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Vita di città

Precari al tempo del Coronavirus: gli OSS chiedono certezze

La lettera firmata da ben 66 Operatori soci sanitari della Asl Bat

Sono in prima linea, nelle corsie e nei reparti degli ospedali del territorio, pronti a dare il loro contributo per fronteggiare l'emergenza Coronavirus.

Sono operatori socio sanitari precari in servizio nelle tre principali strutture dell'Asl Bt: il "Dimiccoli" di Barletta, il "Bonomo" di Andria e il "Vittorio Emanuele II" di Bisceglie, quest'ultimo individuato quale Covid hospital per la provincia (e non solo).

Chiedono stabilità lavorativa. Chiedono il riconoscimento di una precedenza nella stabilizzazione dei contratti.

Questa è la lettera aperta sottoscritta da ben 66 di loro.
Ci sono giornate che ti pongono davanti a un bivio. Ci sono giornate che ti lasciano con l'amaro in bocca…
Poi ci sono giornate in cui consulti sul telefono quell'applicazione che ti lega ad altre persone, a colleghi che nel frattempo sono diventati amici…
Leggi la loro delusione per un'aspettativa non realizzata, per un sogno che sembra allontanarsi… e pensi: "Cosa posso fare? Cosa possiamo fare? "

È quanto accaduto a noi, operatori socio sanitari in servizio nelle unità operative dell'Asl Bt con contratto a tempo determinato, rinnovato al 30/09/2020 con delibera n° 706 del 9 aprile scorso a seguito della pubblicazione della graduatoria del Concorso pubblico regionale per "2445 posti di operatore socio sanitario" indetto da Ospedali Riuniti Azienda Ospedaliera Universitaria di Foggia, pubblicato sul sito aziendale con determina dirigenziale n° 1262 del 17 aprile 2020.

Inutile ribadire le innumerevoli incongruenze del concorso, ancora in fase di valutazione e accertamento, che ci vede comunque idonei nella graduatoria di questa storia infinita. Proprio a tal proposito e considerato il particolare momento storico e soprattutto lavorativo nel quale siamo impegnati, tutti insieme, in prima linea nei nostri relativi ambiti e competenze, nonostante l'ansia legittima che i nostri rapporti di lavoro possano interrompersi improvvisamente per dar legittimamente posto ai vincitori di concorso, il nostro impegno è rimasto immutabile e l'abbiamo profuso, sia per passione e per etica del lavoro che per tutelare gli interessi dell'azienda, rinunciando quando richiesto a ferie, permessi, etc…

Ciò soprattutto per rispetto di quell'utenza che ha bisogno - specie ora - di cure e professionalità; ciascuno di noi ha maturato un'esperienza e una praticità tali da saper perfettamente gestire questa situazione di emergenza, all'interno delle unità operative, in collaborazione costante col resto del personale medico-infermieristico.

È vero, nessuno è insostituibile, ma di certo noi sappiamo di essere un valore aggiunto per tutti i nostri colleghi, che col tempo e sempre più sicuri delle nostre capacità hanno imparato a fidarsi ciecamente del nostro operato.

Considerata la reale necessità di personale di supporto all'interno delle Asl, chiediamo la possibilità di una continuità lavorativa stabile, in virtù di questa delicata situazione, e dell'esperienza lavorativa maturata per una più fluente organizzazione del lavoro di ogni unità operativa, che potrebbe peraltro essere da spunto per le altre realtà sanitarie e di sicuro meritato riconoscimento per noi. Vorremmo solo abbandonare questo stato di precarietà; vorremmo solo che fosse premiata la passione con cui stiamo affrontando questo momento. Chiediamo semplicemente che ci sia riconosciuta la precedenza nella trasformazione dei nostri contratti.
Qualcuno prenda questa nostra situazione davvero a cuore… Ci piacerebbe tanto.
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