell'Ispettorato del lavoro che parlano di lavoro nero nel territorio che si attesta al 42 per cento fino a punte del 66% nel manifatturiero mentre nell'edilizia e nel terziario si sfiora il 68%.
Anche sul dato relativo al lavoro nero una riflessione è doverosa. Infatti le contraddizioni sono tantissime in tal senso se è vero come è vero che sono proprio le fasce apparentemente più deboli economicamente, come quella dei giovani, a spendere di più pur essendo la fascia che risulta la più inoccupata dal punto di vista lavorativo. Sono anni, decenni che questa situazione di incertezza, di stallo e di inefficienza persiste. Il mancato o cattivo utilizzo delle Agenzie del Territorio, a partire dal Patto Territoriale Nord Barese Ofantino, vanificato nel suo intento, che andrebbe riqualificato e rivalutato invece che chiuso senza ammettere inefficienze e disfunzioni così come lo scarsissimo utilizzo dei fondi comunitari diretti ed indiretti per incapacità ed assenza di progettualità e di visione futura, sono alla base di questa condizione negativa che continua a portar via da questa terra le nostre esperienze professionali migliori, che non riesce neppure a far rientrare. A questa incapacità operativa e progettuale si aggiunga un generale stato di sfiducia nelle Istituzioni e nella politica sempre più frammentata, litigiosa, prepotente, autoreferenziale, scialba, dissociata, asociale, inerte ed inetta, lontana dalla gente, dal mondo associativo reale e sempre alla ricerca del consenso, a qualunque costo.
Nessuna estate -prosegue Montaruli-, nessun natale e nessun carnevale riuscirà a distogliere l'attenzione dal vero, profondo problema di questo territorio che è l'assenza di lavoro che produce di conseguenza anche delinquenza diffusa, emarginazione e conflitti sociali. La politica ed il mondo dirigente asservito, in tutto questo, ha profonde ed esclusive responsabilità perché altrimenti non sappiamo proprio a cosa possa e debba servire averli tutti a nostro carico senza che producano null'altro se non festicciole di piazza che vanno bene per gli ospiti delle masserie ma che non attecchiscono più per chi di assenza di lavoro ad a volte anche di fame sta morendo, anche nelle nostre città così "ospitali", così allegre e stravaganti".