Eventi e cultura
Presentato il libro "La libertà oltre il bosco dei faggi"
De Feo: «Storia della famiglia Schonheit testimonianza forte»
Andria - sabato 6 febbraio 2016
11.03
Nel gremito auditorium della scuola media "Cafaro" di Andria è stato presentato il libro "La libertà oltre il bosco dei faggi" della scrittrice Rosa De Feo. Nell'incontro al quale hanno preso parte la dirigente dell'istituto Grazia Suriano, il presidente del Club Unesco Andria Giovanni Di Bari, il presidente del Lions Club di Andria Giovanni Vurchio e la stessa scrittrice, è stata messa in risalto la storia della famiglia Schnheit, una testimonianza forte sull'olocausto in terra tedesca.
«Il bosco dei faggi non è altro che Buchenvald - esordisce Rosa De Feo - e racconto la storia di Franco e la sua famiglia deportati nei campi di concentramento tedeschi: papà Franco e Carlo furono portati a Buchenvald, la madre invece a Ravelbruck. La storia riguarda questo ragazzo 16enne che di colpo deve lasciare tutto a causa delle leggi razziali, abbandonare la scuola pubblica, ed essere prima portato a Fossoli e poi trasferito nel campo di concentramento di Buchenvald. In una situazione così drammatica - continua la scrittrice - lui non vedeva l'ora di tornare a casa per poter riprendere i suoi studi e poter continuare la sua vita anche se nulla era più come prima. Questa è una lezione di vita che è giusto imparare anche nei giorni nostri».
«Prevenire ulteriori genocidi che non sono cosi distanti - afferma Giovanni Di Bari presidente del Club Unesco - come la guerra di religione in ex Jugoslavia, o quello che sta accadendo nello stato islamico dove chi non la pensa come i terroristi dell'Isis vengono annientati, quindi è giusto che l'educazione parta dalle scuole perchè riteniamo che il rispetto dell'altro, l'educazione possano essere insegnati sin da subito. Questa - conclude Di Bari - è la base del rispetto diritti umani e della promozione della pace».
«Il bosco dei faggi non è altro che Buchenvald - esordisce Rosa De Feo - e racconto la storia di Franco e la sua famiglia deportati nei campi di concentramento tedeschi: papà Franco e Carlo furono portati a Buchenvald, la madre invece a Ravelbruck. La storia riguarda questo ragazzo 16enne che di colpo deve lasciare tutto a causa delle leggi razziali, abbandonare la scuola pubblica, ed essere prima portato a Fossoli e poi trasferito nel campo di concentramento di Buchenvald. In una situazione così drammatica - continua la scrittrice - lui non vedeva l'ora di tornare a casa per poter riprendere i suoi studi e poter continuare la sua vita anche se nulla era più come prima. Questa è una lezione di vita che è giusto imparare anche nei giorni nostri».
«Prevenire ulteriori genocidi che non sono cosi distanti - afferma Giovanni Di Bari presidente del Club Unesco - come la guerra di religione in ex Jugoslavia, o quello che sta accadendo nello stato islamico dove chi non la pensa come i terroristi dell'Isis vengono annientati, quindi è giusto che l'educazione parta dalle scuole perchè riteniamo che il rispetto dell'altro, l'educazione possano essere insegnati sin da subito. Questa - conclude Di Bari - è la base del rispetto diritti umani e della promozione della pace».