Territorio
Presentato ieri il Piano Paesaggistico Regionale
Barbanente: «Prevenire gli sfregi e progettare i territori»
Puglia - mercoledì 18 febbraio 2015
Sono stati resi noti ieri i contenuti della delibera di approvazione del Piano Paesaggistico Territoriale della Regione Puglia (Pptr), che entrerà in vigore con la pubblicazione sul Bollettino Ufficiale.
Si tratta, secondo l'assessore all'Urbanistica della Regione Puglia Barbanente, di un Piano più flessibile rispetto al vecchio PUTT. L'assessore, però, ha precisato che «flessibile non significa deroga, ma significa tener conto che un piano, alla scala regionale, non può essere privo di errori e omissioni. C'è un articolo delle norme tecniche di attuazione, il 104, che consente a tutti i soggetti, una volta entrato in vigore il Piano, di chiedere delle rettifiche, allegando adeguata documentazione, laddove le perimetrazioni dei vincoli, non siano corrette».
La Barbanente ha spiegato che il Piano prevede una parte che riguarda il sistema delle conoscenze. «Voglio sottolineare - ha spiegato - che questo piano finalmente rende certo e trasparente agli operatori e ai cittadini tutto il sistema delle tutele, perchè noi abbiamo disponibili in rete, con accesso libero e gratuito, tutto il sistema dei vincoli e delle tutele, molti dei quali vigono dagli anni '50, quelli decretati e dalla legge Galasso dell'85, quelli introdotti per legge. Era un paradosso - ha continuato - che non si potessero ancora avere dei limiti certi su questi beni. Dall'altro lato il Piano contiene una serie di regole per la trasformazione del paesaggio, condivise con il Ministero, che consentono, una volta che i Comuni avranno adeguato entro un anno dalla data di entrata in vigore del Piano, i propri strumenti urbanistici generali al Piano stesso, consentiranno di non avere più il carattere vincolante dell'autorizzazione paesaggistica ministeriale, quella che rilasciano le soprintendenze, ma solo obbligatorio.
Nei fatti - ha aggiunto - per i comuni che si sono adeguati al PUTT il procedimento di adeguamento è semplificato ma anche per il comuni non adeguati ci sono regole certe e condivise. Noi miriamo - ha concluso Angela Barbanente - da un lato a prevenire e reprimere laddove si commettono degli sfregi al territorio e dall'altro a progettare anche con il supporto di finanziamenti pubblici, che noi abbiamo già previsto per la riqualficazione dei paesaggi costieri, delle periferie urbane, dei paesaggi agrari e la connessione del paesaggio rurale con i centri storici del nostri territori».
Nel piano anche 5 progetti: la rete ecologica regionale, la riqualificazione dei paesaggi costieri, il patto città-campagna, il sistema della mobilità dolce, il sistema dei beni culturali, integrato con la carta dei beni culturali.
Si tratta, secondo l'assessore all'Urbanistica della Regione Puglia Barbanente, di un Piano più flessibile rispetto al vecchio PUTT. L'assessore, però, ha precisato che «flessibile non significa deroga, ma significa tener conto che un piano, alla scala regionale, non può essere privo di errori e omissioni. C'è un articolo delle norme tecniche di attuazione, il 104, che consente a tutti i soggetti, una volta entrato in vigore il Piano, di chiedere delle rettifiche, allegando adeguata documentazione, laddove le perimetrazioni dei vincoli, non siano corrette».
La Barbanente ha spiegato che il Piano prevede una parte che riguarda il sistema delle conoscenze. «Voglio sottolineare - ha spiegato - che questo piano finalmente rende certo e trasparente agli operatori e ai cittadini tutto il sistema delle tutele, perchè noi abbiamo disponibili in rete, con accesso libero e gratuito, tutto il sistema dei vincoli e delle tutele, molti dei quali vigono dagli anni '50, quelli decretati e dalla legge Galasso dell'85, quelli introdotti per legge. Era un paradosso - ha continuato - che non si potessero ancora avere dei limiti certi su questi beni. Dall'altro lato il Piano contiene una serie di regole per la trasformazione del paesaggio, condivise con il Ministero, che consentono, una volta che i Comuni avranno adeguato entro un anno dalla data di entrata in vigore del Piano, i propri strumenti urbanistici generali al Piano stesso, consentiranno di non avere più il carattere vincolante dell'autorizzazione paesaggistica ministeriale, quella che rilasciano le soprintendenze, ma solo obbligatorio.
Nei fatti - ha aggiunto - per i comuni che si sono adeguati al PUTT il procedimento di adeguamento è semplificato ma anche per il comuni non adeguati ci sono regole certe e condivise. Noi miriamo - ha concluso Angela Barbanente - da un lato a prevenire e reprimere laddove si commettono degli sfregi al territorio e dall'altro a progettare anche con il supporto di finanziamenti pubblici, che noi abbiamo già previsto per la riqualficazione dei paesaggi costieri, delle periferie urbane, dei paesaggi agrari e la connessione del paesaggio rurale con i centri storici del nostri territori».
Nel piano anche 5 progetti: la rete ecologica regionale, la riqualificazione dei paesaggi costieri, il patto città-campagna, il sistema della mobilità dolce, il sistema dei beni culturali, integrato con la carta dei beni culturali.