Territorio
Profilo della salute ad Andria: “È un buon inizio, ora impegno su contrattazione sociale”
All’indomani della conferma della disponibilità dei primi dati epidemiologici necessari per la stesura del Profilo della salute intervengono i sindacati
Andria - mercoledì 13 aprile 2022
15.57
"Uno strumento decisivo, ed in continuo divenire, necessario per l'Amministrazione per conoscere i macro dati di sviluppo della città, la natura di alcuni fenomeni, i perché di alcuni trend", così ha definito il sindaco di Andria, Giovanna Bruno il Profilo della Salute nel corso di un incontro che si è svolto nei giorni scorsi in Municipio alla presenza della Dg della Asl Bat, Tiziana Di Matteo, nel corso del quale è arrivata la conferma della disponibilità dei primi dati epidemiologici aggiornati al periodo di studio per arrivare alla stesura del documento sulla salubrità della città.
"Condividiamo il percorso messo in campo dal Comune, con funzione di coordinamento del Comitato tecnico-scientifico per la redazione del Profilo della salute della Città, unitamente alle associazioni e alla Asl che si sono incontrate per riprendere ed affrontare un tema delicato che la fase pandemica ha certamente rallentato in termini di protezione della salute e del benessere. Tutto ciò è da considerarsi come un buon inizio per dare una spinta in modo di vivere la vita in qualità e nelle scelte di vita salutare", commentano Felice Pelagio, segretario generale Spi Cgil Bat, Ileana Remini, segretaria generale Fp Cgil Bat e Michele Valente, segretario generale Cgil Bat.
"La salute e il benessere migliorano lo stato di benessere fisico e mentale ed è per queste ragioni che attenzionare la città in un'ottica della riduzione delle disuguaglianze ed intervenire sulla vita delle persone, nelle loro abitudini, significa migliorare la vita, la qualità della vita. In tutto ciò serve investire anche sulla partecipazione in ambito socio-culturale, economico e civile ma anche è necessario pensare allo sport, all'alimentazione e a stili di vita diversi, elevando in tal modo la responsabilità individuale e collettiva della comunità. E qui Cgil, Fp e Spi Bat vogliono ricordare che riprendere l'eticità di alcuni valori come il superamento delle disuguaglianze e il rispetto dell'ambiente significa mettere al centro la condizione e la salute delle persone, a partire dal coinvolgimento dell'intera popolazione ed in modo particolare dei giovani sui quali intervenire anche attraverso la formazione e l'informazione scolastica e pubblica. Il futuro di una città si chiama qualità dell'intero territorio a partire al recupero delle aree svantaggiate e di degrado e questo sta nel recuperare maggiori investimenti e maggiori servizi pubblici in tutti i settori sanità, trasporti, ambiente, rigenerazione delle periferie e tutela del paesaggio".
"Affrontare questo tema di grande interesse collettivo, può essere anche l'occasione concreta per ridiscutere e valutare il grado di funzionalità complessiva dei servizi sanitari e socio sanitari, perché questo significa migliorare la condizione di vita, in modo particolare per migliorare le condizioni dei tanti soggetti fragili e deboli, spesso anche isolati, che sono appunto gli anziani i pensionati, disabili, non autosufficienti. Oggi, più di ieri, - sottolineano Pelagio, Remini e Valente - le disuguaglianze hanno colpito proprio le fasce dei precari, degli anziani, di tante famiglie sia in termini economici che sociali per cui migliorare la condizione di benessere e qualità della vita significa investire soprattutto in risorse sui bisogni economici, reddituali e sociali favorendo il rapporto con i cittadini. L'impegno è attenzionare le politiche sulla salute e del welfare anche attraverso la contrattazione sociale con gli Enti locali perché ormai rappresentano i soggetti che in termini di progettualità e di risorse sono i maggiori destinatari anche per cambiare la vita dei tanti bisogni ed esigenze".
"Condividiamo il percorso messo in campo dal Comune, con funzione di coordinamento del Comitato tecnico-scientifico per la redazione del Profilo della salute della Città, unitamente alle associazioni e alla Asl che si sono incontrate per riprendere ed affrontare un tema delicato che la fase pandemica ha certamente rallentato in termini di protezione della salute e del benessere. Tutto ciò è da considerarsi come un buon inizio per dare una spinta in modo di vivere la vita in qualità e nelle scelte di vita salutare", commentano Felice Pelagio, segretario generale Spi Cgil Bat, Ileana Remini, segretaria generale Fp Cgil Bat e Michele Valente, segretario generale Cgil Bat.
"La salute e il benessere migliorano lo stato di benessere fisico e mentale ed è per queste ragioni che attenzionare la città in un'ottica della riduzione delle disuguaglianze ed intervenire sulla vita delle persone, nelle loro abitudini, significa migliorare la vita, la qualità della vita. In tutto ciò serve investire anche sulla partecipazione in ambito socio-culturale, economico e civile ma anche è necessario pensare allo sport, all'alimentazione e a stili di vita diversi, elevando in tal modo la responsabilità individuale e collettiva della comunità. E qui Cgil, Fp e Spi Bat vogliono ricordare che riprendere l'eticità di alcuni valori come il superamento delle disuguaglianze e il rispetto dell'ambiente significa mettere al centro la condizione e la salute delle persone, a partire dal coinvolgimento dell'intera popolazione ed in modo particolare dei giovani sui quali intervenire anche attraverso la formazione e l'informazione scolastica e pubblica. Il futuro di una città si chiama qualità dell'intero territorio a partire al recupero delle aree svantaggiate e di degrado e questo sta nel recuperare maggiori investimenti e maggiori servizi pubblici in tutti i settori sanità, trasporti, ambiente, rigenerazione delle periferie e tutela del paesaggio".
"Affrontare questo tema di grande interesse collettivo, può essere anche l'occasione concreta per ridiscutere e valutare il grado di funzionalità complessiva dei servizi sanitari e socio sanitari, perché questo significa migliorare la condizione di vita, in modo particolare per migliorare le condizioni dei tanti soggetti fragili e deboli, spesso anche isolati, che sono appunto gli anziani i pensionati, disabili, non autosufficienti. Oggi, più di ieri, - sottolineano Pelagio, Remini e Valente - le disuguaglianze hanno colpito proprio le fasce dei precari, degli anziani, di tante famiglie sia in termini economici che sociali per cui migliorare la condizione di benessere e qualità della vita significa investire soprattutto in risorse sui bisogni economici, reddituali e sociali favorendo il rapporto con i cittadini. L'impegno è attenzionare le politiche sulla salute e del welfare anche attraverso la contrattazione sociale con gli Enti locali perché ormai rappresentano i soggetti che in termini di progettualità e di risorse sono i maggiori destinatari anche per cambiare la vita dei tanti bisogni ed esigenze".