Politica
Province: la Consulta dichiara incostituzionale il riordino
La BAT resterà in vita sino ad un eventuale diverso intervento del Governo. Ventola: «Azzerate le disposizioni del Decreto Legge, ora si esca dallo stallo»
Andria - giovedì 4 luglio 2013
13.15
La riforma sul riordino delle Province è stata dichiarata dalla Consulta incostituzionale. Sono diversi i punti illegittimi dei decreti legge che l'allora Governo Monti aveva varato sia nel 2011 che nel 2012. In particolare, l'attenzione della Corte si è concentrata sulla finalità di un atto come il "Decreto Legge" che in genere è utilizzato solo per fronteggiare casi straordinari e di necessità d'urgenza: «E' strumento normativo non utilizzabile per realizzare una riforma organica e di sistema quale quella prevista dalle norme censurate nel presente giudizio», hanno scritto in un comunicato i Giudici della Consulta, «alcuni commi, infatti, violano l'articolo 77 della Costituzione dedicato ai decreti legge in relazione agli articoli 117 e 133 sulle competenze di Stato e Regioni».
C'è soddisfazione nella BAT ed in particolare nelle parole di Francesco Ventola, Presidente della BAT, che si è da subito battuto per la "non fine" di un ente appena nato come la sesta provincia pugliese: «Non è per immodestia ma sono stato tra i primi ad evidenziare la illegittimità costituzionale delle decisioni assunte sul riordino delle Province. Quello che mi interessava allora e che continua ad interessarmi oggi, non è l'aspetto formale quanto, invece, quello sostanziale. Le disposizioni del decreto legge, e di tutto quello che ne è conseguito, oggi azzerate dalla Corte Costituzionale, hanno creato solo una confusione enorme all'interno di un assetto costituzionale, normativo ed amministrativo lasciando seri dubbi sull'efficacia concreta degli obiettivi di riduzione della spesa. Creare disordine del sistema dei servizi significa dare un grosso disagio a carico dei cittadini e contrapposizione inutile e dannosa tra i diversi livelli istituzionali. Per quanto ci riguarda più direttamente - ha concluso Ventola - urge ora che le Province pugliesi incontrino il Governatore Nichi Vendola. Sono numerose le questioni da chiarire per superare l'impasse creata dalla fase transitoria e di incertezza dell'ultimo periodo».
C'è soddisfazione nella BAT ed in particolare nelle parole di Francesco Ventola, Presidente della BAT, che si è da subito battuto per la "non fine" di un ente appena nato come la sesta provincia pugliese: «Non è per immodestia ma sono stato tra i primi ad evidenziare la illegittimità costituzionale delle decisioni assunte sul riordino delle Province. Quello che mi interessava allora e che continua ad interessarmi oggi, non è l'aspetto formale quanto, invece, quello sostanziale. Le disposizioni del decreto legge, e di tutto quello che ne è conseguito, oggi azzerate dalla Corte Costituzionale, hanno creato solo una confusione enorme all'interno di un assetto costituzionale, normativo ed amministrativo lasciando seri dubbi sull'efficacia concreta degli obiettivi di riduzione della spesa. Creare disordine del sistema dei servizi significa dare un grosso disagio a carico dei cittadini e contrapposizione inutile e dannosa tra i diversi livelli istituzionali. Per quanto ci riguarda più direttamente - ha concluso Ventola - urge ora che le Province pugliesi incontrino il Governatore Nichi Vendola. Sono numerose le questioni da chiarire per superare l'impasse creata dalla fase transitoria e di incertezza dell'ultimo periodo».