Vita di città
Piscina comunale di Andria chiusa da tre anni, la rabbia di una mamma: «Stufi di fare gli agonisti altrove»
Uno striscione rivolto alla sindaca Bruno è stato affisso al cancello della struttura sita in via delle Querce
Andria - giovedì 23 giugno 2022
15.08
Cresce la delusione e il malcontento di numerosi cittadini per la mancata riapertura della piscina comunale di Andria. Iconico e rappresentativo di questa situazione è lo striscione affisso da una mamma al cancello della struttura in via delle Querce, con un appello diretto a Giovanna Bruno: «Sindaca, riapri la piscina che siamo stufi di fare gli agonisti di altri paesi! (Tutti devono tornare al proprio lavoro)». Una richiesta che, certamente, è condivisa da tante famiglie andriesi costrette a portare i propri figli nei paesi vicini per coltivare la passione per il nuoto.
Sembrava ormai cosa fatta per la riapertura dell'impianto nel 2022, dopo una chiusura di tre anni dall'agosto 2019. Invece, bisognerà attendere ancora (non si sa quanto) dal momento che poco più di un mese fa il Comune di Andria ha revocato la concessione alla Sport Management spa, che nel 2019 aveva vinto la gara pubblica ottenendo la gestione della struttura per cinque anni (più la possibilità di rinnovo per altri due) con canone di concessione annuale fissato a circa 80mila euro. Diversi i motivi che hanno portato alla revoca: come spiegato dall'ente nella Determina Dirigenziale n.1633 del 10 maggio 2022, la società veronese non avrebbe "adempiuto agli obblighi precontrattuali" né agli "obblighi dichiarativi relativi alla comunicazione della modificata compagine societaria"; inoltre, a marzo la Sport Management ha comunicato "da ultimo ed incidentalmente, di essere in situazione di concordato in continuità" nonché "la disponibilità alla consegna provvisoria e contestuale subentro di altra compagine con tutti i requisiti previsti nella documentazione di gara"; proposta, quest'ultima, che il Comune non ha ritenuto perseguibile. Adesso, quasi certamente l'amministrazione comunale dovrà emanare una nuova gara d'appalto per la gestione dell'impianto: intanto, però, la chiusura si protrarrà per altri mesi con il rischio che la piscina comunale possa subire ulteriori danni a causa del mancato utilizzo.
Sulla chiusura della piscina comunale è intervenuta nelle scorse ore con un post sulla sua pagina social l'avvocato Laura Di Pilato, rivolgendosi direttamente alla sindaca Bruno: «Beh, ne sono passati di giorni da quel giorno in cui sei stata eletta, l'elezione presuppone oneri e ONORI. Purtroppo la piscina è diventata palude, le buche sono ormai voragini, le voragini sono diventate burroni. Penso che meno feste, meno oratorio e più ristrutturazione di una città già distrutta ma ora crollata, servirebbe. Innanzitutto un bando urgente, quando dico urgente deve essere fatto domani, rifare le strade (i soldi ci sono) SUBITO anche perché le strade si rifanno in estate, ma io non vedo cantieri. UN CONSIGLIO, non pensiamo ad accaparrarci voti da consiglieri ibridi e sterili asserviti alla politica solo per un interesse privato (vergognoso) per il 29 giugno!».
Sembrava ormai cosa fatta per la riapertura dell'impianto nel 2022, dopo una chiusura di tre anni dall'agosto 2019. Invece, bisognerà attendere ancora (non si sa quanto) dal momento che poco più di un mese fa il Comune di Andria ha revocato la concessione alla Sport Management spa, che nel 2019 aveva vinto la gara pubblica ottenendo la gestione della struttura per cinque anni (più la possibilità di rinnovo per altri due) con canone di concessione annuale fissato a circa 80mila euro. Diversi i motivi che hanno portato alla revoca: come spiegato dall'ente nella Determina Dirigenziale n.1633 del 10 maggio 2022, la società veronese non avrebbe "adempiuto agli obblighi precontrattuali" né agli "obblighi dichiarativi relativi alla comunicazione della modificata compagine societaria"; inoltre, a marzo la Sport Management ha comunicato "da ultimo ed incidentalmente, di essere in situazione di concordato in continuità" nonché "la disponibilità alla consegna provvisoria e contestuale subentro di altra compagine con tutti i requisiti previsti nella documentazione di gara"; proposta, quest'ultima, che il Comune non ha ritenuto perseguibile. Adesso, quasi certamente l'amministrazione comunale dovrà emanare una nuova gara d'appalto per la gestione dell'impianto: intanto, però, la chiusura si protrarrà per altri mesi con il rischio che la piscina comunale possa subire ulteriori danni a causa del mancato utilizzo.
Sulla chiusura della piscina comunale è intervenuta nelle scorse ore con un post sulla sua pagina social l'avvocato Laura Di Pilato, rivolgendosi direttamente alla sindaca Bruno: «Beh, ne sono passati di giorni da quel giorno in cui sei stata eletta, l'elezione presuppone oneri e ONORI. Purtroppo la piscina è diventata palude, le buche sono ormai voragini, le voragini sono diventate burroni. Penso che meno feste, meno oratorio e più ristrutturazione di una città già distrutta ma ora crollata, servirebbe. Innanzitutto un bando urgente, quando dico urgente deve essere fatto domani, rifare le strade (i soldi ci sono) SUBITO anche perché le strade si rifanno in estate, ma io non vedo cantieri. UN CONSIGLIO, non pensiamo ad accaparrarci voti da consiglieri ibridi e sterili asserviti alla politica solo per un interesse privato (vergognoso) per il 29 giugno!».