Eventi e cultura
Povia: "Dobbiamo salvare l'innocenza", in scena il concerto convegno
L'auditorium “Baglioni” di Andria, gremito dalla presenza di un pubblico numeroso
Andria - venerdì 7 aprile 2017
Martedì scorso, 4 aprile, si è tenuto presso l'auditorium "Riccardo Baglioni" di Andria, alla presenza di un pubblico numeroso, lo spettacolo "Dobbiamo salvare l'innocenza" organizzato dall'Istituto comprensivo "Jannuzzi- Di Donna", la Comunità Papa Giovanni XXIII, l'associazione "Punto.it", il "Comitato Progetto Uomo", l'associazione "DivinApulia" e patrocinato dal Comune di Andria e dalla Pastorale familiare della Diocesi di Andria.
Ad aprire la serata il "Piccolo Coro Note Lilla'' composto dai bambini della scuola dell'infanzia e primaria dell'Istituto Comprensivo Jannuzzi-Di Donna che ha omaggiato la platea con l'esecuzione di tre brani musicali tra cui "I bambini fanno ooh..." di Povia.
Lo spettacolo teatrale, impostato sotto forma di concerto-convegno, si è piacevolmente snodato con canzoni cantate dal cantante Povia, vincitore di Sanremo 2006, e testi raccontati da un bravissimo avvocato, Gianfranco Amato, presidente nazionale dell'Associazione "Giuristi per la Vita" e segretario del movimento "Popolo della Famiglia".
L'argomento cardine dello spettacolo è stato la tutela della famiglia naturale (non tradizionale, aggettivo che egli stesso considera negativo) intesa come cellula fondante della Comunità. Partendo dal riconoscimento dell'unicità, insostituibilità e complementarietà dei due sessi, uomo e donna. La tematica affrontata ha come missione la difesa, senza compromessi, dell'istituzione che naturalmente deriva dall'unione di queste due fondamentali identità, una difesa che passa in particolare attraverso l'impegno di salvare e tutelare l'infanzia.
L'avv. Amato, nel suo approccio argomentativo non religioso bensì storico-filosofico e razionale, ha evidenziato che la famiglia composta dall'uomo, dalla donna e dalla loro prole è un fatto di natura, prima ancora che culturale e religioso.
Ha iniziato a parlare della famiglia di Eulau, in Germania, il più antico nucleo familiare mai ritrovato e composto da padre, madre e due figli, trovati sepolti in un lungo abbraccio durato 4600 anni. Successivamente il discorso si è spostato sui classici Aristotele, Cicerone e solo in ultimo sono subentrate le tematiche religiose, il tutto per far capire che la famiglia non è una costruzione del cristianesimo ma un dato di natura che precede lo Stato e la Chiesa.
L' avv. Amato ha precisato che negli ultimi anni, nella nostra Nazione e in altri Paesi, la famiglia non è più stata considerata come un elemento oggettivo di natura, ma come una variabile socio culturale e pertanto soggetta al cambiamento.
Se in Italia si è arrivati alla legge attuale cd. Cirinnà, lo si deve alla linea del politically correct ma, secondo lo stesso relatore, bisogna opporsi a questo sistema di pensiero e non rinunciare a perseguire i propri ideali anche se contrari ad una forma di potere che punta all'omologazione.
Ad intervallare il monologo espositivo dell'avvocato sono state le canzoni di Povia, alcune del suo repertorio già note al grande pubblico ed alcune meno conosciute ma che, nel contempo, erano strettamente attinenti con la tematica trattata.
Il duo Povia-Amato ha espresso così il loro modo di intendere la società con un pensiero che ha lasciato a tutti gli spettatori un importante spunto di riflessione, una sollecitazione ad un maggiore approfondimento della tematica e invitando tutti ad una partecipazione attiva sulle decisioni prese dalla politica.
Ad aprire la serata il "Piccolo Coro Note Lilla'' composto dai bambini della scuola dell'infanzia e primaria dell'Istituto Comprensivo Jannuzzi-Di Donna che ha omaggiato la platea con l'esecuzione di tre brani musicali tra cui "I bambini fanno ooh..." di Povia.
Lo spettacolo teatrale, impostato sotto forma di concerto-convegno, si è piacevolmente snodato con canzoni cantate dal cantante Povia, vincitore di Sanremo 2006, e testi raccontati da un bravissimo avvocato, Gianfranco Amato, presidente nazionale dell'Associazione "Giuristi per la Vita" e segretario del movimento "Popolo della Famiglia".
L'argomento cardine dello spettacolo è stato la tutela della famiglia naturale (non tradizionale, aggettivo che egli stesso considera negativo) intesa come cellula fondante della Comunità. Partendo dal riconoscimento dell'unicità, insostituibilità e complementarietà dei due sessi, uomo e donna. La tematica affrontata ha come missione la difesa, senza compromessi, dell'istituzione che naturalmente deriva dall'unione di queste due fondamentali identità, una difesa che passa in particolare attraverso l'impegno di salvare e tutelare l'infanzia.
L'avv. Amato, nel suo approccio argomentativo non religioso bensì storico-filosofico e razionale, ha evidenziato che la famiglia composta dall'uomo, dalla donna e dalla loro prole è un fatto di natura, prima ancora che culturale e religioso.
Ha iniziato a parlare della famiglia di Eulau, in Germania, il più antico nucleo familiare mai ritrovato e composto da padre, madre e due figli, trovati sepolti in un lungo abbraccio durato 4600 anni. Successivamente il discorso si è spostato sui classici Aristotele, Cicerone e solo in ultimo sono subentrate le tematiche religiose, il tutto per far capire che la famiglia non è una costruzione del cristianesimo ma un dato di natura che precede lo Stato e la Chiesa.
L' avv. Amato ha precisato che negli ultimi anni, nella nostra Nazione e in altri Paesi, la famiglia non è più stata considerata come un elemento oggettivo di natura, ma come una variabile socio culturale e pertanto soggetta al cambiamento.
Se in Italia si è arrivati alla legge attuale cd. Cirinnà, lo si deve alla linea del politically correct ma, secondo lo stesso relatore, bisogna opporsi a questo sistema di pensiero e non rinunciare a perseguire i propri ideali anche se contrari ad una forma di potere che punta all'omologazione.
Ad intervallare il monologo espositivo dell'avvocato sono state le canzoni di Povia, alcune del suo repertorio già note al grande pubblico ed alcune meno conosciute ma che, nel contempo, erano strettamente attinenti con la tematica trattata.
Il duo Povia-Amato ha espresso così il loro modo di intendere la società con un pensiero che ha lasciato a tutti gli spettatori un importante spunto di riflessione, una sollecitazione ad un maggiore approfondimento della tematica e invitando tutti ad una partecipazione attiva sulle decisioni prese dalla politica.