Eventi e cultura
Presentato il romanzo “La Pasqua Bassa” al Museo Diocesano
Del Giudice: «Una storia vera che nonostante la morte racconta vita»
Andria - lunedì 22 febbraio 2016
10.00
Sabato sera 20 febbraio, presso il salone del Museo Diocesano, Antonio Del Giudice ha presentato il suo libro "La Pasqua Bassa". Si tratta di una riedizione, dopo il grande successo avuto nella prima edizione del 2008. L'autore, spinto dal desiderio di rivalorizzare il suo romanzo e offrire la possibilità di leggerlo a tutti coloro che non ne hanno avuto l'occasione, racconta la sua opera sottolineando che la vicenda narrata è stata ispirata da una storia vera.
«La storia – spiega l'autore – riguarda un ragazzo che parte soldato a 18 anni. Dopo l'8 settembre del 1943, ha 21 anni ed è quasi arrivato a casa a Barletta, dove c'è un campo di raccolta di prigionieri dei tedeschi. Egli viene catturato, cerca di scappare, ma non ce la fa, e viene ucciso. Suo padre va a prendersi il corpo del ragazzo, e lo porta ad Andria a casa sua, intorno al novembre del '43. La Caterina e le altre donne del romanzo sono colore che prendono in mano il disastro della guerra e cominciano a governare la casa, la terra, il lavoro, e la vita riparte grazie alle donne. Questo viene fuori dal romanzo. Si tratta di un vero episodio accaduto nella mia famiglia, poiché questo ragazzo era un cugino della mia mamma ed è una storia che io ho sentito raccontare da quando avevo tre anni». Alla presentazione del libro erano presenti Sabino Zinni, consigliere regionale, il prof. Paolo Farina, direttore di Odysseo, e don Gianni Massaro, delegato dell'Amministratore Apostolico della diocesi di Andria – Canosa – Minervino.
«Il romanzo – ha detto don Gianni Massaro – è attraversato da una domanda sul dolore. Un dolore forte perché riguarda la perdita di un figlio e che trova due risposte diverse: da un lato la risposta del padre che si lascia andare e alla fine muore con il figlio, dall'altro, invece, c'è la forza di una mamma che, spinta proprio dall'amore verso l'altra figliuola, ritrova la voglia e la forza di vivere. Il romanzo è un inno alla vita perché ci dice che l'amore è molto più forte della morte stessa, e che nella vita diventa importante reagire». La presentazione è stata accompagnata anche dalla partecipazione dell'attrice Agata Paradiso che ha interpretato alcuni brani del romanzo.
«La storia – spiega l'autore – riguarda un ragazzo che parte soldato a 18 anni. Dopo l'8 settembre del 1943, ha 21 anni ed è quasi arrivato a casa a Barletta, dove c'è un campo di raccolta di prigionieri dei tedeschi. Egli viene catturato, cerca di scappare, ma non ce la fa, e viene ucciso. Suo padre va a prendersi il corpo del ragazzo, e lo porta ad Andria a casa sua, intorno al novembre del '43. La Caterina e le altre donne del romanzo sono colore che prendono in mano il disastro della guerra e cominciano a governare la casa, la terra, il lavoro, e la vita riparte grazie alle donne. Questo viene fuori dal romanzo. Si tratta di un vero episodio accaduto nella mia famiglia, poiché questo ragazzo era un cugino della mia mamma ed è una storia che io ho sentito raccontare da quando avevo tre anni». Alla presentazione del libro erano presenti Sabino Zinni, consigliere regionale, il prof. Paolo Farina, direttore di Odysseo, e don Gianni Massaro, delegato dell'Amministratore Apostolico della diocesi di Andria – Canosa – Minervino.
«Il romanzo – ha detto don Gianni Massaro – è attraversato da una domanda sul dolore. Un dolore forte perché riguarda la perdita di un figlio e che trova due risposte diverse: da un lato la risposta del padre che si lascia andare e alla fine muore con il figlio, dall'altro, invece, c'è la forza di una mamma che, spinta proprio dall'amore verso l'altra figliuola, ritrova la voglia e la forza di vivere. Il romanzo è un inno alla vita perché ci dice che l'amore è molto più forte della morte stessa, e che nella vita diventa importante reagire». La presentazione è stata accompagnata anche dalla partecipazione dell'attrice Agata Paradiso che ha interpretato alcuni brani del romanzo.